venerdì 15 marzo 2019

PERCHE’ NON ANDRO’ IN PIAZZA PER FRIDAYSFORFUTURE



Oggi è il FridaysForFuture, nato dall’iniziativa di Greta Thunberg. Un venerdì “fortunato”, una grande mobilitazione per salvare il pianeta.  Per favore non facciamo diventare questa bella iniziativa qualcosa di diverso. Ho già visto che in parecchi vogliono metterci il cappello sopra.
E’ sbagliato! Lasciamo che i nostri ragazzi facciano quello che si sentono di fare, senza condizionamenti, senza bandiere. Anche perché i politici, gli economisti, gli scienziati che oggi sostengono (e fanno bene) questa manifestazione portano, ognuno per la sua parte, pesanti responsabilità per quello che sta accadendo al clima e all’ambiente: peccati di omissione, vigliaccheria, conformismo, opportunismo.
In questi anni si è volutamente ignorato il grido di allarme della terra, si è consumato, sperperato, distrutto senza pensare al domani. Rinviando quello che poteva e doveva essere fatto oggi.  
Per questo, pur guardando con grande simpatia e speranza al FridaysForFuture, non andrò, a differenza dei soliti “succhiaruote”, in piazza. Non ci andrò semplicemente perché non spetta a noi, generazioni che hanno sbagliato quasi tutto in tema di ambiente andare in piazza. Spetta a coloro che hanno ancora le mani pulite e lo sguardo puro gridare tutta la propria indignazione ma soprattutto lanciare verso il cielo una speranza.
Un’ultima avvertenza: nessun pasto è gratis. Quindi se si vuole affrontare seriamente questo tema è necessario ripensare il modello di sviluppo: questo significa rinunciare a qualcosa in termini di benessere (o presunto tale) diffuso, in termini di comodità, di consumo perché non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, questo i ragazzi e le ragazze che vanno in piazza devono saperlo.