giovedì 22 settembre 2016

OPUSCOLO RAZZISTA? GUARDIAMO AI FATTI

L’ipocrisia e il perbenismo (falso) sono quanto di più odioso possa esistere al mondo.  Il fuoco di batteria degli ipocriti si è scatenato in questi giorni contro un  opuscolo prodotto dal Ministero della Salute sulla infertilità. L’accusa è di quelle che fanno male: “razzismo”.
La critica prende le mosse dal fatto che nella parte  superiore di questo dépliant gli stili di vita “sani”  appaiono incarnati da due coppie belle e bianche, mentre i “testimonial” di quelli “pericolosi” sono un rasta, un nero  e  una ragazza sorpresi a fumare non si sa bene quale sostanza.


In effetti la copertina dell’ opuscoletto è veramente brutta, e bisognerebbe domandarci, prima ancora di ragionare di razzismo, a cosa servano queste pubblicazioni.  Ma soprattutto quanto costano alle casse dell’erario queste inutili campagne.  

L’unico servizio che fanno è quello di intrattenere qualche paziente nell'anticamera di un ambulatorio.
Ma di là della reale utilità di questi  strumenti rimane la crepa di una operazione pubblicitaria dove i belli e i bianchi rappresentano il bene e quelli brutti e neri incarnano il male.  Ha buon gioco Saviano a dire che queste immagini richiamano un po’ (solo un po’) un certo tipo di propaganda che andava in voga nel 1936 in Germania. Affermazione forte, che ci sta come il cavolo a merenda.

mercoledì 21 settembre 2016

CORRENTI NEL PD E PROPORZIONALE

“Siamo totalmente disponibili a cambiare l’Italicum” queste pare siano state pronunciate da #Renzi dall'altra sponda dell’Atlantico.  Se fossero vere, darebbero da pensare. Intanto ne escono smentiti tutti gli epigoni che, fino ad oggi,  definivano la #legge elettorale come la più bella del mondo, la più funzionale, quella in grado di garantire un futuro roseo al popolo italiano.
Noi, che abbiamo fatto le elementari in tempi in cui non esisteva il computer e vestivamo con un grembiule nero e il fiocco azzurro, continuiamo a pensare che alla base del benessere di una nazione ci sia un’economia che funziona, in grado di offrire #lavoro e ridistribuire equamente il reddito. 

La legge elettorale, così come le riforme costituzionali non sono da sole garanzia di benessere. La stabilità dei governi è una possibile condizione di crescita ma non necessariamente la condizione essenziale. Se così fosse un regime come quello #sovietico (stabilissimo nella sua nomenclatura) avrebbe dovuto durare in eterno e invece è crollato. 

martedì 20 settembre 2016

IL DEGRADO CHE CI UCCIDERÀ

E’ di ieri la brutta, bruttissima notizia che un signore romano è stato preso a calci e pugni e quasi ammazzato da due giovanotti di 24 e 26 anni (italiani, a scanso di equivoci) perché aveva chiesto loro di spegnere le sigarette in uno spazio vietato al fumo della metropolitana.
Purtroppo, queste scene di ordinaria follia, sono sempre più frequenti. I motivi spesso sono futili: liti per un parcheggio, per uno sguardo di traverso, per un pestone al piede. Stupidaggini, stronzate che rischiano di trasformarsi in tragedia.
Una pazzia collettiva che fa il paio con i gesti di vandalismo, maleducazione, teppismo, sconcezze varie che insozzano le nostre strade.
Un decadimento civico che fa paura perché sembra inarrestabile, complice il menefreghismo della gente, la tolleranza delle istituzioni e leggi assolutamente inadeguate: quanto tempo resteranno in galera quei due delinquenti che hanno massacrato di botte quel signore?
Non stiamo esagerando. Basta frequentare qualunque luogo pubblico, in particolare le stazioni, per accorgersi di quello che accade intorno a noi.
Le stazioni, in questo senso, sono uno spaccato micidiale della realtà. Sono dei “non luoghi”, dei porti franchi dove la parte peggiore viene in superficie, come gli escrementi dal liquame di una cloaca.
Le stazioni ferroviarie diventano ricettacolo di sbandati senza dimora, stranieri in fuga, disperati e bande di ragazzini (maschi e femmine) che mostrano una irresponsabilità che spesso si trasforma in cattiveria.
Lo specchio sul quale siamo abituati a rifletterci si deforma, anche i luoghi comuni vengono meno. Perché questi ragazzi non sono facce nere arrivate coi barconi, sono italiani, figli e nipoti di famiglie perbene che però  stanno subendo, nell'indifferenza generale, una lenta mutazione genetica.

Solo colpa dell’età? Può essere che sia così. Ma quei due che hanno riempito di cazzotti il malcapitato romano non erano adolescenti, erano due persone che in altri tempi avrebbero già fatto il militare e trovato un lavoro. Ecco quello che forse manca: il senso della disciplina e una prospettiva per il futuro. Quando vengono meno queste due cose, vien fuori una miscela altamente infiammabile.

Riceviamo e pubblichiamo: Cena di solidarietà

A un mese esatto dalla funesta data del 24 agosto, quando un terribile terremoto ha sconvolto parte della Marche e del Lazio, è stata organizzata a Castiglion Fiorentino una cena di raccolta fondi per le popolazioni colpite.

La cena si svolgerà sabato 24 settembre, alle ore 20,00, presso il Centro Polivalente “E. Buracchi” di Manciano, a Castiglion Fiorentino.
La notizia di quella terribile scossa  è ormai relegata nelle pagine interne dei giornali ma non sono certe scomparse le sofferenze e le pene di coloro che sono stati travolti da quella immane sciagura  e quindi si rende necessario oggi più che mai un grande sforzo di solidarietà da parte di tutti.
L’iniziativa è sostenuta dal Partito Democratico, dai Giovani Democratici, dall’ANPI comitato provinciale di Arezzo, dalla CISL Valdichiana, dalla CGIL Valdichiana e dall’ARCI. 

Il costo della cena è di 16 euro (bambini 10 euro) ed il ricavato sarà interamente devoluto ai terremotati. 

venerdì 16 settembre 2016

AMBIENTE QUALITÀ E PROFITTI: DAL CASO EATALY ALLA VALDCHIANA

Oscar Farinetti è considerato un grande imprenditore, uno capace di guardare al futuro. La sua creatura, Eataly, “un brand che oggi vale 300 milioni di euro” si è imposta in pochi anni alla attenzione dei mercati, trovando sostenitori entusiasti nel mondo dell’impresa e della politica. Che cosa è Eataly?  Com’è spiegato nel sito web “Eataly è mangiare italiano, vivere italiano. Il nostro obiettivo è dimostrare che l'alta qualità dell'enogastronomia italiana è alla portata di tutti”.

Tutto bello, peccato che queste premesse entrino in rotta di collisione con quanto affermato in un’intervista dallo stesso Farinetti: “Per fare pasta di alta qualità serve grano duro che in Italia è difficile trovare”. Questa è la ragione per cui per cui Eataly compra materia prima anche all’estero, in Canada e Usa, dove, sempre a detta del patron «non c’è paragone a livello qualitativo”.
Questa dichiarazione ha suscitato un mare di polemiche perché parrebbe contrastare con la filosofia dell’azienda. Infatti, come la filosofia kantiana non può prescindere dalle “categorie”, cosi Eataly non può fare a meno dalle materie prime prodotte in Italia. Altrimenti il mangiare italiano, tanto per rimanere in tema, va a frasi friggere.

giovedì 15 settembre 2016

ARGOMENTI SCOMODI: DISOCCUPAZIONE, EVASIONE FISCALE, POVERTÀ'.

Oggi introduciamo alcuni argomenti scomodi: evasione fiscale, povertà e disoccupazione giovanile.
Tre temi uniti da una sottile “linea rossa” che ci parla dei mali, più o meno cronici, di questo paese.
Una premessa doverosa: Noi siamo d’accordo con quello che dichiarò l’allora sottosegretario Fassina (uno che non è proprio un liberista) e cioè che "in Italia c'è una evasione di sopravvivenza (…) ci sono ragioni profonde e strutturali che spingono tanti soggetti economici a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno".
In effetti, ci sono persone e imprese che, se dovessero pagare tutto quello che il fisco richiede, chiuderebbero bottega dall'oggi al domani.

Così come ci sono situazioni paradossali per cui mettere in piedi un’impresa, specie per i giovani, è materialmente impossibile perché in questo benedetto paese, al netto delle facilitazioni che i vari governi hanno introdotto, prima si pagano le tasse e poi si comincia a lavorare.
Un paradosso che nessuno sembra voler mettere in discussione. Così come, nonostante i tanti proclami, rimane aperta la spinosa questione del credito, dove si premiano le garanzie rispetto alle buone idee (in senso imprenditoriale).

lunedì 12 settembre 2016

LA DIALETTICA AI TEMPI DI RENZI

La dialettica, ai tempi di Renzi, si concentra in alcuni concetti contrapposti: nuovo/vecchio, futuro/passato, cambiamento/conservazione.  In questa logica  vecchio, passato e conservazione diventano sinonimi.
L’esperienza ci dice che non sempre è così ma è altrettanto vero che spesso i vecchi sono tendenzialmente conservatori e rimangono legati, per ovvi motivi, al passato.
Quella che però manca, in questa “fenomenologia della storia”, è la dimensione del presente.

Se la tesi è il nuovo, l’antitesi è il vecchio manca però la sintesi. La sintesi è il presente, ed è col presente che siamo chiamati a fare i conti. Se è indispensabile per un politico guardare al futuro, i famosi pensieri lunghi, è altrettanto vero che non può prescindere da quello che gli accade intorno, altrimenti diventa un utopista e, a quanto ci risulta, le utopie hanno portato più danni che vantaggi.

IL NO ALLE OLIMPIADI E' UN NO SALUTARE. CI SAREBBE DA IMPARARE


Nessuno potrà mai sospettarci di simpatie politiche nei confronti dell’attuale sindaca di Roma Virginia Raggi, però quello che sta accadendo sui giornali, più o meno di ogni tendenza, escluso il “Fatto Quotidiano” (che per altri versi pecca di eccessiva partigianeria sul lato opposto) non ci piace.
Vediamo colare dalle righe di stampa non inchiostro ma una materia che puzza, che ammorba, che intossica. C’è un intimo godimento nel vedere le difficoltà in cui si dibattono i cinque stelle a Roma senza pensare che quelle difficoltà si riflettono pesantemente sulla vita di milioni di persone e sulla rappresentazione di una città che proietta l’immagine dell’Italia nel mondo.

Parliamoci chiaro uno sputtanamento planetario della città eterna, non giova a nessuno. E non si poteva pretendere, a fronte dei problemi che attanagliano Roma da qualche lustro, che la Raggi risolvesse tutto in due mesi. Le montagne dell’Himalaya non si scalano in un giorno e le ferite aperte di una metropoli non si sanano con un po’ di penicillina.
Detto questo crediamo che quello che sta accadendo a Roma rappresenti un salutare bagno di umiltà  per i 5 stelle.

venerdì 9 settembre 2016

VALDICHIANA:L'ESTREMA DESTRA E LE CONTRADDIZIONI DI CHI NON VUOL VEDERE

L’8 settembre non è una gran data. Infatti, non la celebra nessuno.
L’8 settembre 1943, è il giorno dell'armistizio di Cassibile firmato dal governo Badoglio con gli Angloamericani.
Dall’oggi al domani gli alleati di ieri erano diventati nemici, e agli avversari si ritrovarono improvvisante amici.
Un pasticciaccio che lasciò buona parte dell’Italia in balia delle forze tedesche, l’esercito nazionale allo sbando, e cancellò d’un tratto la memoria di un’intera nazione.
Non a caso, da allora, si parla di “memoria divisa”. Perché ognuno, dal suo punto di vista, che si guardi dalla parte dei cobelligeranti, oppure da chi scelse Salò, cioè la repubblica del nord rimasta alleata dei tedeschi, ha ragioni da accampare.

Le stesse ragioni, mai risolte, che consentono oggi, anche dalle nostre parti, nella più completa indifferenza dell’opinione pubblica e dei partiti che si definiscono di sinistra o di centrosinistra, una sorta di revival di circoli e gruppi della destra estrema.

giovedì 8 settembre 2016

Riceviamo e pubblichiamo:PERICOLO BOMBA: PERCHÉ' NON E' STATA FATTA UNA VERIFICA PREVENTIVA ?


La notizia del giorno, a #Castiglioni, sembra essere quella della scoperta di un ordigno bellico nei pressi della #SR 71 con relativa chiusura del #traffico per la necessaria bonifica. Sono fatti che possono accadere, purtroppo quella fascia di territorio, ci riferiamo all'area intorno al Vingone, in particolare nei pressi della ferrovia, è stata sottoposta a continui attacchi aerei nel corso del secondo conflitto mondiale.
Già in passato in quella zona sono state rinvenute #bombe d’aereo inesplose. E proprio questi precedenti avrebbero dovuto consigliare maggiore prudenza nell'apertura del cantiere. Possibile, ci domandiamo,  che nessuno tra autorità e responsabili tecnici si sia posto il problema di una bonifica preventiva?

Eppure le norme parlano chiaro quando dicono che tali bonifiche si rendono opportune quando sono previste attività di scavo che interessano la vicinanza a linee viarie, ferroviarie, porti o infrastrutture strategiche durante il conflitto bellico.
A Castiglioni non mancano fonti di storia locale che ci dicono che quell'area era ed è potenzialmente pericolosa. La nostra precisazione non è peregrina, come qualcuno potrebbe pensare, perché con grande noncuranza si è esposto a gravi rischi i lavoratori e gli abitanti.
La ditta che ci lavora può dire e noi che ne sapevamo?

mercoledì 7 settembre 2016

L'INFORMAZIONE ALLA MULINO BIANCO

Quando leggiamo le cronache nazionali, ma più spesso quelle locali, ci piglia un accidente. Possibile che le cose siano davvero queste? 
Ci riflettiamo sopra, tiriamo le somme ed il risultato è pari a zero. Probabilmente le nostre lenti sono deformate ma ci sembra che i fatti spesso stiano in un altro modo.  
Siamo sempre più convinti che un giornalismo, un’informazione alla “mulino bianco” non serve a un tubo. L’enfasi sulla bontà dei sentimenti, sulle notiziole che diventano novelle da propinare ai bambini prima di addormentarsi, sono il contrario dell’informazione. Ci vuole disturbo, polemica, satira, approfondimenti, al limite studio. Senza la paura di dare sulle mani a qualcuno.
Invece questo miele che gronda è solo istupidimento, apparenza di un mondo a senso unico che non esiste, dove tutto è bello, roseo, funzionale. Lo sappiamo, per essere pungenti ci sono solo due strade o si diventa vespe oppure si prende il coraggio a due mani.  
Ma quale coraggio possono avere quelli che, come si dice, “tengono famiglia” e  si accontentano?

Non è un male tirare a campare, anzi qualche volta, quando lo si fa con fatica e sacrificio diventa un merito. Ma quando al tirare a campare si danno le vesti di una filosofia, il discorso cambia. In quel caso non c’è perdono o remissione della colpa. Si è colpevoli e basta. Colpevoli di omissione, colpevoli di pavidità, colpevoli di perbenismo interessato, colpevoli perchè non è così che si migliora quello che abbiamo intorno.