giovedì 31 marzo 2016

BARATTO AMMINISTRATIVO BOCCIATO. MA ANDATE AL DIAVOLO!


Tempo fa avevamo parlato della possibilità di introdurre nei nostri comuni, con un apposito regolamento, il c.d. BARATTO AMMINISTRATIVO.  
La norma prevedeva la possibilità di svolgere lavori socialmente utili invece di pagare un tributo locale. Uno scambio virtuoso: ti faccio lo sconto sul pagamento (o l'esenzione) di una tassa locale o un altro debito con le casse municipali, come ad esempio una vecchia multa, in cambio del tuo impegno concreto per “migliorare” il territorio, come la pulizia del parco comunale o la piccola manutenzione della scuola elementare.

Su quest’argomento parecchi comuni avevano iniziato a dotarsi degli strumenti necessari, l’idea, per una volta, era di quelle semplici ed efficaci: non hai i denari per pagare una tassa? Nessun problema, ci mettiamo d’accordo, svolgi un lavoro per la tua comunità e i conti vanno in pareggio. Un po’ come quando al ristorante non ci sono i soldi per pagare il conto e ti mettono a lavare i piatti.

mercoledì 30 marzo 2016

SULLA SCIA DI MARINO E ALEMANNO UN BEL LIBRO SU CASTIGLIONI

Gli ex sindaci della Capitale Ignazio Marino e Gianni Alemanno affidano la loro storia a due libri di prossima uscita, tutti e due escono in concomitanza con le elezioni amministrative, mai come in questo caso politica e mercato (editoriale) coincidono.
Quello di Ignazio Marino s’intitola, in maniera efficace “Un marziano a Roma”, quello di Gianni Alemanno, ancor più enfatico, “Verità Capitale”.
Entrambi i testi, pur da sponde diverse, suonano come atti di accusa verso un apparato politico che si nutre d’intrighi e tradimenti, di un sistema imprenditoriale onnivoro e affamato, di un proliferare d’affari più o meno leciti che attraversano il sottosuolo di Roma.

Marino accusa senza mezzi termini Renzi di averlo fatto fuori, di aver avuto contro i giornali di certi gruppi economici.

venerdì 25 marzo 2016

IL PIANTO DELLA MOGHERINI E QUELLO DI ACHILLE

Non c’è bisogno di scomodare Italo Svevo, il quale sosteneva che “si piange quando si grida all'ingiustizia” per avere un motivo di mandare a quel paese coloro che, all'indomani degli attentati di Bruxelles, hanno criticato l’l'Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri Federica Mogherini per aver pianto in pubblico.
Tra tutti spicca Giorgia “lady di ferro” Meloni la quale ha rilasciato una dichiarazione di questo tipo “mi vergogno di essere rappresentata in Europa da Federica Mogherini, Alto rappresentante della UE per la politica estera e di sicurezza, che ieri è scoppiata a piangere durante la conferenza stampa sui fatti di Bruxelles. È il simbolo di un' Europa debole, molle e incapace davanti agli attacchi che subisce. Mi auguro che la Mogherini, dopo questa figuraccia, voglia dimettersi”.
Quindi, secondo la Meloni le lacrime sarebbero una sorte di viatico per i tagliagole.
Strana equazione. Noi eravamo convinti che  il sostegno ai terroristi arrivasse da paesi, formalmente alleati dell’Occidente che, come ha scritto Lucia Annunziata, finanziano lo stato Islamico, credevamo che gli incoraggiamenti agli stragisti arrivassero dalle incertezze europee e americane nell'affrontare con decisione il problema dell’ISIS, eravamo convinti che la mancata integrazione di intere generazioni di immigrati di seconda e  terza generazione fosse una delle cause di adesione a una ideologia aberrante.

giovedì 24 marzo 2016

ROMA: LA RAGGI HA DETTO COSE CHE DOVREBBERO FAR RIFLETTERE

Non sappiamo se abbia ragione il governatore della Puglia Emiliano a dire che nel Pd c’è chi utilizza “metodi da venditore di pentole”, certo è che si è smesso da tempo di fare analisi politica e questo comporta un restringimento del dibattito. La politica è una cosa seria perché riguarda la vita delle persone e pensare di semplificarla, tagliandola a fette come un salame, non ci pare una bella soluzione perché rimane solo il culaccino, che sarà pure buono ma vuol dire che siamo alla fine.
Sapete perché ci è venuto in mente questo paragone?  Perché abbiamo letto gli attacchi di alcuni esponenti del PD alla candidata cinque stelle a sindaco di Roma Virginia Raggi. Lungi da noi di essere accusati di simpatie per i Pentastellati, però non sopportiamo le strumentalizzazioni.

Quale sarebbe la colpa della Raggi? Quella di aver dichiarato, rispetto a ACEA, la multiservizi romana i cui interessi spaziano dall'acquaall'energiaall'ambiente: “Dobbiamo valutare, di sicuro cambieremo il management e inizieremo a fare investimenti sulle reti. Vedremo come agire per tutelare la volontà dei cittadini".

DROGA E FAR WEST. CHE CAVOLO C'ENTRA?

Quello che è accaduto al liceo Virgilio di Roma è sintomatico del clima che si respira in Italia. Ecco i fatti: carabinieri in borghese, entrati dentro la scuola all'ora di ricreazione, hanno perquisito alcuni ragazzi considerati "sospetti". Uno studente maggiorenne e con precedenti per spaccio è stato arrestato e portato via perché colto in flagranza di reato mentre cedeva una dose di hashish e un'altra l’aveva in tasca.
Immediata convocazione di un’assemblea dove gli attivisti del Collettivo autorganizzato parlano di "metodi repressivi pesanti" e protestano contro l'ingresso di agenti dentro l'istituto.

Riceviamo e pubblichiamo: DIGNITA’ E VERITA’: PAROLE SCOMODE E SCONOSCIUTE ALL’ AMMINISTRAZIONE AGNELLI

Il Consiglio Comunale del 22 marzo ha chiarito in maniera definitiva come stanno le cose a Palazzo S. Michele.  A fronte di un’esposizione chiara dell’Assessore al bilancio Turchi sulla situazione economico-finanziaria del Comune, a fronte dell’intervento del Presidente dell’OSL Dott. Zito, che ha ufficializzato la chiusura del dissesto è esplosa la rabbia del Sindaco e di un paio di Assessori.

La pietra dello scandalo è stata la lettura, da parte della Consigliera Sara Rapini, di una relazione in cui si evidenziava il percorso che ha portato allo stato di dissesto del Comune. All'interno di quei fogli si esponevano con chiarezza le cifre e si riportava nella giusta dimensione la situazione del Comune. Fino a oggi Castiglioni era rappresentato peggio di un Comune terremotato, i fatti hanno dimostrato che le cose stavano in maniera diversa. La limpidezza di esposizione e l’inconfutabilità dei dati hanno fatto esplodere la rabbia di un Sindaco che ha costruito le sue fortune politiche proprio sull'esasperare al massimo la questione dissesto, senza per altro avere nessun merito nel riassestamento dei conti del comune.

INDUSTRIA ALIMENTARE IN VALDICHIANA, DIAMOCI DA FARE!

Secondo recenti studi il settore alimentare italiano potrà superare tra pochi anni i 50 miliardi di export. Il 2015, anno che ha registrato il successo di Expo, si è chiuso con vendite all'estero pari a 36,9 miliardi di euro, un valore in crescita dell’8% rispetto a dodici mesi prima. Se il PIL viaggiasse con lo stesso ritmo, saremmo a cavallo.

La notizia è particolarmente importante, almeno per noi che viviamo in una vallata, la Valdichiana, dalle grandi potenzialità in agricoltura. Alla base del settore alimentare c’è, infatti, l’agricoltura, a seguire le industrie di trasformazione e in ultimo i servizi.

martedì 22 marzo 2016

Riceviamo e pubblichiamo: COMUNICATO PD SU DISSESTO

Il Partito Democratico di Castiglion Fiorentino esprime la propria soddisfazione per la convocazione del Consiglio Comunale di martedì 22 Marzo p.v. che sancisce ufficialmente l’uscita dalla fase di dissesto. Dobbiamo onestamente riconoscere che  il dissesto ha rappresentato una prova difficile per la comunità castiglionese, per l’immagine del paese,  per le difficoltà che ne sono derivate. Però altrettanto onestamente dobbiamo riconoscere che il dissesto si è chiuso in un tempo molto breve rispetto a quanto normalmente avviene in questi casi.

Dimostrazione evidente che la situazione economico-finanziaria in cui versava il nostro Comune non era drammatica come invece era stata dipinta. Gli enti dissestati, esempi non mancano, per risanare i debiti vendono immobili, proprietà, quote di partecipazione societaria, a Castiglion Fiorentino tutto ciò non è avvenuto, un caso anche questo?

LA BUROCRAZIA E' UN MOSTRO

La burocrazia è un mostro che ha fame, una fame atavica che ha avuto inizio da quando Hammurabi s’inventò i suoi codici e solo gli illusi possono pensare che sostituire i documenti di carta con quelli elettronici semplifichi la vita. Al massimo si può risparmiare spazio negli archivi ma la sostanza rimane quella.

Il problema è molto semplice laddove esistono delle norme ci sono regole da far rispettare laddove ci sono delle regole c’è necessità di controlli. Oggi il problema principale della burocrazia è il vaglio delle richieste, la loro corrispondenza alle leggi, la giustezza delle cifre. E sulla base di questo la richiesta di integrazioni, le prescrizioni, le disposizioni più o meno transitorie, una massa di cose, spesso inutili, che bloccano gli ingranaggi e allungano i tempi.  A questo si aggiunge talvolta la complessità assurda della modulistica e delle procedure, in particolare quelle (guarda caso) che riguardano passaggi che hanno a che hanno a che vedere con norme europee.

lunedì 21 marzo 2016

LA POLITICA COME EREDITA' DI FAMIGLIA

Non siamo tra coloro che da un singolo episodio ricavano una regola, però quello che è accaduto al congresso dei Giovani Democratici della Campania ci ha fatto riflettere.
Le assise era iniziata male, infarcita di polemiche e scissioni e si è conclusa peggio, con un rinvio tra urla, contestazioni e scene ben poco dignitose.
Qualcuno ha cercato di minimizzare la cosa evocando la vecchia canzone di Peppino Fiorelli “Simme e’ Napule paisà”. Quasi che da quelle parti ci sia un clima antropologicamente diverso dal resto d’Italia.
 
Noi non crediamo all'influenza degli astri sui congressi di partito, quando ci si accapiglia ci sono sempre delle ragioni più o meno nobili. Ma alla fine, tirate le somme, non è nemmeno questo il problema. Che dentro il crogiolo dei partiti si fondano ambizioni, passioni, interessi e aspettative è un fatto scontato, per cui è normale che si discuta, si litighi e ci si guardi in cagnesco, pur appartenendo tutti alla stessa squadra.
Quello che invece emerge dal congresso dei Giovani Democratici napoletani è un altro tratto, che in verità un pochino ci preoccupa.

venerdì 18 marzo 2016

Riceviamo e pubblichiamo: COSA SUCCEDE AL SERRISTORI?

Riceviamo e pubblichiamo una interessante nota del PD Castiglionese sul Serristori, nel disinteresse generale in effetti accadono cose incredibili.

Che cosa sta succedendo all'Ente Serristori ? Nell'indifferenza e nella disinformazione sta avvenendo qualcosa di strano. Andiamo per tappe.
Qualche mese fa il Presidente ha presentato un bilancio che presentava una perdita di circa 400.000 euro. Il Pd, dati alla mano, ha dimostrato che le perdite erano di molto inferiori e che la responsabilità maggiore del deficit gravava sulle spalle dell’attuale dirigenza.
Perché gonfiare a dismisura la perdita ? La risposta è arrivata poco dopo: per giustificare la vendita, a prezzi di realizzo, di buona parte del patrimonio boschivo e delle aree a pascolo dell’Ente. Dare via oltre 200 ettari a 192.000 euro non è un grande affare, giustificato però dall'esigenza di trovare risorse.
Le cose strane però non finiscono qui. 

giovedì 17 marzo 2016

CASTIGLIONI: IL CIVISMO LASCIA IL POSTO AL PARTITISMO

A margine di un convegno sulla sicurezza il coordinatore comunale di Forza Italia Concettoni, tra l’altro Presidente del Serristori, ha finalmente svelato alla stampa una verità lapalissiana ma ancora mal digerita e cioè che “Castiglion Fiorentino è l’unico comune governato dal centrodestra in Valdichiana”.
L’affermazione vola via tra le pieghe dell’articolo e invece merita maggior attenzione, perché segnala un punto di svolta. Fino a oggi nessuno, né tra gli amministratori, i consiglieri comunali, i nuovi protagonisti della vita politica castiglionese si erano mai espressi in questi termini.

Per noi, vecchi brontosauri, abituati a ragione su schemi binari, è un balsamo: la politica riprende  il sopravvento sul civismo. Il Fronte di liberazione nazionale si è trasformato in un esercito regolare e, da ora in poi, si riparte in un altro modo.
Niente di male, anzi la chiarezza è requisito fondamentale per dare un giudizio sui fatti e accadimenti che hanno interessato questo comune.

GIORNALISTI E STRILLONI

Secondo quanto riporta The Independent il presidente turco Erdogan, ha chiesto di etichettare sotto la voce “terroristi” i politici (a lui contrari) ,gli attivisti civili e i giornalisti.
"Non solo la persona che preme il grilletto, ma tutti quelli che hanno reso possibile ciò dovrebbero essere definiti come terroristi, a prescindere dal loro titolo" ha affermato il presidente turco.

Nel nostro paese, nei tempi bui del terrorismo, un famoso professore di Padova scrisse ” risento il calore della comunità operaia e proletaria tutte le volte che mi calo il passamontagna” e un altro parlò di “geometrica potenza” riferendosi alle Brigate Rosse. Istigazioni belle e buone a praticare la violenza. Si può obbiettare che si trattava di un linguaggio immaginifico, teso ad esaltare ed esasperare i concetti filosofici che stavano dietro alle lotte di piazza.
Tutte cazzate, nella testa di qualcuno quelle parole diventarono ferro e fuoco trasmutandosi in piombo. Bisogna stare attenti quando si gioca con le parole, specialmente quando chi le pronuncia dispone di un megafono forte, come una cattedra universitaria o una pagina di giornale.

mercoledì 16 marzo 2016

CINQUANTA LITRI DI ACQUA GRATIS

In alcuni Consigli Comunali è stata presentata una mozione che propone “di intraprendere ogni iniziativa affinché gli organi competenti adottino una politica tariffaria che consenta a ogni cittadino residente la gratuità giornaliera dei primi 50 litri di acqua potabile”.

Tutto ciò nel rispetto della risoluzione approvata il 28 luglio 2010 a New York dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che riconosce l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari tra i Diritti Fondamentali dell'Essere Umano e per questo considerati Universali. Peraltro Lo stesso Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che riconosce l’acqua come un diritto. Cinquanta litri non è una quantità che nasce per caso è infatti quella indicata dal Contratto Mondiale per l’acqua come necessaria per  soddisfare i bisogni essenziali di un essere umano.

LE GESTIONE DEI MUSEI AL SERRISTORI. CON QUALE OBBIETTIVO?

Provate a domandare a un cittadino qual è il monumento che, secondo lui, meglio rappresenta Castiglion Fiorentino. Nel 90% dei casi vi risponderà “la torre del Cassero”. Non potrebbe essere diversamente, quella torre che svetta altera da oltre settecento anni sulla Valdichiana è il nostro miglior biglietto da visita.

Castiglion Fiorentino possiede un’area storico/monumentale che nessun altro comune possiede, in un raggio ristretto insistono tre esposizioni museali: la pinacoteca, il museo archeologico e la sezione medioevale, scavi sotterranei visitabili, la torre civica, l’archivio storico, la biblioteca. Un luogo magico, una terrazza sulla Vallata che, attraverso porta Perugina, consente di accedere alla parte più bella e sconosciuta del centro storico, quella che va da Via della Badiola, alle Carbonaie fino ad arrivare alla splendida Piazza S. Agostino.
Un’area che meriterebbe, come diciamo da tempo, una valorizzazione complessiva, perché il piazzale del Cassero con tutti i suoi annessi ha enormi potenzialità dal punto di vista turistico.

martedì 15 marzo 2016

LA CANDIDATA RINUNCIA PER RIMANERE UNA PERSONA NORMALE. E NON SCAPPA IL GIORNO PRIMA.

La candidata dei 5 stelle a sindaco di Milano Patrizia Bedori ha deciso di ritirarsi dalla corsa elettorale, la sua scelta,  come riportano i giornali, sarebbe  giustificata da motivi personali: "Ho capito di non essere tagliata per fare questo (…) c’è una tensione pazzesca da parte dei mass media che è difficile da reggere per un cittadino comune come me. Io soffro ogni volta che devo rilasciare un'intervista. E la macchina del fango è già partita, per questo mi sento ferita”.

Brava Patrizia, vale più questa dichiarazione che cento comizi, perchè dimostra che per rimanere coerenti si può rinunciare, male che vada, a fare il capogruppo di opposizione in Consiglio Comunale a Milano, un ruolo non di secondo piano, per il quale ci sarebbe gente disposta a vendere la madre.

Riceviamo e pubblichiamo: CASTIGLIONI ANDIAMO A VEDERE LE CARTE

“Il Documento Unico di Programmazione presentato dall'Amministrazione Comunale per gli anni 2016-2018, si presta ad alcune considerazioni. La prima è che il nostro Comune ha chiuso la fase di dissesto e quindi l’attuale maggioranza può finalmente mostrare le proprie capacità senza troppe giustificazioni.
La rapida uscita dalle difficoltà economiche, avvenuta senza vendere nemmeno un mattone del patrimonio comunale, senza dismettere nessuna partecipazione, continuando a pagare mutui, stipendi e mantenendo una spesa corrente alta, conferma quello che noi abbiamo sempre sostenuto, cioè che il Comune aveva fondamenta solide.
Finalmente le cose cominciano a chiarirsi, tanto che oggi l’Amministrazione, per bocca dell’Assessore Milighetti, può prendersi il merito di una diminuzione della pressione fiscale.
E qui viene fuori la seconda considerazione. Inizialmente l’Assessore Milighetti nei suoi post su facebook e in un comunicato ufficiale aveva parlato di una riduzione dell’0,1 per mille sugli immobili di categoria D. Quando il nostro partito ha fatto presente che tale diminuzione appariva irrisoria, il capogruppo di maggioranza è prontamente intervenuto correggendo i dati: non dell’0,1 si trattava bensì dell’1. Abbiamo preso atto della precisazione ma il nostro giudizio rimane invariato, è esagerato dichiarare come ha fatto Milighetti che “gli imprenditori potranno reinvestire questi soldi per creare sviluppo e mantenere alti i livelli occupazionali”. Qualche centinaio di euro di risparmi rappresentano una cosa importante ma non servono per rilanciare l’occupazione. Giacché il Governo Renzi ha tolto l’IMU sulla prima casa, si sarebbe dovuto abbassare in maniera consistente le aliquote ed aiutare famiglie e imprese.

Nella stessa conferenza stampa in cui Milighetti descriveva le sue strategie economiche è intervenuta l’Assessore alle politiche sociali  Del Giudice. Anche lei ha sostenuto che per Castiglioni si può pensare anche a uno sgravio dei costi sui servizi: 7% in meno sui trasporti scolastici e la mensa per il secondo figlio. Niente di nuovo sotto il sole poiché tali riduzioni, ben più consistenti, esistevano già in passato ed erano state cancellate.

lunedì 14 marzo 2016

I BOTOLI E D'ALEMA

Che Massimo D’Alema si avvolga spesso in un vezzoso manto di arroganza è vero, in questo ci ricorda molto da vicino un altro campione del genere tale Zlatan Ibrahimovic il quale ha dichiarato, ai microfoni della TV francese, che lui resterà al PSG se al posto della torre Eiffel metteranno una sua statua.
Una battuta, ma che la dice lunga sul personaggio. Il fatto è che sia Ibrahimovic che D’Alema se lo possono  permettere, cosi come Zlatan è un gigante del calcio D’Alema, a confronto dei nanetti che ci sono in circolazione, appare un fenomeno. Diciamo appare perché ci ricorda molto da vicino il Gulliver di Swift, una persona tutto sommato normale che, nel paese dei lillipuziani, emergeva come un colosso.

 
Diciamo queste cose proprio noi che del pensiero dalemiano abbiamo condiviso ben poco essendo, a suo tempo, follemente innamorati dell’Ulivo prima versione  e del  progetto di Veltroni sul PD.

EVVIVA LE SAGRE

Le sagre sembrano diventate il nemico numero uno, da tutte le parti arrivano bordate, richieste di limitazioni, regolamenti comunali restrittivi. Il motivo di tanta avversione è che tali iniziative, secondo alcuni, “ucciderebbero” la ristorazione tradizionale.

Su questo punto abbiamo più di un dubbio. Può capitare che tra coloro che vanno a gustarsi, sotto un tendone, una pizza, una rana fritta, un fungo porcino possano essere potenziali clienti di un ristorante. Ma noi rimaniamo convinti che la stragrande maggioranza, cioè quelli che fanno massa, non sarebbero mai andati da un’altra parte se la sagra non ci fosse stata.

giovedì 10 marzo 2016

VALDICHIANA E DEMOGRAFIA. IL TERMOMETRO SEGNA FEBBRE


Qualche tempo fa avevamo riportato la notizia che dal 2011 al 2015 c’era stato a Castiglion Fiorentino un calo della popolazione residente di circa 400 unità. Per noi non era una buona notizia, anche se qualche “furbacchione” aveva commentato: “Tanto sono tutti stranieri….”.
A parte il fatto che una analisi dei numeri ci dice che dentro quei 400 ci sono 200 italiani, quello che ci si ostina a non capire è che anche gli stranieri hanno una bocca, sentono il freddo e un tetto sopra la testa lo devono avere.  Quando spariscono centinaia di persone non è positivo per l’economia locale, perché bene o male tutta quella gente  consuma, spenda, paga affitti e compra vestiti.

Quella notizia ci ha spinto a fare una piccola indagine in Valdichiana e abbiamo scoperto che dal 2011 al 2015 la situazione, divisa per comune è stata questa:
Cortona ha perso 500 residenti
Castiglion Fiorentino ha perso 400 residenti
Lucignano ha perso 108 residenti
Foiano ne ha acquisiti 145
Marciano ne ha acquisiti 53.

STRAGE DI ANIMALI, BRUTTO IMPATTO SUL TURISMO

Non tutti, in particolare amministratori locali e operatori turistici, si rendono conto dell’impatto che avrà la legge regionale n. 10 del 9 febbraio 2016: “legge obbiettivo per la gestione degli ungulati in Toscana”. Infatti, a prima vista,  non c’è nessun rapporto tra fauna, governo e  flussi turistici.

A prima vista è così, però guardiamo quello che potrebbe succedere: con questo provvedimento, si autorizza, in nome della conservazione delle specie autoctone e dei “valori ambientali tipici del paesaggio rurale regionale”, una strage di cinghiali, daini, caprioli e mufloni.

lunedì 7 marzo 2016

LA MASSIMA DI CUCINELLI E L'ECONOMIA LOCALE

Che Brunello Cucinelli rappresenti un fenomeno mediatico, oltre che imprenditoriale, è un fatto accertato. Ma il re del Cachemire non è solo l’uomo che ha ristrutturato un borgo facendone un esempio di come si possa coniugare impresa e territorio, non è solo l’imprenditore che cita i filosofi classici e chiede ai suoi dipendenti di essere persone prima ancora che lavoratori, Cucinelli è uno che le dice chiare.

Durante “una convention di Monte dei Paschi di Siena pare che abbia iniziato a illustrare alla platea le difficoltà che gli imprenditori trovano per accedere al credito. E per farlo racconta un aneddoto: una banca, gli chiedeva di avere il 25% di patrimonio netto, rispetto al fatturato, per avere una linea di finanziamento. Il che equivale a dire che per ottenere un prestito da una banca devi prima dimostrare che non ne hai bisogno. -Facile, troppo facile – secondo Cucinelli – fare banca così-. A quel punto si è rivolto alla traduttrice, chiedendole di tradurre alla lettera quello che stavo per dire ed ha esposto questa massima: ‘Bravi, bravi…è facile scopare col cazzo duro, scopa col cazzo moscio”.

LA CATTIVA INFORMAZIONE (LOCALE) E' UN VELENO?

In una recente intervista Giampaolo Pansa, a chi gli chiedeva del perché avesse intitolato il suo ultimo libro “Il rompiscatole”, rispondeva che quel titolo rappresentava il riassunto della sua vita, un’esistenza dominata da una professione, quella del giornalista che, per sua natura, ha la caratteristica di essere un mestiere da “rompiscatole”.

Il bravo giornalista mette in luce le pecche dei potenti, scava nei fatti, studia e talvolta tira fuori dure verità. Non è un caso che, quando ci sono giornali o scrittori scomodi, i regimi, tutti i regimi, compresi quelli che si definiscono democratici, reagiscono in malo modo.

venerdì 4 marzo 2016

MA SERVE DAVVERO UN MUSEO DELL'ORO?

Ma Arezzo ha proprio bisogno di un museo dell’oro?
Questa domanda ci è venuta spontanea visto il dibattito che si è aperto a partire dalle parole del Governatore Rossi, il quale ha fatto un appello per unire gli sforzi in vista di questa iniziativa.

Il museo dell’oro, almeno a parole, affascina, intriga, evoca scenari da sogno: il prezioso metallo dai tempi dei tempi attrae persone, fa nascere regni e cadere troni. Insomma è un talismano ben più potente di qualunque pietra magica.

giovedì 3 marzo 2016

LE BRUTTE ABITUDINI: PASSANDO PER BONUCCI, TRUMP E CASTIGLION FIORENTINO

Le dichiarazioni di Leonardo Bonucci, al termine della partita con l’Inter, ci danno lo spunto per una breve riflessione. Il risultato finale della partita (compresi i tempi supplementari) è stato di tre a zero per l’Internazionale. Un risultato bugiardo? Forse, se la Juventus avesse segnato un goal non avrebbe rubato nulla, così come il rigore è apparso piuttosto generoso, allo stesso modo la squadra di Milano ha avuto l’occasione di chiudere sul quattro a zero. Ma il problema non è calcistico.
Le parole del difensore bianconero ci hanno colpito perché non ha speso una parola sul merito degli avversari. Per lui la sconfitta (al netto dei rigori) era il frutto solo di errori propri, scarsa concentrazione e un pizzico di sfortuna. Non una parola sul fatto che l’Inter avesse giocato una buona partita.
Quelle parole, che non sono certamente sentenze socratiche, ci danno però lo spunto per una considerazione amara: sempre meno, in ogni campo si riconosce il valore dell’avversario.
Il rispetto per il competitore  annega in un mare d’insulti, basse insinuazioni, volgarità e se capita di perdere, cosa sempre possibile, ecco che scatta un altro meccanismo, il richiamo al fato avverso, ai complotti, al limite alla propria impreparazione.
Mai e poi mai si riconosce che qualcuno può essere stato migliore di noi.
L’ingiuria e la diffamazione sono diventate armi letali in mano a una moltitudine che internet tende ad ampliare e amplificare.

Vediamo quello che sta succedendo negli Stati Uniti: se lo scontro finale per la presidenza fosse fra Trump e la Clinton, quest’ultima sarebbe preoccupata non per il confronto sulle idee ma per il contrario.  Il candidato Repubblicano non giocherebbe, infatti, sul piano dei contenuti ma su quello dell’attacco personale, una cosa complicata da controbattere perché anche di fronte a falsità palesi, le scorie rimarrebbero comunque nella testa della gente.

Riceviamo e pubblichiamo: NON SPECULATE SUI RAGAZZI DIVERSAMENTE ABILI

Pubblichiamo la replica del Partito Democratico di Castiglion Fiorentino a una interpellanza presentata in Consiglio Comunale dal gruppo consiliare di maggioranza Libera Castiglioni.
Il motivo per cui il PD si è sentito in dovere di controbattere un’interpellanza (fatto piuttosto inusuale), risiede nel fatto che la richiesta del gruppo di maggioranza sembra costruita “ad personam”, puntata cioè a gettare ombre sopra una consigliera del PD (presidente della Associazione oggetto della interrogazione), e non riguardi invece l’interesse generale.
L’altro fatto alquanto strano, secondo la versione dei Democratici, è che un gruppo politico (di maggioranza) invece di richiedere direttamente gli atti agli uffici, decida di dare rilievo pubblico alla richiesta, dimostrando come quest’ultima sia strumentale e non mirata a una risposta.
Secondo il PD l’importante era gettare fango.
In ogni caso questo è il testo che ci è stato inviato:

Le Amministrazioni guidate dal Centro Sinistra hanno ottenuto in passato molti finanziamenti a fondo perduto per il sociale, la zona industriale, le zone commerciali, il museo, l’area del Cassero, i servizi. Così tanti che ancor oggi l’attuale amministrazione di destra ne usufruisce presentandoli come un merito proprio.
Libera Castiglioni chiede con un’ interpellanza che fine abbiano fatto 100.000 euro desinati ad un progetto denominato “mani in pasta” e se il Comune abbia compartecipato al finanziamento, chiedono anche se questo progetto sia in continuità con l’iniziativa, nata nella zona industriale, della “Conserveria”: un laboratorio dove ragazzi diversamente abili prepararono marmellate, conserve e altri prodotti.

martedì 1 marzo 2016

CALO DI ABITANTI A CASTIGLIONI. SOLO QUESTIONE DI NUMERI?

E’ passata sotto traccia la notizia che, negli ultimi quattro anni, a Castiglion Fiorentino c’è stato un brusco calo di residenti. Sembra che qualcuno abbia accolto questa novità con grande soddisfazione: “la crisi economica ha spinto le popolazioni straniere a lasciare il territorio» dicono dalle stanze di palazzo S. Michele. Come a dire “se ne vanno quelli brutti, sporchi e cattivi”.

Saranno pure brutti, sporchi e cattivi, però affittano case, consumano, comprano. Insomma è un po’ troppo semplicistico lanciare i fuochi d’artificio perché diminuiscono i cittadini stranieri a Castiglioni. La demografia è una brutta bestia, perché dietro i numeri di coloro che arrivano e di quelli che partono, ci sta sempre l’economia e se si guarda i numeri questi dicono una cosa un po’ diversa rispetto alla “fuga di popolazioni straniere” dal paese del Cassero.

CONTRO I LINCIAGGI

Il Vescovo Fontana ha preso una posizione netta rispetto alle questioni che riguardano la vicenda di Banca Etruria, da una parte ha giustamente ribadito che i risparmiatori devono essere tutelati,  dall'altra si è schierato conto il “linciaggio” morale della Ministra Boschi e della sua famiglia.
Una posizione che condividiamo anche se, forse, il discorso andrebbe ampliato.
Diciamolo una volta per tutte: su vicende che creano rabbia e sconcerto nell'opinione pubblica, e non ci riferiamo solo a Banca Etruria, c’è chi ci prospera.

Professionisti dell’informazione, movimenti politici, populisti delle più varie estrazioni.  Un insieme di grida, invettive, mezze notizie che creano un corto circuito e, alla fine, la voglia di giustizia sommaria prende per forza il posto di un pacato ragionamento.
E’ un problema serio e troppo sottovalutato.

I TRADITORI IN GUERRA SI FUCILANO, IN POLITICA SI PROMUOVONO

Tutti parlano di Verdini e della fiducia da lui concessa al governo Renzi, è giusto che se ne discuta perché non è vero, come sembra teorizzare la ministra Boschi, “che i voti non puzzano”.  Alcuni voti come i soldi “iniziano a puzzare” se non si capisce da dove arrivano e soprattutto perché arrivano. 
Non siamo però così ingenui da non capire che la questione Verdini fa parte della politica, cioè entra a pieno titolo nelle dinamiche dell’arte del governo.

A chi oggi fa lo schizzinoso, ricordiamo il precedente di Cossiga e il sostegno bipartisan al governo Letta. Detto altrimenti la politica si regge su equilibri e spesso “Parigi val bene una messa” come disse Enrico di Navarra. Però tutto deve avvenire nella chiarezza.
Un fenomeno invece che si può senz'altro definire di “putrefazione” della politica è quello dei transfughi. Tutti s’incazzano per Verdini e nessuno prende carta e penna per denunciare che un parlamentare su quattro ha cambiato partito: ben 226, 121 a Montecitorio e 105 a Palazzo Madama. Se fondassero il “Partito dei disertori” rappresenterebbero il secondo gruppo parlamentare.