venerdì 25 novembre 2016

QUANDO LA POLITICA RISCHIA DI DIVENTARE LIQUAME

La politica è ormai diventata uno spettacolo, a tratti divertente, a tratti indecente, a tratti indecoroso. Marchiato dalla necessità di visibilità, dal bisogno di marcare il territorio come un cane che piscia addosso a un albero. 
Il territorio si può segnare in molti modi facendo i buffoni, mostrano il dito medio alla telecamera, mandando affanculo il mondo, associando l’avversario a un animale più o meno sgradevole, minacciando di mandarlo in galera, massacrandolo nei social, fino ad arrivare al punto di negargli l’ultimo saluto, come è accaduto in Spagna alla senatrice del PP Rita Barbera recentemente scomparsa.

Alle Cortes (la camera dei deputati) è stato osservato un minuto di silenzio in sua memoria, ma i deputati di Podemos hanno polemicamente lasciato l'aula. "Ci dispiace per la morte di Barbera, ma non possiamo partecipare a un tributo politico per una persona la cui carriera è segnata dalla corruzione" ha detto Pablo Iglesias, leader del movimento. Salvo poi rendersi conto di aver fatto una puttanata e così al Senato e nel Consiglio comunale di Valencia (città di cui la senatrice è stata Sindaca per lunghi anni) Podemos è rimasto al suo posto.
Non sta a noi giudicare le accuse della magistratura spagnola, quello che ci interessa è mostrare come partiti e movimenti, pur di distinguersi, siano disponibili a superare i limiti della civile convivenza, perdendo di vista il rispetto della persona.

Noi siamo tradizionalisti e questo rispetto lo conserviamo.  
Di fronte alla morte diventiamo tutti uguali, altra cosa è il giudizio della storia che ci dirà se i comportamenti in vita sono stati coerenti, improntati al bene oppure al contrario segnati dal malaffare o dalla corruttela. Ma non si può negare il lutto.  
La politica sta scivolando su di una brutta china dove, al dibattito si sono sostituite le offese arrivando perfino alla cancellazione del ricordo.
Una degenerazione che ha avuto inizio da quando l’informazione gridata ha preso il posto delle riflessione e per emergere occorre vestirsi (metaforicamente) di paillette e sparare cazzate.
E’ una valanga, che rischia di travolgere vita pubblica e privata. E più si va avanti e peggio è, perché l’opinione pubblica è affamata, vuole sempre di più. Dalle nostre parti tante piccole fortune politiche si sono fondate sulla menzogna, insultando interlocutori che non si potevano difendere. Un modo vile che ha dato la stura ai peggiori istinti. Se questa spirale non si ferma, il livello scenderà sempre più in basso, fino al punto in cui si mischierà al liquame delle fogne.





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