giovedì 26 novembre 2015

MULTE E TERRORISMO: IL CASO TRUSSARDI

La notizia che Tomaso Trussardi (rigorosamente con una m sola) sia stato fermato dai vigili urbani prende nei titoli lo stesso spazio dei bombardamenti sulle postazioni dei ribelli Siriani.  Qualcuno, al pari del  vecchio Cicerone, esclamerà “o tempora o mores” a sottolineare che nell'era dell’informazione onnivora tutto quanto fa spettacolo.
Andiamoci cauti, quello che conta è il commento alla faccenda che il signor Trussardi ha scritto su facebook: “questa mattina in Piazza della Scala mi è successo un episodio singolare: sono stato fermato da sei agenti della Polizia Locale di Milano. Capisco la tensione del momento, ma fermare una persona alle 7:30 della mattina in giacca e cravatta... lasciatemi dire, non del tutto sconosciuto... con la sua auto d’epoca mentre stava cercando di andare in motorizzazione a immatricolarla (regolarmente provvisto di targa prova)... Lo trovo a dir poco eccessivo, in un momento in cui le attenzioni delle nostre amate forze dell’ordine dovrebbero essere rivolte a ben altre cose...”.

Parole da incidere sul marmo a futura memoria, al pari di quello che un giorno il giovane Tomaso ebbe a dichiarare: "fin dalla scuola elementare, tutti noi Trussardi subivamo molto il rapporto con gli altri ragazzi. La logica è: sei ricco, sei anche carino, dovrai almeno essere scemo".

Dunque il senso della notizia non sta nel fatto che un distinto signore sia stato fermato dai vigli urbani, situazione piuttosto comune, ma nel fatto che qualcuno si senta al di sopra di ogni sospetto perché se ne va in giro incravattato, su di un’auto d’epoca ed è un volto conosciuto del jet set.
Ne vien fuori una strana dottrina per cui chi si trova in stato di grazia (economica e fisica) è al di sopra della legge e delle convenzioni che valgono per le persone comuni.
Ma andiamo un po’ più in là di questa che può sembrare una semplice osservazione di costume o peggio ancora un’interpretazione ideologica.
Non conosciamo il motivo per cui i vigli abbiano fermato l’auto del signor Trussardi, se l’hanno fatto, probabilmente c’era una ragione (visto che gli hanno tolto 5 punti dalla patente).
Forse è passato col rosso? Forse non ha dato una precedenza? Forse è entrato in un divieto di transito? Non è dato saperlo.
Però l’uomo si domanda perchè invece di perdere tempo con me, non andate ad acchiappare quegli sporcaccioni dell’ISIS?

Qui ci permettiamo di dissentire. I vigili fanno il loro mestiere e quelli dei reparti speciali e dei servizi segreti il loro. Non c’è connessione tra le due cose. Salvo che, in nome della lotta al terrorismo, il codice della strada passi in secondo piano. Il rispetto delle regole è la prima cosa per una società ordinata e civile. La guerra ai tagliagole è una cosa troppo seria da confonderla con un controllo stradale. 

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