"Grande è la confusione sotto il
cielo, perciò la situazione è favorevole" diceva Mao, dunque la confusione
che si è creata dopo la rinuncia di Conte a costruire un governo dovrebbe
essere la più favorevole del mondo, ma per chi?
Risposta scontata, per chi ha
interesse a destabilizzare.
E qui ci viene in soccorso Sun Tzu, un
tipino che di strategia se ne intendeva, il quale sosteneva che “con ordine,
affronta il disordine; con calma, l’irruenza”.
Affrontiamo quindi le cose con la
giusta dose di autocontrollo.
In molti, alcuni convintamente, altri
perché sono dei pappagalli, gridano al Golpe perché il Presidente Mattarella ha
deciso di esercitare fino in fondo le prerogative costituzionali rifiutando il
nome di un ministro.
Andiamoci piano con le parole, è pur
vero che i Golpe non sono solo quelli con i carrarmati nelle piazze. Ci sono
anche i Golpe “bianchi” che avvengono senza tintinnio di sciabole. Ma non è
questo il caso, l’articolo 92 della Costituzione è chiaro “Il Presidente della
Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei Ministri e, su proposta di
questo, i Ministri”: nomina non prende atto.
Altra cosa è dire se il Presidente ha
fatto bene a rifiutare la nomina di un ministro dando il via a una campagna
elettorale dai toni veementi per non dire violenti.
Non credo che abbia fatto bene, anche
se c’è qualcosa che non torna.
Se quello giallo-verde doveva essere
il governo del cambiamento io dico che non si è mai visto un governo
“rivoluzionario” che si impicca sul nome di un ministro: il bene comune viene
prima dei nomi. Quindi vien da pensare che qualcuno ha fatto il furbo.
Però in democrazia, per quanto la cosa
possa far storcere il naso, contano i numeri ed è fuor di dubbio che l’inedita alleanza
giallo-verde i numeri li aveva conquistati sul campo. Conquistati per demerito
di chi c’era prima non per merito proprio ma così è, ed è inutile piangere sul
latte versato.