mercoledì 26 settembre 2018

BIGLIETTERIA CHIUSA ALLA STAZIONE CASTIGLIONESE. È INCIVILTÀ’



Sempre più spesso, visto che la SR 71, in certe ore del giorno, è un “inferno”, prendo il treno per spostarmi da Castiglioni ad Arezzo e ritorno. 
Dieci minuti di viaggio, senza code, senza lavori in corso e senza imbecilli che sorpassano, come se fosse in autodromo, sono un toccasana per il fegato e lo stress.  Per altro, un treno ogni ora, consente di programmare la giornata senza affanni e rincorse.
Purtroppo ho notato un paio di cose che non vanno.
La prima, la meno prosaica, ma non per questo meno importante,  è che da anni i bagni sono sbarrati. E questo fatto non va bene vista la quantità di persone che transitano per la stazione.
La seconda, più eclatante, è la chiusura della biglietteria, preannunciata da un malinconico cartello che avverte della chiusura ma non dice quando verrà riaperta.
Se, come dice qualcuno, i centri storici sono l'anima di una città e la stazione è il suo biglietto da visita, possiamo dire che il biglietto da visita di Castiglioni si sia un pò sgualcito.

E questo fatto è ancor più grave perché la stazione castiglionese serve un bacino molto più ampio di quello comunale, si parla di centinaia di persone il giorno: pendolari, turisti, semplici viaggiatori.
Perché privarli di un servizio così importante? 
Il problema non è solo dove fare i biglietti, c’è anche quello, perché, a certe ore del giorno, i rivenditori sono chiusi e non sempre le macchine automatiche funzionano. Ma oltre a questo vengono fuori anche altri problemi:  c’è un problema di presidio per evitare il degrado, c’è un problema di informazione nei confronti dei turisti, che spesso utilizzano il nostro paese come base per poi vistare le città: ad Arezzo si arriva in dieci minuti, a Firenze in un’ora e a Roma in due ore e mezzo. C’è un problema di un’utenza anziana che spesso non s’intende di automatismi e rimane spiazzata.
La battaglia per la biglietteria alla stazione non è una battaglia di gente che non accetta la modernità, la battaglia per la biglietteria è una questione di civiltà. Non si può gradualmente smantellare la stazione di un comune di oltre 13.000 abitanti e che serve un territorio che spazia da Rigutino a Foiano.
E poi, lasciatemelo dire, le stazioni meritano rispetto perché sono luoghi incantati.
Come diceva Zafron: “Avevo sempre pensato che le vecchie stazioni ferroviarie fossero tra i pochi luoghi magici rimasti al mondo. I fantasmi di ricordi e di addii vi si mescolano con l'inizio di centinaia di viaggi per destinazioni lontane, senza ritorno. Se un giorno dovessi perdermi, che mi cerchino in una stazione ferroviaria". 

Paolo Brandi




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