La burocrazia è un mostro che ha fame,
una fame atavica che ha avuto inizio da quando Hammurabi s’inventò i suoi
codici e solo gli illusi possono pensare che sostituire i documenti di carta
con quelli elettronici semplifichi la vita. Al massimo si può risparmiare spazio
negli archivi ma la sostanza rimane quella.
Il problema è molto semplice laddove
esistono delle norme ci sono regole da far rispettare laddove ci sono delle
regole c’è necessità di controlli. Oggi il problema principale della burocrazia
è il vaglio delle richieste, la loro corrispondenza alle leggi, la giustezza
delle cifre. E sulla base di questo la richiesta di integrazioni, le
prescrizioni, le disposizioni più o meno transitorie, una massa di cose, spesso
inutili, che bloccano gli ingranaggi e allungano i tempi. A questo si aggiunge talvolta la complessità
assurda della modulistica e delle procedure, in particolare quelle (guarda
caso) che riguardano passaggi che hanno a che hanno a che vedere con norme
europee.
Non è vero che l’Europa semplifica, la
U.E. complica e se qualcuno non ci crede vada a vedersi la modulistica
necessaria per un qualunque finanziamento dei fondi europei e poi ne
riparliamo.
Ma oltre ai moduli cervellotici quello
che a nostro avviso va radicalmente cambiato è il complesso dei controlli.
Basta controlli a monte, tutti i controlli vanno fatti a valle, all'inizio deve bastare una semplicissima autocertificazione, se poi le cose non corrispondono al vero
scatta pesantissima la sanzione. Una sanzione per certi versi blindata perché non
è nemmeno possibile che la burocrazia si ripresenti sotto forma di ricorsi alla
giustizia amministrativa. Se qualcuno nonostante la libertà concessa di auto-certificarsi fa il furbo va punito severamente.
Questa sarebbe semplificazione, altro
che le chiacchiere spese fino a oggi
sulla società digitale, perché ha ragione quel signore, obbligato per legge a
fornirsi di Pec, posta elettronica certificata, che dice “per me è come essere
obbligato a imparare una lingua straniera a sessant'anni suonati".
Finiamola con le cazzate che ci rendono all'apparenza moderni, ma per certi versi ci rimandano ai tempi del già citato
Hammurabi.
In una società che funziona, sono i
cittadini e le imprese ad assumersi la responsabilità di quello che dichiarano
e di quello che fanno, alle Amministrazioni non resta che controllare. Solo così
si può recuperare il tempo e il denaro che la burocrazia fanno perdere ogni
giorno.
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