E’ suonata la campana nel match tra il
sindaco Agnelli e l’Unione Comunale del PD di Castiglion Fiorentino. Oggetto
del contendere la Castiglioni Innova, società di proprietà del comune (al 51%),
nata come società di trasformazione urbana.
La materia è semplice e complicata al
tempo stesso.
La semplicità sta nel fatto che
Agnelli ha annunciato che la società va messa in liquidazione perché gravata di
debiti (1.600.000 euro) oltre a una perdita di esercizio di 100.000 euro che
obbliga, per legge alla sua dismissione.
Senza tante parafrasi Agnelli fa capire
che la Castiglioni Innova è un baraccone, un moltiplicatore di debiti e non
serve e non sarebbe servita a niente. Ma quel che è peggio, secondo il primo cittadino castiglionese, è
che la società, negli anni passati,
sarebbe stata tenuta in vita artificialmente, grazie a una serie di “errori”
nei bilanci che, a occhio e croce
sconfinerebbero nell'artificio contabile.
E qui il discorso si fa serio.
Perché quando si lanciano certe accuse
bisogna essere coscienti che le “parole sono pietre”, cioè pesano e fanno male
specialmente se tirate con forza.
Ecco allora che il PD ha raccolto il
guanto di sfida. I Democratici hanno infatti voluto puntualizzare una serie di
cose.
La prima è che è in atto una precisa strategia
per svendere i beni di proprietà del comune, iniziata con il Serristori e
proseguita con Castiglioni Innova. Riguardo a quest’ultima società i fatti dicono
altre cose rispetto a quelle sostenute dal Sindaco.
Il mutuo di 1.600.000 euro è servito
per realizzare un capannone per ricoverare i mezzi del comune e i materiali
dell’ufficio tecnico, nessuno ha utilizzato quei soldi per andare in vacanza
alle Bahamas. Perciò definirlo semplicemente un debito, è fuorviante e serve
solo per lanciare fumo negli occhi.
Il capannone, come dice Agnelli, è
costato troppo? I fatti sembrano smentirlo, perché mentre nei bilanci targati
centrosinistra il valore dell’immobile era di 1,7 milioni, in quelli targati centrodestra è di 1,6
milioni. Una differenza risibile, tenuto conto della svalutazione dei capannoni
industriali.
Ma quello che fa imbufalire di più il
PD è che si dica che la Castiglioni Innova non è servita a niente. Anche in questo
caso parlano i numeri. Nel corso degli anni la società ha realizzato un bel pezzo
della zona PIP di Sant'Antonino. La mole degli investimenti tra opere di
urbanizzazione, acquisto dei terreni, costruzione del capannone sfiora i
4.000.000 di euro.
Ma ancora non basta, i Democratici
sollevano il tema di quale sia l’interesse per il comune di portare la società
in liquidazione facendo figurare una perdita di esercizio di circa 100.000
euro, guarda caso la cifra che grossomodo modo corrisponde alla svalutazione in
bilancio del capannone.
L’interesse è solo politico? Cioè
dimostrare che il governo di centrosinistra ha prodotto disastri o c’è anche qualcosa
d’altro?
Il dubbio è legittimato da fatto che
il comune fino a oggi ha pagato diverse centinaia di migliaia euro per
l’affitto, un affitto che prevedeva il riscatto dell’immobile. Detto in soldoni
alla fine del pagamento del mutuo l’immobile sarebbe stato del Comune. Con la liquidazione che fine faranno i soldi
già spesi?
E poi non bisogna dimenticare che la Castiglioni
Innova non è una società privata ma appartiene per il 51% al comune. Giacché si
dice che la società è in perdita, quanti soldi ha dovuto mettere il comune per ripianare
i debiti? Zero. Una cosa piuttosto inconsueta per una società in fallimento.
Ma la parte peggiore per il PD è
quando Agnelli fa intendere che in qualche modo i bilanci presenterebbero
strane anomalie. Siccome, da parte degli attuali amministratori, è invalsa la
brutta abitudine di dire e non dire, ma di far intendere al popolo
castiglionese che il comune, negli anni passati, sarebbe stato governato da una banda di ladroni e
malviventi, i Democratici puntualizzano che “di fronte a reati il sindaco ha l’obbligo
di rivolgersi alla magistratura e se non lo fa, lo faremo noi, perché su
illeciti, veri o presunti, ci vuole il massimo della chiarezza. E non è accettabile
che un amministratore pubblico lanci il sasso e nasconda la mano”. Vedremo come andrà a finire.
Restiamo in attesa della prossima
puntata.
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