giovedì 24 marzo 2016

ROMA: LA RAGGI HA DETTO COSE CHE DOVREBBERO FAR RIFLETTERE

Non sappiamo se abbia ragione il governatore della Puglia Emiliano a dire che nel Pd c’è chi utilizza “metodi da venditore di pentole”, certo è che si è smesso da tempo di fare analisi politica e questo comporta un restringimento del dibattito. La politica è una cosa seria perché riguarda la vita delle persone e pensare di semplificarla, tagliandola a fette come un salame, non ci pare una bella soluzione perché rimane solo il culaccino, che sarà pure buono ma vuol dire che siamo alla fine.
Sapete perché ci è venuto in mente questo paragone?  Perché abbiamo letto gli attacchi di alcuni esponenti del PD alla candidata cinque stelle a sindaco di Roma Virginia Raggi. Lungi da noi di essere accusati di simpatie per i Pentastellati, però non sopportiamo le strumentalizzazioni.

Quale sarebbe la colpa della Raggi? Quella di aver dichiarato, rispetto a ACEA, la multiservizi romana i cui interessi spaziano dall'acquaall'energiaall'ambiente: “Dobbiamo valutare, di sicuro cambieremo il management e inizieremo a fare investimenti sulle reti. Vedremo come agire per tutelare la volontà dei cittadini".

Dopo questa frase il titolo di ACEA ha perso il 4,73%, "bruciando" 142 milioni. Una perdita secca per il comune, azionista al 51%, di 71 milioni.
Le dinamiche di mercato sono difficili da decifrare, ma in questo caso sono chiare, qualcuno ha paura che rispetto a una multiservizi di questo tipo si possa in qualche modo è passare da una logica aziendalistica a una logica più sociale.
Noi nelle dichiarazioni della Raggi non ci vediamo niente di indecoroso. Che cosa doveva dire un candidato a sindaco? Rispetto ad ACEA non tuteleremo i cittadini? Non cambieremo un management di cui non ci fidiamo? Non faremo investimenti?
Il problema semmai è un altro, non è possibile che una società che eroga servizi essenziali, dall'acqua all'energia, sia sottoposta in maniera così prepotente agli sbalzi di mercato. In pratica le cannelle e gli interruttori della luce di milioni di romani sono in ostaggio di pochi investitori.
Forse un partito di centro sinistra dovrebbe aprire su questo una riflessione. Se poi la Raggi con le sue dichiarazioni fa perdere soldi al Comune e quindi ai cittadini lo dovrà spiegare in campagna elettorale ma non ci sentiamo di metterla in croce.
A tutto questo si aggiunge un altro argomento, se le stesse dichiarazioni le avesse fatte un “Carneade” qualsiasi nessuno si sarebbe risentito, tanto meno il mercato azionario. Evidentemente c’è chi pensa, o ha la certezza, che i cinque stelle possono vincere e in questo casi non c’è termometro migliore della tenuta delle borse.  Di questo c’è da preoccuparsi, ma a quanto pare la cosa riguarda di striscio il PD. L’analisi politica si riduce a 140 caratteri, giusto per non annoiare chi legge.
Il tema che ha posto la Raggi per ACEA dovrebbero cominciare a porselo parecchi amministratori, anche dalle nostre parti. E’ giusto, politicamente giusto, che le strategia su servizi essenziali come acqua, rifiuti e domani energia possano essere nelle mai di investitori privati? Questo è un tema politico forte sul quale purtroppo tutti, da destra a sinistra, mostrano di non avere le idee troppo chiare.


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