L’ultimo scandalo italiano sembra
essere quello del comico Crozza, reo di viaggiare a bordo di un’Audi R8 V10
coupé, del valore, affermano le cronache di 210.000 euro.
I soliti “moralisti d’accatto o da web”,
come li chiamiamo noi, hanno subito levato in alto gli scudi.
-Ma come- vien detto -il fustigatore dei costumi
viaggia con una macchina così?-
Premesso che Crozza non ci piace
troppo, è oltremodo facile fare della satira con il materiale umano che oggi
offre la apolitica, non riusciamo davvero a comprendere dove sia lo scandalo.
Il lavoro di Crozza è far ridere la
gente e, qualche volta, aiutarla a pensare, la sua specialità non sono le barzellette
d’avanspettacolo ma la satira politica all’interno di una TV privata. Gli imprenditori
di quella TV, che non sono dei benefattori, hanno fatto due conti e si sono
accorti che il suo spettacolo fa aumentare
l’indice di ascolto e gli introiti pubblicitari, di conseguenza pagano bene il
loro uomo. La storia finisce qui.
A nostro avviso non sono scandalosi i profitti di Crozza, che stanno
dentro una logica di mercato, la stessa che riguarda calciatori, attori,
cantanti.Sono molto più scandalose le rendite di chi, svolgendo incarichi pubblici, si arricchisce direttamente
o indirettamente nella più totale impunità, confermando così il vecchio detto di Marco
Porcio Catone per cui «i ladri di beni
privati passano la vita in carcere e in catene, quelli di beni pubblici nelle
ricchezze e negli onori ».
Marco Porcio Catone non era né un
comico, né un giornalista ma un politico dell’antica Roma il quale, coerentemente con questa sua affermazione, si
mostrò sempre nemico dei lussi, conducendo
una vita semplice e priva di ostentazioni.
Così dovrebbero essere un uomo o una
donna che scelgono un incarico pubblico. Per questo motivo
quando si assume una carica occorre essere da subito trasparenti e limpidi come
acqua di fonte.
Già in un altro articolo avevamo scritto
che quando si diventa amministratori pubblici, dal più piccolo assessorato alla
carica più alta della Repubblica, bisogna letteralmente mettere in piazza quali sono le proprie
sostanze, quali sono i potenziali conflitti di interesse ed alla fine del
mandato mostrare “carte alla mano” cosa è
cambiato nella propria situazione patrimoniale.
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