mercoledì 16 marzo 2016

CINQUANTA LITRI DI ACQUA GRATIS

In alcuni Consigli Comunali è stata presentata una mozione che propone “di intraprendere ogni iniziativa affinché gli organi competenti adottino una politica tariffaria che consenta a ogni cittadino residente la gratuità giornaliera dei primi 50 litri di acqua potabile”.

Tutto ciò nel rispetto della risoluzione approvata il 28 luglio 2010 a New York dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che riconosce l'accesso all'acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari tra i Diritti Fondamentali dell'Essere Umano e per questo considerati Universali. Peraltro Lo stesso Parlamento europeo ha approvato una risoluzione che riconosce l’acqua come un diritto. Cinquanta litri non è una quantità che nasce per caso è infatti quella indicata dal Contratto Mondiale per l’acqua come necessaria per  soddisfare i bisogni essenziali di un essere umano.

A chi replica che questa iniziativa potrebbe comportare una perdita non facilmente ripianabile per le aziende che gestiscono il ciclo idrico, i promotori rispondono che il costo  potrà essere facilmente ripartito, col criterio della progressività, diluendolo sulle eccedenze erogate.
Questa storia dei cinquanta litri gratuiti ci piace. Potrebbe, infatti, essere un segnale concreto per rispondere alle esigenze di tante famiglie (specialmente quelle numerose) che spesso si trovano in difficoltà per pagare tariffe sempre più alte. Non è una risposta demagogica, come dice qualcuno, perché risponde a un principio di giustizia universale e la giustizia non è mai demagogica. Non sarebbe male che anche dalle nostre parti qualcuno impugnasse questa bandiera. Se c’è unità d’intenti tra le amministrazioni pubbliche il risultato si può raggiungere. Troppe volte ci dimentichiamo che i soci di maggioranza del gestore delle acque sono proprio i comuni. 




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