martedì 17 novembre 2015

CHE VOGLIAMO FARE DELLA NOSTRA ECONOMIA? PARCO GIOCHI O IMPRESA?

Abbiamo letto con grande sconforto l’appello dei cassaintegrati della Cantarelli pubblicato sulla stampa: una situazione drammatica che, in un contesto dove da più parti squillano le trombe della ripresa, può apparire una nota stonata. Non per noi.
Al di là dei problemi specifici di quella azienda, che devono essere affrontati e risolti senza affidarsi alla provvidenza, quella che emerge è l’inanità collettiva di fronte al vento della crisi che ha spazzato via interi comparti produttivi della nostra provincia.

Qualcuno pensa che le crisi economiche siano come le piaghe d’Egitto, cioè inevitabili, altri credono che siano darwinisticamente  utili per cancellare i deboli e far emergere i forti. Non è così.

Dietro la chiusura e il ridimensionamento delle aziende e la perdita di posti di lavoro ci sono famiglie, persone, speranze e illusioni. C’è il mondo della gente comune, quella gente che sembra scomparsa dai radar della grande politica e dell’economia mondializzata. Questa cosa ci fa schifo e al tempo stesso ci fa soffrire.
Settori tradizionali dell’economia aretina hanno subito un ridimensionamento pauroso senza che nessuno battesse ciglio, salvo i soliti pianti greci che non servono a un tubo. Altri si adeguano alle mode del momento. Non basta decantare le lodi degli Agriturismi per trovare una soluzione ai problemi. Nessuno vuol sottovalutare il peso dell’economia turistica, ma quanti agriturismi bisogna realizzare per riassorbire solamente i 120 cassaintegrati della Cantarelli e dar loro un futuro dignitoso?

Senza imprese industriali e artigianali l’economia è destinata a morire e pensare che servizi, turismo e finanza da soli bastino a colmare il gap occupazionale è un abbaglio. Per questo siamo tra quelli che continueranno a sostenere, finché avremo fiato in gola, che le poche o tante risorse disponibili devono essere destinate a favore delle imprese, a cominciare dagli sgravi fiscali, costo del lavoro, incentivi all'innovazione, sostegno al credito. In caso contrario costruiremo un bel parco giochi per i turisti ma la nostra gente dovrà cercarsi lavoro da un’altra parte. 

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