Gli attuali amministratori stanno trascinando Castiglioni su di
un binario morto, di fatto non c’è un’idea di come portare avanti lo sviluppo
del paese, si limitano a portare avanti o ricopiare i progetti delle
Amministrazioni precedenti. Le uniche iniziative sono state la vendita del
Serristori e quella del capannone di Castiglioni Innova. In compenso sono tantoattivi sul piano dell’immagine. Adesso ne hanno inventata un’altra: quella
di uscire dall’ANCI, cioè dall'Associazione dei Comuni Italiani. Probabilmente
pochi castiglionesi sanno di cosa si tratta. L’Anci è stata fondata nel lontano
1901 e tra i suoi fondatori si possono ricordare Don Luigi Sturzo e
Turati.
Di fatto a cosa serve? Serve a rappresentare in sede nazionale gli interessi dei comuni, a prestare consulenza su svariati campi dell’amministrazione, a risolvere le problematiche che riguardano i dipendenti e a promuovere iniziative di educazione civica. Come molte associazioni anche l’ANCI avrebbe bisogno di essere riformata, per esempio ci sarebbero da eliminare tanti sprechi, ma da questo a chiamarsi fuori ce ne corre.
Con quest’atto, portato avanti fino a oggi solo dai comuni di fede leghista, il sindaco Agnelli forse vuole, ancora una volta, conquistare le pagine dei giornali, seguendo il vecchio detto “nella stupidità è meglio sembrare che essere”. E lui di stupidità ne ha dette tante, pur di finire in prima pagina: dagli immigrati, alle unioni civili, dai crocefissi nelle scuole alle vacche chianine.
Questa volta però rischia di andare oltre, perché non solo offende la
storia, Castiglioni fu nel 1901 tra i primi soci dell’Anci ma fa un danno al
comune. Uscire dall’ANCI significherebbe, per gli uffici e i tecnici del
comune, perdere molte opportunità di consulenza, tutela sugli atti e conoscenze
specifiche.
E non ci vengano a raccontare che così si risparmiano i 3.000 euro d’iscrizione, solo per aderire alle “città dell’olio” se ne sono spesi 2.000, per non parlare di tutte le associazioni a cui dall'inizio della legislatura si è deciso di iscriversi. Se poi, invece, fosse vera la notizia per cui Agnelli & C., con la minaccia di andarsene, intendono strappare qualche poltroncina nel consiglio dell’ANCI, sarebbe un fatto grave. Non si può utilizzare il Comune per i propri giochi personali.
E non ci vengano a raccontare che così si risparmiano i 3.000 euro d’iscrizione, solo per aderire alle “città dell’olio” se ne sono spesi 2.000, per non parlare di tutte le associazioni a cui dall'inizio della legislatura si è deciso di iscriversi. Se poi, invece, fosse vera la notizia per cui Agnelli & C., con la minaccia di andarsene, intendono strappare qualche poltroncina nel consiglio dell’ANCI, sarebbe un fatto grave. Non si può utilizzare il Comune per i propri giochi personali.
PARTITO DEMOCRATICO DI CASTIGLION FIORENTINO
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