Questa faccenda dei #migranti a #Castiglioni mi sembra degna di approfondimento,
non tanto perché il tema non sia conosciuto, ma perché è il termometro di
quello che può accadere quando qualcosa entra “di prepotenza” nel corpo di una
comunità. Non a caso utilizzo la parola “prepotenza” perché con l’emergenza, perchè
di una #emergenza si tratta, stanno saltando per aria alcune regole fondamentali
come quella che spetta alle comunità locali decidere del proprio territorio.
A detta del sindaco i migranti a Castiglioni sono circa una cinquantina
cioè, in termini percentuali, lo 0,4% della popolazione. Se si guarda alle indicazioni del ministero
che prevede 2,5 migranti ogni mille abitanti grossomodo è stato raggiunto il
punto di saturazione. Qualsiasi assegnazione in più, non concordata, è una “prepotenza”
e il Sindaco farebbe bene a opporsi.
A questo proposito il nostro Sindaco dice di avere le mani legate perché
non è informato dell’arrivo di queste persone. Però la Prefettura afferma il contrario,
e cioè che il comune era ed è informato. Chi dice il falso? Basterebbe andare a
vedere i verbali delle riunioni per conoscere la verità.
Ma Agnelli va più in là. Dichiara che le cooperative e le associazioni
che accolgono i migranti a Castiglioni non si comportano bene. Quali sono i
compiti delle cooperative e delle associazioni, oltre a quello di fornire pasti,
vestiti e un tetto sulla testa a queste persone?
La Regione Toscana ha approvato un protocollo che consente a Comuni,
prefetture, cooperative e associazioni di regolare le attività dei profughi.
Sono i gestori dei centri di accoglienza e le associazioni a dover stringere
convenzioni. I profughi possono essere impegnati ad esempio nella pulizia di
giardini, strade, sponde dei fiumi.
Il nostro comune qualcosa ha fatto in questa direzione perché non si
prosegue con decisione su questa strada?
Chi è ospite, ne siamo arciconvinti, deve in qualche modo ripagare l’ospitalità.
Inoltre le cooperative o le associazioni che accolgono i migranti
devono dare loro assistenza con mediatori linguistici per informarli delle
regole di comportamento, insegnare loro l’italiano e aiutarli nelle richieste
di asilo e nel trasporto. A Castiglioni questo avviene?
Forse il sindaco dovrebbe interessarsi anche a questi aspetti. E se ci
sono comportamenti difformi dalla legge spetta a lui intervenire come autorità
di pubblica sicurezza.
Io credo però che si debba parlare dei migranti oltre che come numeri
anche come persone. Persone con delle storie da raccontare e vite da narrare. Qualcuno
a Castiglioni si è mai posto il problema di sapere di che nazionalità sono, perché
sono scappati, con quali mezzi hanno raggiunto l’Italia, quali sono le loro
speranze?
L’unica cosa che sappiamo, scusate la brutalità, è che sono neri, il
resto non interessa a nessuno.
Forse un approccio diverso da parte del comune, dei partiti, delle
associazioni, dei mezzi d’informazione locale sarebbe stato utile per
anestetizzare i peggiori istinti che albergano nella pancia di tutti noi, me
compreso. Invece qui avviene il contrario si attizzano le paure e i timori.
Paure e timori invero non del tutto ingiustificati. Perché qui non
siamo difronte a un fenomeno passeggero ma a una vera ondata migratoria (dove
le guerre c’entrano fino a un certo punto) e dove prevalgono ragioni economiche.
E’ l’aspettativa di stare meglio che spinge questa gente sulle nostre coste. Io
non sono convinto che questa marea sia di per se positiva, che serva, come dice
qualcuno alla nostra economia. Qualcosa non torna: abbiamo una disoccupazione
alta eppure i migranti sono utili a incrementare le casse dell’INPS? No,
qualcosa non torna. Allora è necessario per evitare piccole speculazioni (come
sta avvenendo a Castiglioni) a grandi speculazioni politiche (come avviene in
tutta Europa) prendere il coraggio a due mani e ribadire una cosa assai
semplice: Che l’Europa non può accogliere all'infinito masse di diseredati e
che le soluzioni vanno cercate a casa loro.