La
candidata dei 5 stelle a sindaco di Milano Patrizia Bedori ha deciso di
ritirarsi dalla corsa elettorale, la sua scelta, come riportano i giornali, sarebbe giustificata da motivi personali: "Ho
capito di non essere tagliata per fare questo (…) c’è una tensione pazzesca da
parte dei mass media che è difficile da reggere per un cittadino comune come
me. Io soffro ogni volta che devo rilasciare un'intervista. E la macchina del
fango è già partita, per questo mi sento ferita”.
Brava Patrizia, vale più questa dichiarazione
che cento comizi, perchè dimostra che per rimanere coerenti si può rinunciare,
male che vada, a fare il capogruppo di opposizione in Consiglio Comunale a
Milano, un ruolo non di secondo piano, per il quale ci sarebbe gente disposta a
vendere la madre.
E’ anche vero che essere scelti da
una settantina di click su internet per fare il candidato a sindaco di una
metropoli non è il modo migliore per costruirsi una base di popolo disposta a
sostenerti e aggiungiamo noi a volerti bene. I commenti disgustosi apparsi sui
social che ti davano della grassona, nulla facente e casalinga sono la
dimostrazione di quanto ormai la politica sia diventata un incontro di
wrestling, dove i vincitori non sono i più forzuti ma quelli più bellini.
Non a caso, anche dalle parti dei
cinque stelle, vanno per la maggiore personaggi ben impostati, dal visino
aggraziato, la pettinatura giusta e l’amplesso televisivo stampato in faccia.
Ormai tutto è spettacolo, le
dichiarazioni pubbliche scelte per colpire l’auditorio, i gesti simbolici che facilitano
la vita. E’ più complicato affrontare
una discussione che non tirare su un monumento o apporre una targa. Si
banalizza ogni cosa dalle cene di solidarietà ai morti ammazzati. Tutto fa
brodo in questo grande caleidoscopio che è diventata la politica.
E la stampa, i giornali, la TV fanno
a gara a enfatizzare questa sciacquatura, accettando di essere, tranne
qualcuno, lo scranno su cui poggiano il culo i padroni del vapore. Con un
processo inverso a quello di re Mida, che trasmutava i metalli vili in oro,
certi cronisti sono capaci di trasformare la cioccolata in strame di vacca.
Per questo ha fatto bene la Bedori a
tirare un calcio al tavolo, con questo gesto si pone al di fuori di ogni
sospetto. Se lo avesse fatto a campagna iniziata, con le liste pronte, magari
la notte che precede la presentazione delle liste, ci sarebbe stato di che
sospettare. Per esempio che qualcuno l’avesse convinta a rinunciare per mettere
in crisi il suo partito.
Le persone si convincono in tanti
modi con il denaro, con promesse future, con cambiali in bianco oppure con i
dossier.
In questo modo invece la Patrizia ha sgombrato
il campo, tornerà, così ha detto a fare la casalinga, un lavoro dignitosissimo,
senza il quale tante famiglie non esisterebbero ma che, secondo qualche
imbecille, è invece un’offesa da gridare ai quattro venti.
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