mercoledì 2 novembre 2016

IL MATCH PER LA CASTIGLIONI INNOVA: PRIMO ROUND


E’ suonata la campana nel match tra il sindaco Agnelli e l’Unione Comunale del PD di Castiglion Fiorentino. Oggetto del contendere la Castiglioni Innova, società di proprietà del comune (al 51%), nata come società di trasformazione urbana.
La materia è semplice e complicata al tempo stesso. 
La semplicità sta nel fatto che Agnelli ha annunciato che la società va messa in liquidazione perché gravata di debiti (1.600.000 euro) oltre a una perdita di esercizio di 100.000 euro che obbliga, per legge alla sua dismissione.

Senza tante parafrasi Agnelli fa capire che la Castiglioni Innova è un baraccone, un moltiplicatore di debiti e non serve e non sarebbe servita a niente. Ma quel che è peggio,  secondo il primo cittadino castiglionese, è che  la società, negli anni passati, sarebbe stata tenuta in vita artificialmente, grazie a una serie di “errori” nei bilanci  che, a occhio e croce sconfinerebbero nell'artificio contabile.
E qui il discorso si fa serio. 
Perché quando si lanciano certe accuse bisogna essere coscienti che le “parole sono pietre”, cioè pesano e fanno male specialmente se tirate con forza.
Ecco allora che il PD ha raccolto il guanto di sfida. I Democratici hanno infatti voluto puntualizzare una serie di cose.

La prima è che è in atto una precisa strategia per svendere i beni di proprietà del comune, iniziata con il Serristori e proseguita con Castiglioni Innova. Riguardo a quest’ultima società i fatti dicono altre cose rispetto a quelle sostenute dal Sindaco.
Il mutuo di 1.600.000 euro è servito per realizzare un capannone per ricoverare i mezzi del comune e i materiali dell’ufficio tecnico, nessuno ha utilizzato quei soldi per andare in vacanza alle Bahamas. Perciò definirlo semplicemente un debito, è fuorviante e serve solo per lanciare fumo negli occhi.
Il capannone, come dice Agnelli, è costato troppo? I fatti sembrano smentirlo, perché mentre nei bilanci targati centrosinistra il valore dell’immobile era di 1,7 milioni,  in quelli targati centrodestra è di 1,6 milioni. Una differenza risibile, tenuto conto della svalutazione dei capannoni industriali.
Ma quello che fa imbufalire di più il PD è che si dica che la Castiglioni Innova non è servita a niente. Anche in questo caso parlano i numeri. Nel corso degli anni la società ha realizzato un bel pezzo della zona PIP di Sant'Antonino. La mole degli investimenti tra opere di urbanizzazione, acquisto dei terreni, costruzione del capannone sfiora i 4.000.000 di euro.
Ma ancora non basta, i Democratici sollevano il tema di quale sia l’interesse per il comune di portare la società in liquidazione facendo figurare una perdita di esercizio di circa 100.000 euro, guarda caso la cifra che grossomodo modo corrisponde alla svalutazione in bilancio del capannone.
L’interesse è solo politico? Cioè dimostrare che il governo di centrosinistra ha prodotto disastri o c’è anche qualcosa d’altro?
Il dubbio è legittimato da fatto che il comune fino a oggi ha pagato diverse centinaia di migliaia euro per l’affitto, un affitto che prevedeva il riscatto dell’immobile. Detto in soldoni alla fine del pagamento del mutuo l’immobile sarebbe stato del Comune.  Con la liquidazione che fine faranno i soldi già spesi?
E poi non bisogna dimenticare che la Castiglioni Innova non è una società privata ma appartiene per il 51% al comune. Giacché si dice che la società è in perdita, quanti soldi ha dovuto mettere il comune per ripianare i debiti? Zero. Una cosa piuttosto inconsueta per una società in fallimento.
Ma la parte peggiore per il PD è quando Agnelli fa intendere che in qualche modo i bilanci presenterebbero strane anomalie. Siccome, da parte degli attuali amministratori, è invalsa la brutta abitudine di dire e non dire, ma di far intendere al popolo castiglionese che il comune, negli anni passati, sarebbe  stato governato da una banda di ladroni e malviventi, i Democratici puntualizzano che “di fronte a reati il sindaco ha l’obbligo di rivolgersi alla magistratura e se non lo fa, lo faremo noi, perché su illeciti, veri o presunti, ci vuole il massimo della chiarezza. E non è accettabile che un amministratore pubblico lanci il sasso e nasconda la mano”.  Vedremo come andrà a finire.

Restiamo in attesa della prossima puntata.  

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