Il
dottor P.Luigi Rossi, persona stimabilissima, è stato nominato Primo Rettore
della Fraternita dei Laici, un incarico prestigioso in una istituzione che fa
parte da tempo immemorabile della vita sociale
della città di Arezzo.
Le
sue prima parole sono state chiare, tre le linee sulle quali la Fraternita dei
Laici si muoverà, "la prima riguarda la cultura, sono secoli che questo Ente
la promuove e noi continueremo. Poi c'è l'agricoltura: la Fraternita ha 1200
ettari di terreni agricoli e boschivi e produce prodotti di qualità che vengono
esportati anche all'estero. La terza, ma non certo ultima, linea riguarda la
tutela del sociale."
Una
bella differenza con quanto sta avvenendo a Castiglion Fiorentino, dove l’Ente
Serristori, che per finalità somiglia parecchio alla Fraternita, ha deciso di
alienare o affittare gran parte del proprio patrimonio agricolo.
Non
ci piace fare paragoni, perché ogni realtà ha la sua storia, però in questo
caso ci sentiamo in dovere di intervenire. L’interrogativo che ci poniamo, al
di là dei dubbi che abbiamo espresso sulle procedure del bando, è perché il
Consiglio di Amministrazione dell’Ente non intenda valorizzare i propri beni.
Per
quello che ne sappiamo le precedenti gestioni avevano avviato un percorso di sviluppo
delle proprietà agricole del Serristori, avviando contatti con istituti
universitari per valutare la messa a reddito di terreni e boschi e realizzare opportunità di
lavoro. Tutto azzerato per paura, come dice la delibera del Serristori del “rischio
d’impresa”.
Ci
domandiamo, e con noi se lo domandano in tanti, perché si debba temere una
gestione aziendale, certo ci sono delle incognite ma la possibilità di benefici
futuri è ben maggiore che non vendere o affittare.
A
vivere di rendita tutti sono più o meno capaci, magari mangiandosi giorno dopo
giorno il patrimonio, impostare un serio piano industriale è più complicato ma
chi è chiamato a ottimizzare le proprietà pubbliche non può ritirarsi dalla
mischia a vantaggio dei privati. Troppo facile e troppo comodo. In questo senso
il Primo Rettore della Fraternita ha lanciato un segnale preciso e noi siamo d’accordo
con lui: mettere a reddito i beni e investire in sociale e cultura. Non è
giusto smantellare a cuor leggero un patrimonio centenario.
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