lunedì 28 novembre 2016

IL PD E LA VALDICHIANA

Comunque andrà a finire, dopo il 4 dicembre, niente sarà più come prima. Non solo per quanto riguarda gli scenari di governo ma anche dentro gli stessi partiti. Questo vale in particolare per il PD che, tra tutti, è quello che ha sofferto, in questa tornata referendaria, le maggiori lacerazioni.
Non stiano qui a discutere se la colpa sia dei “traditori”, come sono stati bollati coloro che nel Pd hanno deciso di votare No, oppure di chi ha voluto giocare l’intera posta in una mano sola, fregandosene di tutto e di tutti.
La velocità in politica è essenziale, ne siamo convinti, ma non va confusa con la fretta perché, come dice il vecchio adagio, “la gattina frettolosa fece i gattini ciechi”.
In ogni caso il PD, anche per il “dopo”, dovrà caricarsi di una grande responsabilità, quella di tentare, per quanto possibile, di ri-costruire il senso di una prospettiva politica che faccia argine ai nuovi e vecchi populismi.
 
Per questo sarebbe un errore pensare di risolvere le diatribe interne a colpi di accetta. L’arte sottile della mediazione, per quanto faticosa, è l’unica possibile. Ma non c’è solo questo, c’è da ripartire sul piano delle idee e del programma.
Ma da dove? Da quelli che sono gli elementi identificativi di una forza progressista.
Il lavoro prima di tutto, la scuola, la sanità. Chi pensa che queste tre cose siano slegate e che debbano essere affrontate separandole, come gli spicchi di una mela, capisce ben poco. E’ vero che il mondo è cambiato ma non sono mutati i bisogni elementari delle persone.
La dignità del lavoro, un’istruzione che funzioni, il diritto di essere curati, a prescindere dalla propria ricchezza, sono forse cose che la globalizzazione ha affossato?
Ecco allora che il PD ha un ruolo da svolgere, un compito che altri non possono portare avanti impregnati come sono di xenofobia, populismo a buon mercato, moralismo d’accatto.

venerdì 25 novembre 2016

Riceviamo e pubblichiamo: PER UN TITOLO DI GIORNALE VENDEREBBERO L' ANIMA (IL COMUNE ESCE DALL’ ANCI)

Gli attuali amministratori stanno trascinando Castiglioni su di un binario morto, di fatto non c’è un’idea di come portare avanti lo sviluppo del paese, si limitano a portare avanti o ricopiare i progetti delle Amministrazioni precedenti. Le uniche iniziative sono state la vendita del Serristori e quella del capannone di Castiglioni Innova. In compenso sono tantoattivi sul piano dell’immagine. Adesso ne hanno inventata un’altra: quella di uscire dall’ANCI, cioè dall'Associazione dei Comuni Italiani. Probabilmente pochi castiglionesi sanno di cosa si tratta. L’Anci è stata fondata nel lontano 1901 e tra i suoi fondatori si possono ricordare Don Luigi Sturzo e Turati.
 
Di fatto a cosa serve? Serve a rappresentare in sede nazionale gli interessi dei comuni, a prestare consulenza su svariati campi dell’amministrazione, a risolvere le problematiche che riguardano i dipendenti e a promuovere iniziative di educazione civica. Come molte associazioni anche l’ANCI avrebbe bisogno di essere riformata, per esempio ci sarebbero da eliminare tanti sprechi, ma da questo a chiamarsi fuori ce ne corre. 
Con quest’atto, portato avanti fino a oggi solo dai comuni di fede leghista, il sindaco Agnelli forse vuole, ancora una volta, conquistare le pagine dei giornali, seguendo il vecchio detto “nella stupidità è meglio sembrare che essere”. E lui di stupidità ne ha dette tante, pur di finire in prima pagina: dagli immigrati, alle unioni civili, dai crocefissi nelle scuole alle vacche chianine. 

QUANDO LA POLITICA RISCHIA DI DIVENTARE LIQUAME

La politica è ormai diventata uno spettacolo, a tratti divertente, a tratti indecente, a tratti indecoroso. Marchiato dalla necessità di visibilità, dal bisogno di marcare il territorio come un cane che piscia addosso a un albero. 
Il territorio si può segnare in molti modi facendo i buffoni, mostrano il dito medio alla telecamera, mandando affanculo il mondo, associando l’avversario a un animale più o meno sgradevole, minacciando di mandarlo in galera, massacrandolo nei social, fino ad arrivare al punto di negargli l’ultimo saluto, come è accaduto in Spagna alla senatrice del PP Rita Barbera recentemente scomparsa.

Alle Cortes (la camera dei deputati) è stato osservato un minuto di silenzio in sua memoria, ma i deputati di Podemos hanno polemicamente lasciato l'aula. "Ci dispiace per la morte di Barbera, ma non possiamo partecipare a un tributo politico per una persona la cui carriera è segnata dalla corruzione" ha detto Pablo Iglesias, leader del movimento. Salvo poi rendersi conto di aver fatto una puttanata e così al Senato e nel Consiglio comunale di Valencia (città di cui la senatrice è stata Sindaca per lunghi anni) Podemos è rimasto al suo posto.
Non sta a noi giudicare le accuse della magistratura spagnola, quello che ci interessa è mostrare come partiti e movimenti, pur di distinguersi, siano disponibili a superare i limiti della civile convivenza, perdendo di vista il rispetto della persona.

giovedì 24 novembre 2016

UN GESTO FORTE CONTRO IL DEGRADO

Spesso, da queste pagine, siamo stati critici sulle cadute di stile e sul decadimento dei costumi che sembrano spazzare come un vento freddo la vita sociale delle nostre comunità.
Questa volta invece ci sentiamo di fare un plauso a chi, nell’U.S. Castiglionese,  ha preso la decisione, immaginiamo difficile, di escludere dagli organici della società due giovani calciatori che si sono  resi protagonisti di una rissa in campo durante una partita. La sanzione è pesante ma mostra assennatezza da parte della dirigenza che sembra aver compreso che di fronte a simili atti non si può più sventolare la bandiera della tolleranza.
La giovane età dei protagonisti, il disagio, le difficoltà dei nostri ragazzi sono tutte attenuanti che vanno prese in considerazione, però a tutto c’è un limite. Quel limite che non sembra aver ben presente chi, di fronte al degrado della vita sociale, continua a far finta di niente, riducendo il tutto al risibile concetto di “ragazzate”.  Mai come in questi tempi si assiste a un’inusitata violenza verbale, al vandalismo spicciolo, alla prepotenza, al bullismo, alla cattiveria nei confronti dei più deboli, a un ritorno del razzismo.

dobbiamo gridarlo chiaro e forte che così non si può andare avanti. Non si può andare avanti accettando, per pura convenienza politica, le scritte naziste e antisemite, non si può andare avanti con l’intimidazione più o meno palese di chi la pensa in maniera diversa, non si può andare avanti perché alla fine può accadere di peggio. 

In queste vicende giocano un ruolo di non poco conto alcuni “cattivi maestri” che, al coperto del proprio ruolo e delle proprie fortune, inducono dei ragazzini su una strada tortuosa, piena d’incognite, in molti casi senza speranza.

mercoledì 23 novembre 2016

PUNITO IL VENDITORE DI MERENDINE

In una scuola di Moncalieri (TO), un alunno è stato sospeso perché vendeva snack e merendine ai compagni di studi. In questa sua attività il ragazzo ha mostrato una notevole capacità imprenditoriale, infatti, sondava i prezzi migliori nei supermercati, e attraverso Whatsapp monitorava i gusti della clientela. Tanto per fare un esempio, il giovane imprenditore pagava gli snack 30 centesimi, li rivendeva a 50 mentre al distributore automatico della scuola costavano un euro. Margini minimi ma tutti erano contenti.

Tutti meno che le autorità, perché essere troppo intraprendenti, può diventare un rogna perché, come spiega il preside della scuola, “è un problema di legalità. La scuola, insieme ai saperi, alle conoscenze, alle abilità, deve anche insegnare a questi ragazzi a essere cittadini e dunque a rispettare le legge”».
Noi siamo rispettosi della legge, però, francamente, non ce la sentiamo di condannare un ragazzo che s'ingegna a fare qualche soldo vendendo merendine. Sarebbe stato parecchio peggio se avesse venduto anfetamine, coca o coltelli a serramanico.
Ancora una volta riaffiora un vecchio vizio italico, quello per cui, per fare qualunque cosa, ci vogliono licenze, timbri, marche da bollo e senza questi pezzi di carta si va incontro a una censura o anche peggio.

lunedì 21 novembre 2016

DAI CAMMINI DI SAN FRANCESCO UN PROGETTO PER CASTIGLIONI

Il comune di Castiglion Fiorentino ha deciso di aderire all'associazione “Cammini di San Francesco in Toscana”. E’ una buona scelta, infatti, non da ora, sosteniamo che la valorizzazione del territorio non passa da manifestazioni estemporanee ma da progetti che possono consolidarsi nel tempo nello spazio.
In questo senso il recupero dei cammini, dei luoghi della fede, oltre che rivalutare la nostra storia e le nostre radici, contribuisce a incrementare le presenze, aiuta a sviluppare un pezzetto di economia e per finire svolge una funzione pedagogica, verso residenti e turisti, di cui oggi si è persa l’importanza.

In questo senso gli esempi non mancano,  basta pensare al  Cammino di Santiago o alla via Francigena. Castiglion Fiorentino in questo senso ha buonissime carte da giocare, a cominciare dalla valorizzazione di un periodo storico come il medioevo o meglio, uno scorcio dell’epoca di mezzo, che va dal principio del 1200 fin quasi alla sua fine. 

domenica 20 novembre 2016

IL REFERENDUM E IL VOTO DEL BUSINESS MAN


Una nostra amica ci ha raccontato che suo padre gli diceva “prima di decidere come votare, guarda dove votano i ricchi e regolati di conseguenza”. 
Il metodo, in verità, appare alquanto empirico, ma alla fine contiene un fondo di verità, perché i ricchi che votano contro i propri interessi sono rari come le mosche bianche. E poiché, di norma, i loro interessi raramente coincidono con quelli delle altre classi sociali il gioco è fatto. Qualcuno potrà dire che questa è roba del secolo scorso, ciarpame e ideologia.  Lo credevamo anche noi, convinti che lo sviluppo armonioso di una società si componesse di una bella fetta di mercato, un robusto stato sociale e la possibilità per tutti di salire la scala sociale.

Invece non è così, perché il divario tra ricchi e poveri aumenta, la mobilità sociale è ingessata e la rendita finanziaria si mangia il lavoro. 
Questa storia del lavoro è tornata prepotentemente di moda quando ci si è accorti che quel populista di Trump ha vinto le elezioni, in diversi stati dell’unione, mettendo il lavoro tra i temi in agenda.

sabato 19 novembre 2016

Riceviamo e pubblichiamo: CASTIGLIONI UN SISTEMA BEN POCO TRASPARENTE OVVERO LA GRANDE ABBUFFATA


A #Castiglion Fiorentino abbiamo un esempio di come, a parole, s’invochi la trasparenza e nei fatti ci si comporti all'opposto. E le nostre non sono supposizioni ma fatti avvalorati da atti pubblici
Ci dispiace fare nomi ma, quando si assumono incarichi amministrativi , si diventa, a tutti gli effetti, personaggi pubblici per cui ne deriva il buono e il “cattivo”.
VEDIAMO COME STANNO I FATTI
-CON DETERMINA n. 372del 14/05/2015 è stato affidato il noleggio di 35 personal computer adibiti agli uffici comunali, per due anni, per una spesa di 31.057 euro alla azienda di informatica di cui Alessandro Concettoni (Presidente dell' Ente Serristori nonché coordinatore di Forza Italia) è socio e Vicepresidente.
L’atto sarà pure legittimo ma è sicuramente inopportuno che il Presidente di una partecipata, nominato dal Sindaco, diventi anche fornitore della stessa amministrazione.
-CON DETERMINA n.1097 del 31/12/2014 è stato affidato l’incarico per i corsi di formazione per la sicurezza negli ambienti di lavoro e al personale comunale per un importo di 4.770 euro a un' azienda tra i cui titolari figura l’attuale Consigliere Comunale di maggioranza Marcello Orlandesi. Quando è stato affidato l'incarico, l'Ing. Orlandesi risultava il primo dei non eletti nella lista Libera Castiglioni e solo dopo è entrato a far parte del Consiglio Comunale. Ci risulta però che i corsi di formazione al personale siano stati fatti dall’ Ing. Orlandesi quando era già Consigliere Comunale. Niente d’illegittimo, è però poco opportuno che un Consigliere Comunale faccia corsi di formazione al personale dell’Amministrazione in cui è stato eletto, avrebbe dovuto rinunciare all’incarico. Recentemente ha ricevuto anche l'incarico di Direttore dei lavori impiantistici nell' ambito della ristrutturazione della Casa di Riposo chi è che il proprietario della Casa di riposo?  L’ Ente Serristori, cioè un Ente controllato dal Comune.

-CON DETERMINA n.65 del 3/2/2016 si è decisa l’assunzione a tempo parziale e determinato di un istruttore amministrativo per 15 ore settimanali, per un impegno di spesa di 12.000 euro, per l' UFFICIO DI SUPPORTO AGLI ORGANI DI DIREZIONE POLITICA. La prescelta è la signora SABRINA BILIOTTI, assunta senza selezione. La Signora Biliotti, prima di assumere questo incarico, ha svolto, durante la campagna elettorale, il ruolo di portavoce del candidato Agnelli. In seguito ha prestato volontariamente la propria opera nella veste, del tutto informale, di segretaria del sindaco, poi è stata assunta su obbiettivi a tempo determinato. Una volta scaduto questo incarico è stata assunta per coordinare l'attività politica del Sindaco. Quest’aspetto è davvero singolare perché in una situazione dove tutti lamentano scarse risorse economiche, quel ruolo è del tutto superfluo.
Con gli stessi soldi si potevano assumere due unità in più per l'ufficio tecnico da destinare a lavori stagionali di manutenzione. Niente d’illegittimo ma sicuramente molto inopportuno.

venerdì 18 novembre 2016

CASTIGLIONI: LA BIBLIOTECA AL PARTERRE?

In uno degli ultimi consigli comunali di Castiglion Fiorentino è stato deciso di destinare 90.000 euro per la redazione di alcuni progetti. E’ una buona cosa che l’amministrazione voglia dotarsi di un “parco progetti”. Infatti, nel caso si presenti l’opportunità di concorrere per finanziamenti regionali, nazionali o europei il grosso del lavoro sarebbe fatto. Ma la cosa curiosa, in questa vicenda, è che si destina una bella somma per progetti ma non si dice, almeno ufficialmente, di quali opere si tratti. 

E qui scatta quella che noi chiamiamo la sindrome del “ficcanaso”. Da voci raccolte in giro pare che due siano i progetti sui quali l’attuale amministrazione intende puntare: la realizzazione di un nuovo polo scolastico e la ristrutturazione dei macelli.
Mentre per la prima si capisce dove si va a parare, per la seconda c’è da dissolvere un po’ di nebbia. Ristrutturare i macelli per fare cosa?
Pare che l’idea di realizzarci un mercato coperto, con tanto di mostra dei prodotti tipici, sbandierata in campagna elettorale, sia già passata nel dimenticatoio e invece venga avanti un’altra ipotesi, quella di risistemare il vecchio mattatoio per trasferirci la biblioteca.

giovedì 17 novembre 2016

GLI 80 EURO E IL REFERENDUM

Le cronache riferiscono che la ministra Boschi, durante la trasmissione “Porta a Porta”, abbia detto che, se per caso, dovesse vincere il No al referendum sparirebbero i famosi 80 euro in busta paga. Siccome siamo piuttosto refrattari alle trasmissioni di Bruno Vespa non abbiamo udito con le nostre orecchie questa dichiarazione,  né in quale contesto sia stata pronunciata. Però, indipendentemente dalla circostanza, la battuta induce a riflettere sull'immiserimento della politica.



Qui stiamo ragionando di una riforma costituzionale che, nel bene o nel male, cambierà in parte i destini del nostro paese e riduciamo tutto a 80 euro? Siamo forse al mercato rionale dove si contratta sul prezzo delle cipolle e delle mele? 

DAI COMUNI AL PARLAMENTO I REDDITI IN PIAZZA, NON SOLO CROZZA.


L’ultimo scandalo italiano sembra essere quello del comico Crozza, reo di viaggiare a bordo di un’Audi R8 V10 coupé, del valore, affermano le cronache di 210.000 euro.
I soliti “moralisti d’accatto o da web”, come li chiamiamo noi, hanno subito levato in alto gli scudi.
 -Ma come- vien detto -il fustigatore dei costumi viaggia con una macchina così?-
Premesso che Crozza non ci piace troppo, è oltremodo facile fare della satira con il materiale umano che oggi offre la apolitica, non riusciamo davvero a comprendere dove sia lo scandalo.

Il lavoro di Crozza è far ridere la gente e, qualche volta, aiutarla a pensare, la sua specialità non sono le barzellette d’avanspettacolo ma la satira politica all’interno di una TV privata. Gli imprenditori di quella TV, che non sono dei benefattori, hanno fatto due conti e si sono accorti  che il suo spettacolo fa aumentare l’indice di ascolto e gli introiti pubblicitari, di conseguenza pagano bene il loro uomo. La storia finisce qui.
A nostro avviso non sono  scandalosi i profitti di Crozza, che stanno dentro una logica di mercato, la stessa che riguarda calciatori, attori, cantanti.Sono molto più scandalose le rendite di chi, svolgendo incarichi pubblici, si arricchisce direttamente o indirettamente nella più totale impunità, confermando così  il vecchio detto  di  Marco Porcio Catone per cui «i  ladri di beni privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle ricchezze e negli onori ».

mercoledì 16 novembre 2016

I TRADIMENTI DELLE ELITE' UN LIBRO DA LEGGERE

Leggere qualcosa, ogni tanto, non fa male, se volete una lettura che rompe (finalmente) gli schemi di un dibattito ozioso e ammuffito, vi consigliamo “Il tradimento. Globalizzazione e immigrazione, le menzogne delle élite” di Federico Rampini. 204 pagine di buona lettura, anche se poi alla fine ne potevano bastare cento.
Ma quello che conta non è la lunghezza, è il contenuto, e dobbiamo dire, con un certo stupore, che per la prima volta siamo al 99,9% d’accordo con quello che Rampini scrive sulla situazione del mondo.

Quello che ci ha colpito di più, è stata la sua critica (che poi in buona parte è anche una autocritica)  a quelle che lui definisce le Élite, una critica feroce alla loro miopia, alla loro protervia intellettuale. Un vero e proprio schiaffo in faccia a quella classe di persone che per disponibilità finanziaria, posizione sociale, origini, mentalità, forma ormai una classe transnazionale. Una classe con gli stessi gusti, gli stessi interessi e, per certi versi, le stesse aspettative. Una classe che galleggia sopra la gente comune e pretende che le sue idee, le sue concezioni della vita, mirabilmente rappresentate in certe pubblicità, diventino il pane quotidiano anche per coloro che non arrivano alla fine del mese ed hanno in molti casi il frigorifero tristemente vuoto.

martedì 15 novembre 2016

CASTIGLION FIORENTINO, UN GRANDE CENTRO STORICO


La presidente di Montecitorio Laura Boldrini, parlando a Milano agli abitanti di piazzetta Capuana, ex roccaforte dello spaccio, ha affermato che per risanare il degrado dei territori, in questo caso si riferiva alle periferie delle grandi città, occorre “valorizzare  il protagonismo dei residenti e delle iniziative di cittadinanza attiva”.
A parte il politichese, che non andrebbe più usato perché sa di presa in giro, il concetto di fondo è condivisibile. La Boldrini in verità non ha detto niente di nuovo, è da tempo che viene affermato, in svariate sedi,  che la gente, gli abitanti debbano riappropriarsi delle città e dei paesi.  I nemici da combattere sono tanti: nelle grandi città lo spaccio, la delinquenza, da noi il piccolo vandalismo e l’abbandono.

Certamente Castiglion Fiorentino è imparagonabile al quartiere di una grande città, però anche da noi si assiste a una lenta decadenza, a un costante degrado in particolare della parte più antica del paese.

lunedì 14 novembre 2016

DOPO IL 4 DICEMBRE DELLE ASSEMBLEE PER SPIEGARE PERCHÉ NON SI POSSONO TAGLIARE LE INDENNITA'

Ospite a “Che Tempo che Fa”, Matteo Renzi, parlando delle ragioni del Sì, ha detto: “Se la gente vota NO non troverebbe un solo politico disposto a ridursi lo stipendio”.
L’equazione ha una sua logica, perchè è del tutto evidente che, non cambiando nulla, ognuno si sentirebbe legittimato a mantenere privilegi e franchigie.

E’ però altrettanto certo che il “tutto deve cambiare perché….tutto resti come prima”, come purtroppo sta avvenendo, oltre che gattopardesco suona come una presa in giro. Infatti, è pur vero che tanti suonatori sono stati sostituiti ma lo spartito, quando si parla di indennità, rimborsi e quant'altro rimane sempre quello.
Però le parole del capo del governo inducono a una successiva riflessione. 

A CASTIGLIONI ANCORA SCRITTE ANTISEMITE

Il cinque maggio scorso avevamo evidenziato, in un nostro articolo, la presenza di scritte antisemite sui muri all'ingresso del paese di Castiglioni. In quell'occasione chiedemmo, cortesemente, che qualcuno provvedesse a cancellarle perché quegli insulti non facevano onore alla città.
Le autorità se ne sono infischiate ed è stato solo grazie all'intervento di alcuni partiti, sindacati e associazioni che mani “pietose” hanno provveduto a ricoprire quella vergogna.
Oggi la musica non è cambiata.  Come segnalano alcuni post su facebook e commenti di cittadini sui social, le scritte antisemite riaffiorano sui muri del centro storico.


“Ragazzate” dirà qualcuno e in parte ha ragione.
La testa di chi scarabocchia quelle cose mostra una memoria ristretta, come la possiedono i bambini che, spesso, sono incapaci di distinguere il bene dal male.
Ma il fatto che siano “ragazzate” non vuol dire che siano “cazzate”, cioè robetta da sottovalutare aspettando che i pennellatori colpiscano di nuovo.

giovedì 10 novembre 2016

PRESUNTI CASI DI CORRUZIONE SUI RIFIUTI? UNA BREVE RIFLESSIONE

La vicenda su presunti casi di corruzione nel settore dei rifiuti che riguardano l’ATO Toscana Sud, può essere l’occasione per aprire una riflessione politica (brutta parola di questi tempi, ma non ne conosciamo altre) sul ruolo che, in settori decisivi come energia, rifiuti, acqua possono e debbono giocare le amministrazioni locali.
Per anni ci si è ubriacati pensando che la presenza del privato, introducendo elementi di mercato, fosse di aiuto alle aziende pubbliche per migliorare le prestazioni, per garantire efficienza e, in prospettiva, per calmierare le tariffe. Ambiti più grandi dovevano portare a economie di scala e le professionalità esterne dovevano garantire il salto di qualità.

Purtroppo le cose non sono granché migliorate, è vero che ci sono stati investimenti, per esempio nel servizio idrico, ma dentro un mercato protetto, dove l’investimento era ed è garantito dalle tariffe per cui, alla fine, il rischio d’impresa si riduce a zero.  
In altre parole forse non ci sarebbe stato bisogno di capitali privati e consulenti per arrivare a quel risultato.
E’ giunta l’ora per la politica di recitare il “mea culpa” e ammettere che in molti casi si è sbagliato. Si è sbagliato a cedere i servizi pubblici a una logica privatistica (non privata), dove i margini di redditività, necessari perché altrimenti un’impresa va gambe ritte, finiscono nelle tasche dei soci privati invece di trasformarsi in servizi per la gente.

martedì 8 novembre 2016

CASTIGLION FIORENTINO: VIVA LE VACCHE

Per una volta ci sentiamo di spezzare una lancia in favore del Sindaco di Castiglion Fiorentino il quale ha pubblicato su facebook un post informandoci che un non meglio specificato calciatore gli aveva chiesto informazioni su dove acquistare un congruo numero di vacche chianine per i suoi allevamenti. La notizia è originale e se Agnelli ha ritenuto di postarla su un social network che, a differenza di quanto si pensa, non è la Gazzetta Ufficiale, ha fatto bene.

Com'era prevedibile l’annuncio ha scatenato una serie di commenti, da quelli che dicono che ci sono richieste anche per i suini ad altri che parlano di quintali di pulezze di cui pare siano ghiotti gli atleti della nazionale. Lasciamo ovviamente da parte i commenti più malevoli e i doppi giochi di parole ricavati dall'accostamento tra umani e animali. Lo ripetiamo niente di male che Agnelli abbia dato questa comunicazione al popolo di facebook. Anzi a suo merito va detto che, con una notiziola di questo tipo, è riuscito ancora una volta a bucare l’ovattato mondo dell’informazione che ormai va sempre più a caccia di curiosità.

CASTIGLION FIORENTINO, NON CI PREOCCUPANO GLI STRISCIONI, CI PREOCCUPA LA MANCANZA DI IDEE

Un nostro lettore, piuttosto crucciato, ci ha inviato le foto che pubblichiamo e che testimoniano la presenza di alcuni striscioni del Blocco Studentesco sulla scalinata che porta all'istituto ex Vasari di Castiglion Fiorentino, proprio davanti all'ingresso del Liceo di via Roma.
Non ci interessa esaminare il contenuto degli striscioni. La discussione sui rifugiati meriterebbe ben altro approfondimento. Anche perché un conto sono i rifugiati, un conto sono gli immigrati più o meno clandestini. Ma il problema non è questo.
Il problema è capire perché certi fenomeni di appartenenza politica si sviluppano e crescono. Noi non siamo tra quelli che demonizzano la destra, anche quella estrema, non siamo per intendersi tra coloro che si inalberano perchè in quel di Pavia Casa Pound, Forza Nuova e altre formazioni  organizzano un corteo in ricordo di Emanuele Zilli, un giovane di destra  morto in circostanze poco chiare nel lontano 1973.

In questi casi o ci si oppone davvero, ma non è più il tempo, oppure è meglio cercare di comprendere perché oggi la destra estrema si può presentare con una patente di affidabilità.
La soluzione non è urlare il proprio sdegno in piazza, ma rispondere dal punto di vista politico, sempre che questa parola abbia ancora un senso.
Un esempio semplicissimo, così almeno capiscono tutti: perché il PD ma più in generale la sinistra non si è ancora posta il problema del perché in un comune come Castiglion Fiorentino esista e prosperi un circolo legato a Casa Pound la cui influenza si sta estendendo alla Valdichiana e di come circoli di questo tipo siano di supporto alle liste più o meno civiche che la destra istituzionale presenta in giro?

lunedì 7 novembre 2016

LA LEOPOLDA: IL SIGNORE DEGLI ANELLI E LO SPACCIO DELLA BESTIA TRIONFANTE

Seguire la “Leopolda” sui giornali e alle TV è sempre uno spettacolo: scrutare i volti, ascoltare gli interventi, studiare il parterre degli invitati è come scorrere i capitoli di un romanzo. Perché proprio di un romanzo si tratta, di una narrazione intensa che, partita sei anni orsono, è arrivata come un’onda di marea fino ai nostri giorni.
Il primo capitolo è quello del sogno di una generazione che vuole diventare protagonista di un pezzo della storia italiana. E lo fa con intelligenza, contrapponendo il vecchio al nuovo, i giovani agli anziani, la primavera renziana al plumbeo grigiore della vetusta classe politica.  
Una formula che funziona perché coglie il sentimento di milioni di persone, tant'è che in meno di sei anni  quella generazione diventa classe di governo.

Sei anni in politica sono un tempo lunghissimo, oppure brevissimo e Renzi ha il merito di aver dato una accelerazione mostruosa alla politica italiana e quando si accelera in maniera repentina (e la macchina non è pronta) è normale che si perdano dei pezzi per strada.  Ma l’importante è arrivare al traguardo. E Renzi e i suoi ci sono arrivati.
Qui iniziano gli altri capitoli del “romanzo della Leopolda” che ricordano, in alcune parti e fatti i dovuti distinguo, lo “Spaccio della Bestia Trionfante” di Giordano Bruno dove, per “spacciare” si intende  il  “cacciar via dal cielo vecchi vizi per sostituirli con nuove virtù”. Questa era la lieta novella che veniva annunciata nelle piazze mediatiche.

giovedì 3 novembre 2016

Riceviamo e pubblichiamo: CHIEDIAMO UNA VERIFICA DELLO STATO DI SALUTE DEGLI EDIFICI PUBBLICI E DELLE SCUOLE


Il susseguirsi delle scosse di terremoto, che hanno martoriato una parte dell’Italia centrale, non fa dormire sonni tranquilli a nessuno.
Tutto ciò dovrebbe spingere a un accurato monitoraggio degli edifici pubblici.

Poiché nell'ultimo Consiglio Comunale quest’argomento era stato sollevato, senza avere una risposta soddisfacente e, nel contempo, è stato approvata dalla maggioranza una modifica al bilancio di 90.000 euro, da destinare a incarichi professionali non ben specificati, ci sembrerebbe logico, oltre che necessario, che una parte di tali somme venga destinata ad una verifica attenta dello stato di salute degli immobili pubblici ed in particolare delle scuole castiglionesi.
Sarebbe inoltre opportuno che il Sindaco relazionasse, dati alla mano, sullo situazione in modo da capire come stanno effettivamente le cose.
PARTITO DEMOCRATICO DI CASTIGLION FIORENTINO


QUALCHE IDEA PER IL FUTURO DELLA VALDICHIANA, A PARTIRE DAL SIGARO.

In Valdichiana si discute troppo poco del futuro. Il cono d’ombra maggiore è dato dall'assenza di una strategia politico-amministrativa in grado di ridare una prospettiva alla nostra vallata.  
La crisi ha lasciato un’eredità pesante: imprese chiuse, altre ridimensionate, aumento della disoccupazione, scarse possibilità per i giovani. E’ pur vero che esistono punte di eccellenza, ma non bastano a compensare quello che si è perso.
Da quanto tempo manca una riflessione, sia a destra sia a sinistra, sul destino della Valdichiana?

Al di là della retorica su agricoltura di qualità, biologico, turismo, servizi avanzati si avverte pesante il vuoto di idee. Che fare? Di fronte a questa domanda in parecchi scuotono la testa.

mercoledì 2 novembre 2016

IL MATCH PER LA CASTIGLIONI INNOVA: PRIMO ROUND


E’ suonata la campana nel match tra il sindaco Agnelli e l’Unione Comunale del PD di Castiglion Fiorentino. Oggetto del contendere la Castiglioni Innova, società di proprietà del comune (al 51%), nata come società di trasformazione urbana.
La materia è semplice e complicata al tempo stesso. 
La semplicità sta nel fatto che Agnelli ha annunciato che la società va messa in liquidazione perché gravata di debiti (1.600.000 euro) oltre a una perdita di esercizio di 100.000 euro che obbliga, per legge alla sua dismissione.

Senza tante parafrasi Agnelli fa capire che la Castiglioni Innova è un baraccone, un moltiplicatore di debiti e non serve e non sarebbe servita a niente. Ma quel che è peggio,  secondo il primo cittadino castiglionese, è che  la società, negli anni passati, sarebbe stata tenuta in vita artificialmente, grazie a una serie di “errori” nei bilanci  che, a occhio e croce sconfinerebbero nell'artificio contabile.
E qui il discorso si fa serio. 
Perché quando si lanciano certe accuse bisogna essere coscienti che le “parole sono pietre”, cioè pesano e fanno male specialmente se tirate con forza.
Ecco allora che il PD ha raccolto il guanto di sfida. I Democratici hanno infatti voluto puntualizzare una serie di cose.

CASTIGLION FIORENTINO, S-POSTARE LE POSTE DAL CENTRO STORICO?



Non tutti ne sono a conoscenza ma è a #Castiglioni è stata avviata una raccolta di firme per chiedere l’apertura di un ufficio postale in una zona più facilmente raggiungibile. 
Basta fare due conti per capire che, non essendo le #Poste Italiane disponibili ad aprire nuovi sportelli, l’iniziativa mette nel mirino l’ufficio collocato nel centro storico. Infatti, pensare di chiudere quello di Manciano per portarlo al Boscatello oppure alla zona della Coop avrebbe poco senso. 
Non è da ora che questo problema esiste, in effetti, la posizione dell’ufficio postale in piazza del Municipio presenta, dal punto di vista logistico, diverse difficoltà. Specialmente oggi che le poste hanno radicalmente cambiato la propria funzione trasformandosi, di fatto, in una società che offre una molteplicità di servizi. 

Detto, questo è altrettanto certo quello che molti sostengono, e cioè che spostare l’ufficio postale dal centro storico significherebbe un ulteriore impoverimento della parte antica del paese. Il centro storico vive, difatti, un momento di trapasso e, per vari motivi, non è né carne né pesce e qualunque disequilibrio rischierebbe di metterlo definitivamente in crisi.