Provate
a domandare a un cittadino qual è il monumento che, secondo lui, meglio
rappresenta Castiglion Fiorentino. Nel 90% dei casi vi risponderà “la torre del
Cassero”. Non potrebbe essere diversamente, quella torre che svetta altera da
oltre settecento anni sulla Valdichiana è il nostro miglior biglietto da
visita.
Castiglion
Fiorentino possiede un’area storico/monumentale che nessun altro comune possiede,
in un raggio ristretto insistono tre esposizioni museali: la pinacoteca, il
museo archeologico e la sezione medioevale, scavi sotterranei visitabili, la
torre civica, l’archivio storico, la biblioteca. Un luogo magico, una terrazza
sulla Vallata che, attraverso porta Perugina, consente di accedere alla parte
più bella e sconosciuta del centro storico, quella che va da Via della Badiola,
alle Carbonaie fino ad arrivare alla splendida Piazza S. Agostino.
Un’area
che meriterebbe, come diciamo da tempo, una valorizzazione complessiva, perché il
piazzale del Cassero con tutti i suoi annessi ha enormi potenzialità dal punto
di vista turistico.
Per
questo restiamo perplessi dalla soluzione che è stata recentemente adottata per
la gestione dei musei, quella cioè di affidarla all'Ente Serristori. Si tratta prima di tutto di capire cosa ci
incastra l’Ente Serristori con la gestione di un’esposizione d’arte e non
valgono le scuse che in passato all'Ente erano stati affidati servizi quali il
taglio delle erbe o l’accompagnamento dei bambini nei pulmini. Anche uno
sprovveduto comprenderebbe che si tratta di cose completamente diverse. L’erba
dei fossi non è la stessa cosa di un frontone etrusco. La responsabilità di un
museo è più delicata, richiede competenze, attitudine a rapportarsi con un
pubblico spesso straniero e (scusate se usiamo questo termine che a qualcuno
sta sulle scatole) necessita di cultura.
Per di più con quest’operazione non si risponde all'esigenza di una
gestione imprenditoriale del patrimonio storico e artistico castiglionese. Qual
è il senso di dare a fondo perduto 29.000 euro al Serristori per sorvegliare
(perché alla fine di questo si tratta) il museo quando si poteva studiare (e il
tempo c’era) una strategia che consentisse a soggetti professionalmente preparati
di gestire non solo il museo ma l’intera area?
Mentre
a livello nazionale, con la nuova riforma, si parla di “primavera dei musei” a
Castiglioni sembra che la bella stagione stenti ad arrivare. Per di più negli atti del comune sta scritto
che l’ingresso ai musei sarà gratuito. Un provvedimento illogico,
il motivo sarebbe che nell'anno appena trascorso s’è incassato troppo poco per
cui, invece di migliorare l’offerta, si decide di dar via la merce gratis. E’
come se un negozio incapace di piazzare i propri prodotti li regalasse in
piazza. Anzi peggio, si paga il Serristori, cioè una specie di commesso, per
distribuire gli articoli gratis. E’ inutile continuare a ripetere che la
ricchezza (anche economica) dell’Italia e della Toscana in particolare sono i
beni storici e artistici se poi li cediamo per niente. Se storia e cultura rappresentano il nostro “petrolio”
non s’è mai visto i paesi produttori regalare i bidoni di greggio. Credete che la gratuità faccia aumentare il turismo?
Scordatevelo. Non sono i pochi euro d’ingresso che scoraggiano visitatori che vengono
dalla Germania, dall'Olanda o dal Giappone, per attirare turisti ci vuole
marketing, promozione e soprattutto gente in grado di farla. Con quest’operazione, per almeno un anno,
musei e area del Cassero rimarranno ingessati. Con un altro tipo di gestione si
poteva creare lavoro qualificato, opportunità e pubblicità per tutto il
territorio, si è invece scelto un profilo basso, che porterà ben pochi
benefici.
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