Medioetruria
è il nome della futuribile stazione dell’alta velocità posta tra Firenze e Roma
che dovrebbe servire il bacino della Toscana meridionale e parte dell’Umbria.
La commissione tecnica che da qualche tempo studia la questione ha individuato
due ipotesi: Rigutino e Farneta.
Il
vantaggio di Rigutino sarebbe di essere connesso alla vecchia linea
ferroviaria, quello di Farneta di essere raggiungibile dalle grandi arterie di
comunicazione stradale. I costi grossomodo si equivalgono, attestandosi intorno
ai 40 milioni di euro.
Come
sempre accade vi sono scuole di pensiero diverse, c’è chi parla, come i pentastellati
umbri di “sperpero di risorse pubbliche”, altri invece premono per rimettere in
campo la candidatura di Chiusi.
La
nostra opinione è che quaranta milioni sono davvero tanti e sarebbe necessaria,
oltre ad una valutazione tecnica su dove mettere la stazione, anche una stima
del rapporto costi benefici: che peso avrebbe un simile intervento sul
territorio della Valdichiana?
Prendiamo
il caso di Farneta, pare che le ferrovie diano la preferenza a questa zona perché
consentirebbe lo scambio tra rotaia e gomma, prevedendo dunque in prospettiva
la realizzazione di una sorta di interporto al servizio dell’Umbria e di una
fetta di Toscana.
L’idea
non è male, pensiamo all'utilità di un’infrastruttura di questo tipo per l’agricoltura,
per le imprese oltre che per il turismo.
Quale
sarebbe però il prezzo da pagare per il territorio? Consumo di suolo?
Inquinamento veicolare? Impatto paesaggistico?
Non
abbiamo ancora sentito levarsi voci né dai settori ambientalisti che hanno
fatto della “Valdichiana felix” una bandiera, né da molte Amministrazioni locali.
Se è
normale che a Cortona premano per questa ipotesi sarebbe utile sapere cosa ne
pensano gli altri comuni. Questa scelta non può essere delegata solo alle
Ferrovie, alle commissioni e ai possibili investitori privati, è una valutazione
che coinvolge tutti i cittadini vista la ricaduta che una struttura di questo
tipo avrebbe sul territorio.
Dobbiamo
evitare che decisioni su infrastrutture che si riflettono, in positivo o in
negativo, sulla vita della vallata passino sotto traccia. Un esempio? L’Outlet. Pur non dando un giudizio di merito,
non possiamo negare che abbia avuto un effetto sulla rete commerciale ben al di
là di Foiano. Allora, dai comuni limitrofi, ci fu una sottovalutazione, oggi
non deve più accadere. Abbiamo davanti agli occhi le fotografie delle tante
riunioni sul progetto di centrale a biomasse, dove tutte le Amministrazioni della vallata si
sono schierate contro un’idea giudicata dannosa per la Valdichiana.
Bene,
lo stesso atteggiamento di attenzione lo aspettiamo sull'ipotesi di Medioetruria
e sul fatto che Farneta possa diventare un nodo commerciale e logistico di importanza
nazionale, con tutto quello che ne consegue.
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