giovedì 18 gennaio 2018

GHINELLI, LA BOSCHI E LE 3 C

La dichiarazione del Sindaco Ghinelli di voler “far causa” a Maria Elena Boschi per il danno d’immagine subito da Arezzo per la vicenda di banca Etruria ha raggiunto in pieno lo scopo.
L’annuncio è, infatti, rimbalzato come una pallina “pazza” su Tv, social e testate giornalistiche. Un bel colpo pubblicitario, degno di una campagna elettorale dove “vince chi la spara più grossa”. Parole, parole, parole….perchè alla fine l’esito pratico sarà nullo.
In questo senso c’è un precedente e meraviglia che nessuno l’abbia fatto rilevare, e cioè che il Comune di Arezzo aveva già provato a imboccare questa strada quando decise di costituirsi parte civile nel processo Banca Etruria, motivando questa scelta con l’"opportunità di procedere alla costituzione di parte civile dell'amministrazione comunale già in questa sede di udienza preliminare per richiedere il risarcimento di tutti gli ingenti danni anche d’immagine subiti dalla collettività aretina e quindi dall'amministrazione comunale". Il risultato fu, nel novembre scorso, l’esclusione del comune dalle parti civili.
Insomma “tanto rumor per nulla”? Può essere, però qualche considerazione è bene farla.
Il Sindaco Ghinelli, che è persona seria ed equilibrata, avrebbe potuto evitare non la sparata che, come abbiamo visto il bersaglio, l’ha centrato, ma l’utilizzo di termini del tipo “città martire” riferito ad Arezzo per la querelle della banca.

Personalmente comprendo la rabbia dei risparmiatori ma le città martiri sono altre. Sono quelle che sono state massacrate dalla guerra e dagli eccidi. Per intendersi è città martire Marzabotto e dalle nostre parti Civitella. Insomma non confondiamo il sacro col profano. Le esagerazioni non portano mai bene, perché oltre a confondere, esasperano gli animi.
Io, sia chiaro, non sono tra quelli che vorrebbero stendere un velo di silenzio e reputo normale che il centrodestra o i 5 stelle utilizzino questa vicenda in campagna elettorale. A parti inverse, verosimilmente, seppur con altri toni, lo avrebbe fatto anche il PD. 

Proprio per questo da parte dei Democratici era necessaria, non oggi, ma nei mesi passati, una riflessione più approfondita, perché non ci voleva la sfera di cristallo per capire che questa vicenda avrebbe creato un gran casino mediatico, oltre che politico. Cosa era necessario? Una chiarificazione in grado di spiegare quello che era successo, una riflessione in grado di aprire un confronto con dipendenti, cittadini e risparmiatori, rischiando forse qualche pomodoro in faccia, ma spendendo la robustezza delle proprie convinzioni e delle proprie ragioni.
Invece, non mi stancherò ma di ripeterlo, il Pd si è caricato in groppa una vicenda che non gli apparteneva, mi riferisco alle vicende che hanno portato alla crisi di banca Etruria. Io insisto a dire che ci vuole una risposta all’altezza della sfida e leggendo un po’ in giro non mi pare di essere il solo a sostenerlo: è opportuno e necessario che la Boschi si candidi ad Arezzo. In Spagna dicono che in certe situazioni ci vogliono tre C: Cabeza, Corazón y Cojones, altro che chiacchere!

Paolo Brandi


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