martedì 15 marzo 2016

LA CANDIDATA RINUNCIA PER RIMANERE UNA PERSONA NORMALE. E NON SCAPPA IL GIORNO PRIMA.

La candidata dei 5 stelle a sindaco di Milano Patrizia Bedori ha deciso di ritirarsi dalla corsa elettorale, la sua scelta,  come riportano i giornali, sarebbe  giustificata da motivi personali: "Ho capito di non essere tagliata per fare questo (…) c’è una tensione pazzesca da parte dei mass media che è difficile da reggere per un cittadino comune come me. Io soffro ogni volta che devo rilasciare un'intervista. E la macchina del fango è già partita, per questo mi sento ferita”.

Brava Patrizia, vale più questa dichiarazione che cento comizi, perchè dimostra che per rimanere coerenti si può rinunciare, male che vada, a fare il capogruppo di opposizione in Consiglio Comunale a Milano, un ruolo non di secondo piano, per il quale ci sarebbe gente disposta a vendere la madre.
 
E’ anche vero che essere scelti da una settantina di click su internet per fare il candidato a sindaco di una metropoli non è il modo migliore per costruirsi una base di popolo disposta a sostenerti e aggiungiamo noi a volerti bene. I commenti disgustosi apparsi sui social che ti davano della grassona, nulla facente e casalinga sono la dimostrazione di quanto ormai la politica sia diventata un incontro di wrestling, dove i vincitori non sono i più forzuti ma quelli più bellini.
Non a caso, anche dalle parti dei cinque stelle, vanno per la maggiore personaggi ben impostati, dal visino aggraziato, la pettinatura giusta e l’amplesso televisivo stampato in faccia.
Ormai tutto è spettacolo, le dichiarazioni pubbliche scelte per colpire l’auditorio, i gesti simbolici che facilitano la vita.  E’ più complicato affrontare una discussione che non tirare su un monumento o apporre una targa. Si banalizza ogni cosa dalle cene di solidarietà ai morti ammazzati. Tutto fa brodo in questo grande caleidoscopio che è diventata la politica.
E la stampa, i giornali, la TV fanno a gara a enfatizzare questa sciacquatura, accettando di essere, tranne qualcuno, lo scranno su cui poggiano il culo i padroni del vapore. Con un processo inverso a quello di re Mida, che trasmutava i metalli vili in oro, certi cronisti sono capaci di trasformare la cioccolata in strame di vacca.    
Per questo ha fatto bene la Bedori a tirare un calcio al tavolo, con questo gesto si pone al di fuori di ogni sospetto. Se lo avesse fatto a campagna iniziata, con le liste pronte, magari la notte che precede la presentazione delle liste, ci sarebbe stato di che sospettare. Per esempio che qualcuno l’avesse convinta a rinunciare per mettere in crisi il suo partito.
Le persone si convincono in tanti modi con il denaro, con promesse future, con cambiali in bianco oppure con i dossier.

In questo modo invece la Patrizia ha sgombrato il campo, tornerà, così ha detto a fare la casalinga, un lavoro dignitosissimo, senza il quale tante famiglie non esisterebbero ma che, secondo qualche imbecille, è invece un’offesa da gridare ai quattro venti. 

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