lunedì 21 novembre 2016

DAI CAMMINI DI SAN FRANCESCO UN PROGETTO PER CASTIGLIONI

Il comune di Castiglion Fiorentino ha deciso di aderire all'associazione “Cammini di San Francesco in Toscana”. E’ una buona scelta, infatti, non da ora, sosteniamo che la valorizzazione del territorio non passa da manifestazioni estemporanee ma da progetti che possono consolidarsi nel tempo nello spazio.
In questo senso il recupero dei cammini, dei luoghi della fede, oltre che rivalutare la nostra storia e le nostre radici, contribuisce a incrementare le presenze, aiuta a sviluppare un pezzetto di economia e per finire svolge una funzione pedagogica, verso residenti e turisti, di cui oggi si è persa l’importanza.

In questo senso gli esempi non mancano,  basta pensare al  Cammino di Santiago o alla via Francigena. Castiglion Fiorentino in questo senso ha buonissime carte da giocare, a cominciare dalla valorizzazione di un periodo storico come il medioevo o meglio, uno scorcio dell’epoca di mezzo, che va dal principio del 1200 fin quasi alla sua fine. 

Un periodo che ha visto nel nostro paese un’eccezionale fioritura di opere d’arte e uno sviluppo urbano e demografico notevole. Per altro, guarda caso, quel momento è indissolubilmente legato a una figura eccezionale di francescano come il Beato Mansueto. Un personaggio che portò nel suo paese natale opere incommensurabili come la Croce Santa. Ma non c’è solo quella, c’è il busto di Sant'Orsola, anch'esso proveniente dalla Francia, la cui presenza a Castiglioni, come abbiamo già segnalato, è avvolta nel mistero. E insieme al busto abbiamo il grande crocifisso dipinto, unico nel suo genere, e molte altre cose ancora che fanno di Castiglion Fiorentino un centro privilegiato per l’arte medioevale in particolare per l’oreficeria. Insomma abbiamo buone carte da giocare che, nei prossimi anni, potranno svolgere una funzione importante per il rilancio turistico anche all'interno di una strategia legata ai cammini. 
Però bisogna cominciare subito a progettare.
Noi rilanciamo l’idea di finanziare, utilizzando i fondi europei che possono arrivare grazie ai cammini di San Francesco, la ristrutturazione dell’oratorio di San Filippino e l’annessa casa che potrebbero diventare un ostello per i viaggiatori.
Dobbiamo inoltre capire, visto che uno degli scopi della Associazione è rilanciare i luoghi francescani, che fine farà il Convento dei Cappuccini. In passato qualche idea era venuta fuori, oggi si tratta di riannodare le fila perché una struttura di quel tipo, in un crocevia così importante, non può essere lasciata senza un piano di valorizzazione. Per altro la chiesa e il sotto chiesa, di cui pochi conoscono l’esistenza, potrebbero essere inseriti in un itinerario culturale dei luoghi di culto esterni al centro storico.
L’adesione all'Associazione è dunque una buona occasione per ripensare il futuro di Castiglioni, però ci vogliono costanza, tenacia, passione e amore per il territorio, tutte cose che non mancano ai castiglionesi.


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