venerdì 27 novembre 2015

RIFIUTI, TARIFFE IN CRESCITA E POLEMICHE

Concordiamo con il comunicato dell’Assessore Tavanti del comune di Castiglion Fiorentino sul problema della raccolta/smaltimento rifiuti e sui costi del servizio. L’Assessore mette a nudo un’incongruenza macroscopica per cui, a fronte di un gestore unico che, almeno in teoria, dovrebbe realizzare economie di scala, si assiste invece ad un aumento delle tariffe per i cittadini.  
Le convergenze però si fermano qui e vi spieghiamo il perché.

Intanto l’Assessore dovrebbe informare tutti noi perché le tariffe tendono a crescere invece di calare. Non basta trincerarsi dietro la retorica dei “carrozzoni” pubblici, chi amministra ha il dovere di esporre i fatti.

Ad esempio sui rifiuti i fatti dicono che il calcolo per stabilire le tariffe è macchinoso, complicato e andrebbe rivisto, che i costi spalmati su scala zonale e di area non favoriscono le amministrazioni “virtuose”, che gli impianti di smaltimento sono stati tenuti fuori dalla gara. Cose che devono essere dette, ma non per sbattere i pugni sul tavolo, bensì per trovare quelle soluzioni che consentano di contenere le tariffe e migliorare i servizi.
Tutto questo però facendo presente ai cittadini che i servizi costano: per esempio la raccolta differenziata costa di più in termini economici (al di là dei vantaggi ambientali), della raccolta indifferenziata, che un termovalorizzatore vecchio e obsoleto costa più di un impianto nuovo, che le inefficienze di un’area non possono essere scaricare indistintamente su tutti i cittadini dell’ATO.
Però con altrettanta chiarezza bisogna dire che quelle maledette tariffe qualcuno le ha approvate, che i piani di zona qualcuno li ha sottoscritti. Insomma è necessario sfatare il mito delle buone amministrazioni in lotta contro un mostro cattivo e crudele che si chiama sistema dei servizi.
Le Amministrazioni Comunali fanno parte del sistema al cento per cento e non ci si può sottrarre ai propri doveri scaricando sempre le colpe su qualcun altro. L’accusa ovviamente non è rivolta nello specifico all'assessore, il problema è più generale.
Una volta per tutte domandiamoci perché, da Nuove Acque ai rifiuti, dove i Comuni hanno la maggioranza nelle assemblee, le politiche industriali le stabiliscono i soci privati i quali, notoriamente, non sono dei benefattori.
Il punto vero sta qui ma per risolvere questi aspetti non basta comportarsi da bimbetti stizzosi che pensano di risolvere i problemi strepitando. Occorre invece impegnarsi a fondo per difendere, non solo a parole, i diritti dei cittadini. 

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