La presidente di Montecitorio Laura Boldrini,
parlando a Milano agli abitanti di piazzetta Capuana, ex roccaforte dello
spaccio, ha affermato che per risanare il degrado dei territori, in questo caso
si riferiva alle periferie delle grandi città, occorre “valorizzare il protagonismo dei residenti e delle
iniziative di cittadinanza attiva”.
A parte il politichese, che non andrebbe
più usato perché sa di presa in giro, il concetto di fondo è condivisibile. La
Boldrini in verità non ha detto niente di nuovo, è da tempo che viene
affermato, in svariate sedi, che la
gente, gli abitanti debbano riappropriarsi delle città e dei paesi. I nemici da combattere sono tanti: nelle
grandi città lo spaccio, la delinquenza, da noi il piccolo vandalismo e l’abbandono.
Certamente Castiglion Fiorentino è imparagonabile
al quartiere di una grande città, però anche da noi si assiste a una lenta decadenza,
a un costante degrado in particolare della parte più antica del paese.
Rimediare a questo stato di cose è
impresa titanica perché si scontra con una tendenza ultra decennale che ha visto
la residenza spostarsi, le attività commerciali languire e il disperdersi di
punti di riferimento.
Di fronte a questa situazione occorrerebbe
qualcosa di diverso che non i pannicelli caldi di qualche sovvenzione alle
attività economiche, oppure manifestazioni che fanno vivere per qualche ora le
vecchie mura ma poi lasciano tutto inalterato. Ci vuole anche quello ma non
basta.
Ecco dunque che si riaffaccia la
necessità del protagonismo dei residenti in grado di buttare sul piatto delle
bilancia idee e progetti.
Noi siamo convinti che il centro
storico di Castiglioni possa avere un grande futuro purchè si mettano in
cantiere iniziative capaci di incidere, da ora per gli anni a venire, sulla
qualità della vita delle persone che vi abitano e al contempo valorizzare tutte
le sue eccezionali peculiarità.
C’è però da sacrificare qualcosa. Per
esempio sarebbe da eliminare una rigidità eccessiva sul divieto di transito nei
mesi invernali, inutile e per certi versi dannosa, mentre sarebbe da trasformare
il centro storico in un’oasi di vivibilità nei mesi primaverili ed estivi, recuperando
le piazze al loro uso naturale, che non è quello di parcheggi ma quello dell’incontro,
rivitalizzando i fondi sfitti e degradati che ledono, come cicatrici, l’immagine
del paese ma soprattutto, lo ripetiamo valorizzando al meglio le nostre
originalità.
Nessun paese in Valdichiana ha, per esempio,
un affaccio stupendo come quello delle Logge così dette vasariane di piazza del
Comune, nessun paese ha un’area come quella del Cassero che si presta a un milione
d’iniziative, nessun paese ha ancora vicoli perfettamente conservati come la zona
della Badiola o quelli che scendono verso porta Romana, a partire da S. Lazzo. Nessun
paese potrebbe vantare un itinerario storico/culturale, fatto di palazzi, chiese
e monumenti che da porta Fiorentina arriva fino a Porta Romana, attraversando
cioè tutto il paese.
Cose da fare impazzire un turista. Insomma
bisogna darsi da fare perché questo nostro paese merita ben altro che non un
mediocre ritornello cantato da interpreti scadenti.
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