Qualche giorno fa nella sala del Consiglio Comunale
di Castiglion Fiorentino c’è stato un incontro che ha visto la partecipazione
delle istituzioni Locali, dei Sindacati e delle organizzazioni di categoria. Si
parlava della riconversione dell’area ex SADAM e delle prospettive di sviluppo
locali.
Ottima cosa se si fosse arrivati a tracciare almeno un percorso. Invece, a
quanto si dice, si brancolava nel buio. Fino al punto che le Istituzioni hanno
sollecitato le organizzazioni di categoria e i sindacati a “farsi venire delle
idee”. Un ribaltamento dei ruoli invero piuttosto preoccupante, da che mondo e
mondo l’onere della proposta spetta a chi governa un territorio.
Nel programma elettorale del sindaco Agnelli si prevedeva
per l’area ex SADAM (120 ettari a ridosso del paese) la realizzazione di un
mercato ortofrutticolo. Che fine ha fatto quella proposta?
Anche il gruppo Maccaferri a suo tempo aveva avanzato
un’idea: un campo da golf, un insediamento abitativo e un albergo. Proposta che,
come abbiamo ricordato, sta andando avanti a cura di un altro investitore nel
comune di Cortona. Anche quella sembra tramontata.
Si dice che nel corso della riunione siano venuti
fuori suggerimenti tipo Mulino per il grano, azienda di trasformazione dei
pomodori, stabilimento per fare succhi di frutta. Va tutto bene, ma questa
ipotesi sono state valutate nel loro complesso? Cioè nei loro rapporti con le
produzioni locali, con le catene di distribuzione, con il sistema delle strade
e delle infrastrutture? No, semplicemente si buttano sul tavolo delle idee. Con
lo stesso criterio si potrebbe proporre un allevamento ittico, una nuova
Mirabilandia, oppure un circuito automobilistico.
Nel corso della
riunione pare che qualcuno abbia fatto i nomi di Aboca e delle Bonifiche
Ferraresi come possibili soggetti interessati allo sfruttamento dell’area. E il gruppo Maccaferri cosa pensa di tutto
questo?
L’impressione è che si viaggi a vista, senza una prospettiva.
Ecco allora che torna di attualità il consiglio che qualche
tempo fa c’eravamo permessi di avanzare e cioè di mettere intorno ad un tavolo i
soggetti coinvolti in ipotesi industriali, in primo luogo ABOCA e Maccaferri. Due gruppi che, nel bene o nel male, hanno
interessi precisi su Castiglion Fiorentino e solo in seguito, sulla base di un
piano industriale, coinvolgere istituzioni locali, sindacati e categorie. Qui invece si costruisce la casa dal tetto. La sensazione,
e vorremo davvero essere smentiti, è che riunioni di questo tipo servano a fare
immagine per chi le convoca.
Un paio di selfie, due righe su facebook, una
conferenza stampa e il gioco è fatto, peccato che i problemi rimangano
irrisolti.
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