“Il medico pietoso fa la piaga
verminosa”, è finito il tempo delle mediazioni, dei convegni, delle senserie che
non portano a niente. In sanità, e non solo lì, bisogna cominciare ad affrontare
le cose per quello che sono.
Qualcuno dirà che sono polemico. Può
darsi, ma mi sono accorto che la diplomazia, quando cozza con i diritti della
gente, si trasforma in colpevole omissione.
Come tanti altri ho letto il “grido di
dolore” del sindaco Agnelli sulla mancanza di medici per il settore dell’emergenza.
Un grido giustificato.
Però rimango sempre con una domanda
sulla punta della lingua: ma un sindaco ormai ha solo il potere di urlare al
mondo la propria impotenza? Oppure ha il diritto/dovere di fare qualcosa di
più?
Detto in altri termini è mai possibile,
come sostiene Agnelli, che si vada avanti nella sanità e non solo in quella, a
forza di promesse non mantenute?
Ancora in maniera più esplicita: è mai
possibile che la conferenza dei sindaci, che in sanità, checché se ne dica, ha
un grosso potere, non possa intervenire?
Con questo non intendi dire che i sindaci
non facciano nulla, tutt'altro, forse fanno fin troppo. E allora gli intoppi
dove sono?
Credo che il riassetto sanitario,
insieme con alcune cose positive, abbia purtroppo prodotto un allontanamento dai
territori.
Ci sono troppi livelli decisionali, una
burocrazia attorcigliata, un intreccio di competenze dove, per sbrogliarsi, serve
il machete.