Da quando la
politica è diventata un grande show, le battute hanno occupato il posto delle
riflessioni. E le battute per funzionare devono essere efficaci, rimanere
impresse nella testa della gente, stare nello spazio di poche righe, altrimenti
i social le ignorano.
Però quando
al ragionamento si sostituiscono le storielle, è facile passare dalla
dialettica all'invettiva.
Il nostro
presidente del Consiglio ha detto, a proposito della manifestazione della
destra a Bologna, “l'Italia vuole ripartire, non è fatta solo da chi sa urlare
e insultare per la strada”. Siamo d’accordo. Attenzione però quando si danno giudizi tanto netti
si rischia di prendere un abbaglio.
Guardiamo
quello che succede in giro per l’Europa dove la destra, molto simile a quella
che se ne stava a Bologna, ottiene risultati importanti. Alcuni messaggi che
arrivano da quella piazza sono efficaci: identità nazionale, lotta alla
criminalità, immigrazione, fisco, piccole imprese, difesa delle proprietà.
Gli insulti sono
inutili ma anche tranciare giudizi affrettati, serve a poco.
Nel
nostro piccolo ne abbiamo un esempio nello scambio di articoli che c’è stato
tra una Consigliera comunale di opposizione e un assessore del Comune di Castiglion
Fiorentino.