giovedì 31 marzo 2016

BARATTO AMMINISTRATIVO BOCCIATO. MA ANDATE AL DIAVOLO!


Tempo fa avevamo parlato della possibilità di introdurre nei nostri comuni, con un apposito regolamento, il c.d. BARATTO AMMINISTRATIVO.  
La norma prevedeva la possibilità di svolgere lavori socialmente utili invece di pagare un tributo locale. Uno scambio virtuoso: ti faccio lo sconto sul pagamento (o l'esenzione) di una tassa locale o un altro debito con le casse municipali, come ad esempio una vecchia multa, in cambio del tuo impegno concreto per “migliorare” il territorio, come la pulizia del parco comunale o la piccola manutenzione della scuola elementare.

Su quest’argomento parecchi comuni avevano iniziato a dotarsi degli strumenti necessari, l’idea, per una volta, era di quelle semplici ed efficaci: non hai i denari per pagare una tassa? Nessun problema, ci mettiamo d’accordo, svolgi un lavoro per la tua comunità e i conti vanno in pareggio. Un po’ come quando al ristorante non ci sono i soldi per pagare il conto e ti mettono a lavare i piatti.

Il “baratto” era stato  introdotto con il decreto Sblocca Italia, articolo 24 del Dl 133/2014 e per una volta risultava abbastanza chiaro: i comuni avevano la possibilità di accettare, previa delibera e specifico regolamento, la realizzazione di interventi di riqualifica del territorio, proposti da singoli cittadini o cittadini associati. Tali interventi riguardavano la "pulizia, la manutenzione, l'abbellimento di aree verdi, piazze, strade ovvero interventi di decoro urbano, di recupero e riuso, con finalità d’interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati, e in genere la valorizzazione di una limitata zona del territorio urbano o extraurbano.”
L'esenzione dal pagamento delle tasse locali poteva essere concessa solo per un periodo di tempo limitato, a seconda del tipo di tributo da pagare e dell'attività di lavoro socialmente utile, criteri questi che devono essere decise direttamente dal Comune.
Oggi scopriamo che tutto questo non è possibile. Infatti, la Corte dei Conti dell'Emilia-Romagna ha detto STOP, ha stabilito che non c'è un fondamento normativo in quella legge. La Corte, in sostanza, "ritiene di dubbia legittimità l'andare a chiudere debiti tributari pregressi con quella norma", cioè con  lo Sblocca Italia. Inoltre, la Corte "ribadisce chiaramente che le agevolazioni devono avere inerenza rispetto all'attività svolta". Detto in altre parole "non si può concedere un'agevolazione Ici a chi va a pulire un marciapiede, ma semmai un'agevolazione Tari" perché c'è un risparmio sul fronte rifiuti.
Roba da mettersi le mani nei capelli. Ecco in che modo la burocrazia sia capace di mangiare, digerire e risputare ogni cosa. Com'è possibile affermare che la norma non esiste quando fino all'altro giorno tutti lodavano lo Sblocca Italia che introduceva questa possibilità? Forse sognavano, avevano preso una pasticca di ecstasy, si erano ubriacati per vedere quello che non esisteva?
Chi ha sbagliato? Il Governo, la Corte dei Conti, il Parlamento? I Comuni? Qualcuno di sicuro, giacché da una parte si dice che è una legge bellissima e dall'altra si afferma che non esiste un fondamento normativo.
E poi come si può, con un minimo di buon senso, affermare che non si possono concedere agevolazioni Ici a chi va a pulire un marciapiede ma semmai una agevolazione sulla tassa dei rifiuti? Diavolo cane! Le casse del comune non sono compartimenti stagni. Alla fine quello che entra e quello che esce va a formare l’avanzo, il pareggio o il disavanzo complessivo.
La verità è che in questo paese gran parte delle iniziative, anche quelle più lodevoli, schiattano per colpa dei conflitti di competenze, parerei giuridici fantasiosi, burocrazia stressante, per colpa dei portatori di timbro che devono per forza mostrare il loro potere. Un campo di battaglia dove la gente normale perde la testa. Il risultato? I lavori utili non si faranno, le tasse rimarranno inevase e i contenziosi aumenteranno. Con buona pace di tutti, compresi i guardiani della ortodossia della leggi, leggi che invece di aiutare i cittadini gli mettono i bastoni tra le ruote,




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