venerdì 30 ottobre 2015

MUTTLEY IN BIBLIOTECA

Stavolta parliamo della terza partecipata del Comune di Castiglion Fiorentino: l’Istituzione Culturale e Educativa Castiglionese che gestisce, o meglio dovrebbe gestire, la rete dei musei, la biblioteca e l’archivio storico. 
C’è chi, poeticamente, l’ha definita “lo scrigno della memoria di Castiglion Fiorentino”, bella frase, che però mal si concilia con le polemiche che si sono addensate, come nubi minacciose, sopra il tetto dell’ex palazzo Pretorio.

E’ di qualche mese orsono la dichiarazione del Sindaco in cui denunciava che una parte dei libri della collana “Quaderni della Biblioteca” fosse stipata nei magazzini, con uno spreco enorme in termini economici.
Qualcuno, ben più capace di noi, ha fatto presente che non si può confondere il prezzo di copertina con i costi di edizione ma soprattutto che i libri non sono caciocavalli, per cui c’è una scadenza dopo la quale non sono più buoni. 

mercoledì 28 ottobre 2015

BUONE IDEE PER NUOVE OPPORTUNITA'

In una situazione che qualcuno definisce di “crescita lenta”, dunque una fase ancora incerta, in cui può accadere di tutto, sarebbe auspicabile  porsi  il  tema di come riposizionare l’economia locale.
Girando un po’ per le nostre aree industriali abbiamo colto alcuni segnali confortanti: aziende che riprendono fiato, aumentano gli ordini e ricominciano a guardare con speranza al futuro.

Quello che però si avverte, a tutti i livelli, è l’assenza di una strategia coordinata. Per esempio quale ruolo possono svolgere gli Enti Locali e il sistema del credito? In quale modo l’innovazione, a tutti i livelli, può rideterminare la crescita?

lunedì 26 ottobre 2015

ENTE SERRISTORI: UN BILANCIO SBILANCIATO

Come promesso, continuiamo la nostra inchiesta sulle partecipate del Comune di Castiglion Fiorentino, qualcuno ci ha fatto notare che al nostro elenco manca l’Istituzione Culturale e Educativa Castiglionese (Biblioteca e musei). Parleremo anche di quella, ma oggi ci interessa esaminare il bilancio dell’Ente Serristori di cui si è fatto un gran parlare, evocando addirittura “furberie” dal punto di vista contabile.

Forse siamo dei poveri ingenui ma rimaniamo convinti che il dovere di chi informa sia quello di approfondire oltre che dare le notizie. Ma approfondire costa fatica e soprattutto non conviene rompere più di tanto le scatole a chi è alla guida del vapore. Noi, che di queste cose ce ne freghiamo, andiamo avanti per la nostra strada.
La notizia, sparata come un fuoco d’artificio, è che i conti del Serristori presentano una perdita per il 2014 di 405.000 euro. Una persona normale si domanda come sia possibile passare da un bilancio che nel 2013 presentava un attivo di 27.000 euro, a uno che nel 2014 mostra un deficit di 405.000.
Un bel dilemma che si può risolvere solo esaminando le voci del bilancio a cominciare dalle perdite.

MARINO......FA MERCATO

Secondo regola la somma di zero più zero fa zero. In politica questo non funziona, in molti casi zero più zero produce un disastro. L’esempio di Roma è eclatante. Da una parte Marino dall'altra Orfini, entrambi palesemente inadatti a governare una situazione che definire cataclismatica è un eufemismo. Eppure la commedia continua. Marino che si trasforma in Cola di Rienzo, Orfini che fa la parte del Sant’Uffizio. Ormai anche il gatto ha capito che dietro le ragioni della “crisi” del povero Ignazio ci sono motivi che vanno bel al di là degli scontrini di un ristorante. C’è chi evoca foschi scenari alla Don Brown, con presunti intrecci tra Curia romana e i potentati (più o meno leciti) che fino ad oggi hanno tenuto i fili della politica capitolina. 

Secondo questi interpreti il sindaco sarebbe vittima dei poteri messi in crisi dalla sua azione amministrativa. Potrebbe essere vero se a Roma ci fosse una politica amministrativa e se le indagini della magistratura che hanno fatto saltare il tappo fossero state sollecitate dal Campidoglio.

mercoledì 21 ottobre 2015

5 COMUNI IN PROVINCIA DI AREZZO? MA PER FAVORE……

La gente chiede alla politica concretezza che, tradotto in italiano, significa più fatti e meno chiacchiere. Ormai si parla da parecchio tempo della riorganizzazione del sistema degli Enti Locali. E’ di questi giorni la proposta dell’IRPET di rivedere il sistema dei Comuni toscani.

Per la provincia di Arezzo si prevede la costituzione di un’area metropolitana che ricomprenderebbe il Capoluogo più i comuni dell’hinterland, un unico comune in Valdarno, uno in Valtiberina, uno in Casentino e lo spezzettamento della Valdichiana, con Castiglion Fiorentino e Cortona uniti ed il resto dei comuni accorpato con un pezzo di senese.

martedì 20 ottobre 2015

PER FORTUNA NON L’HANNO CONDANNATO

Meno male che Erri de Luca è stato assolto e non perché, come dice qualcuno, in Italia sia stata riconosciuta «la libertà di opinione di un intellettuale».
Il fatto di essere un intellettuale non diminuisce semmai aumenta il livello di responsabilità. Noi siamo per l’eguaglianza davanti alla legge e per questo non possono esistere aree d’immunità che derivano dal ruolo sociale.

Se uno scrittore, un regista, un giornalista, un professore universitario commettono un reato devono essere sanzionati al pari degli altri cittadini. 

venerdì 16 ottobre 2015

DISTRUGGERE “CASTIGLIONI INNOVA”. A VANTAGGIO DI CHI?

Da un po’ si fa un gran parlare delle società partecipate dal Comune di Castiglion Fiorentino: Ente Serristori e Castiglioni Innova. Il primo si occupa della Casa di Riposo e possiede un’azienda agricola, lasciato del conte Cosimo Serristori (vedi il libro di G. Alpini: Cosimo Serristori, Un Uomo, un patrimonio), la seconda è un’immobiliare partecipata a maggioranza dal comune.
Sull'Ente Serristori la discussione riguarda lo stato del bilancio, con accuse al vetriolo di chi oggi amministra l’Ente nei confronti dei predecessori, controversia dagli sviluppi inaspettati e sulla quale avremo modo di ritornare.

In questa prima puntata esamineremo invece la Castiglioni Innova definita, dai suoi detrattori “poltronifico”, fonte di sprechi, ente inutile.

IN AGGIUNTA ALL'ARTICOLO SUL DISTRETTO BIOLOGICO

Riceviamo e pubblichiamo:

Gentilissimo Idem 2.0, ho letto con vivo piacere l’articolo riguardante il “distretto biologico”, e vorrei fare alcune brevi considerazioni.
La prima è che in agricoltura, così come in molte altre cose ognuno, nel rispetto delle leggi, dovrebbe essere libero di scegliere. Con questo voglio dire che le aziende agricole della val di Chiana, come del resto d'Italia e d'Europa, devono essere libere di scegliere che tipo di agricoltura praticare. Aderire al biologico o meno è una scelta aziendale che ognuno pratica secondo il mercato nel quale è inserito. Il mercato, a sua volta è condizionato dalle tendenze dei consumatori e dalla disponibilità che essi hanno di spendere per potersi permettere prodotti più o meno costosi.

mercoledì 14 ottobre 2015

BIOLOGICO O ILLOGICO? Note a margine del Distretto Biologico

Ci sono notizie alle quali non si da peso, salvo poi accorgersi degli effetti che producono quando deflagrano come una bomba. Una di queste è venuta fuori, qualche tempo fa e porta il nome di “PROGETTO PILOTA PER IMPLEMENTARE UN MODELLO DI AGRICOLTURA EVOLUTA PER LA TOSCANA”. 
Detto così vuol dire tutto e niente. Approfondendo scopriamo che si tratta di un progetto “teso a orientare l’agricoltura verso modelli maggiormente sostenibili dal punto di vista ambientale”. Soltanto un pazzo non sarebbe d’accordo, ma ancora non è chiaro dove si voglia andare a parare.

Alla fine si capisce che l’idea è di avviare un progetto pilota in Valdichiana che prevede la creazione di una sorta di “distretto biologico”. Tutto bene? Fino a un certo punto.

giovedì 8 ottobre 2015

BARATTO AMMINISTRATIVO

All’interno del decreto “Sblocca Italia” c’è un articolo che consente alle amministrazioni di «deliberare riduzioni o esenzioni di tributi a fronte d’interventi per la riqualificazione del territorio, da parte di cittadini singoli o associati. Gli interventi possono riguardare la pulizia, la manutenzione, l’abbellimento delle aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità d’interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzabili». 

In Toscana già alcuni comuni si sono mossi in questa direzione. Lo strumento si presenta interessante perché consente di mettere insieme esigenze dei cittadini e bisogni della comunità.
Una bella novità, l’unica cosa da fare, da parte dei comuni, è dotarsi di appositi regolamenti, vedi Regolamento di Roccastrada.


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ASSEGNAZIONI E INCARICHI POCO OPPORTUNI

Da più parti siamo sollecitati a dire la nostra su Castiglion Fiorentino, in molti casi abbiamo risposto che non ci piacciono i pettegolezzi. Se qualcuno ha qualche sassolino nella scarpa, è bene che se lo levi da solo.
Stavolta però i fatti meritano un approfondimento perché riguardano il tema, spesso sottovalutato, dell’opportunità e dei limiti che quest’ultima pone all'azione politica.



Detto in altre parole ci sono atti, fatti, vicende che pur non avendo nulla a che vedere con situazioni d’illegittimità sono però inopportuni sul piano della coerenza amministrativa.

lunedì 5 ottobre 2015

BUONE IDEE PER NUOVE IMPRESE

Da qualche giorno è uscito in libreria “La Repubblica degli Innovatori – 85 storie di startup, 16 settori in cui fare impresa, 105 consigli da mettere in pratica” di Alessandro Rimassa (Vallardi ed.), in cui vengono descritte 85 esperienze di giovani che hanno deciso di dare vita ad una azienda.
Lettura interessante.

Il punto di partenza è che il rilancio dell’economia parta dalle Imprese. Detto così sembra un’ovvietà ma non è un fatto scontato in un paese in cui parole come iniziativa, profitto, concorrenza sono viste da alcuni come fumo negli occhi.
Niente di più sbagliato. In un mondo in cui il mito del posto fisso è al tramonto e l’innovazione sembra il motore di ogni cosa, l’impresa con la sua dinamicità può diventare davvero il fulcro per ricostruire il futuro.

CHI DI VAFFA FERISCE, DI VAFFA PERISCE

Al netto delle cose che sono state dette da ben altri autorevoli commentatori, è fuor di dubbio che l’episodio, che ha visto coinvolto il Senatore Barani (gesto estremamente volgare a una collega) rappresenta il segnale di una pericolosa deriva.
Però non facciamo troppo i moralisti e non meravigliamoci più di tanto. I luoghi della politica, il Parlamento in primis (ma in piccolo anche qualche consiglio comunale) sono lo specchio del paese, basta girare per strada per accorgersi del degrado civile e umano che ci circonda.

Quello che però ci fa ancora più rabbia è che i maggiori quotidiani nazionali abbiano dedicato al poco edificante episodio i titoli di apertura, amplificando a dismisura l’accaduto: la cosa non meritava tutto questo spazio e ancor meno sono giustificate le geremiadi delle vittime.

giovedì 1 ottobre 2015

DE LUCA, IL CAMORRISMO GIORNALISTICO E NOI

Il governatore campano Vincenzo De Luca ha attaccato recentemente RAI 3 accusandola di “camorrismo giornalistico”, ha poi spiegato che “il camorrismo è un atteggiamento mentale, una propensione a esercitare forme di violenza non meno pericoloso della camorra sulla persona, ci sono campagne che distruggono le famiglie, le persone, questo per me è camorrismo giornalistico”.

Al di là dei toni, questa dichiarazione segnala a nostro avviso un problema serio: in Italia non esiste solo la casta dei politici, ma ci sono anche tante, troppe caste che vivono una sorta di immunità permanente.

De Luca è stato chiaro “ l'idea che ci sia un'area che non può essere sottoposta a critica non va bene, solo perché uno scrive su un giornale non può essere criticato non va bene”.
Abbiamo ancora davanti agli occhi, nella realtà aretina, le immagini di una trasmissione televisiva