Stavolta
parliamo della terza partecipata del Comune di Castiglion Fiorentino: l’Istituzione
Culturale e Educativa Castiglionese che gestisce, o meglio dovrebbe gestire, la
rete dei musei, la biblioteca e l’archivio storico.
C’è chi, poeticamente,
l’ha definita “lo scrigno della memoria di Castiglion Fiorentino”, bella frase,
che però mal si concilia con le polemiche che si sono addensate, come nubi
minacciose, sopra il tetto dell’ex palazzo Pretorio.
E’ di qualche
mese orsono la dichiarazione del Sindaco in cui denunciava che una parte dei
libri della collana “Quaderni della Biblioteca” fosse stipata nei magazzini, con
uno spreco enorme in termini economici.
Qualcuno, ben
più capace di noi, ha fatto presente che non si può confondere il prezzo di
copertina con i costi di edizione ma soprattutto che i libri non sono
caciocavalli, per cui c’è una scadenza dopo la quale non sono più buoni.
L’obiettivo, così com'è per le diatribe su Castiglioni Innova e Ente Serristori, era quello di sputtanare i precedenti amministratori, punto e basta.
Ma non è questo
l’argomento che ci interessa, quello che vogliamo evidenziare è il ruolo attuale
dell’Istituzione. Facciamo parlare i fatti.
L’Istituzione
Culturale ed Educativa Castiglionese, in virtù di una delibera dell’allora
Commissario Prefettizio (Delibera 27 del 5/3/2012), venne privata delle sue
funzioni. Tutti i servizi furono reinternalizzati, brutto termine per dire che
non ha più un ruolo. Esiste formalmente, nei fatti è un guscio vuoto: margini
di autonomia zero, margini di programmazione zero, gestione di sponsorizzazioni
zero.
Stante questa
situazione non si capisce bene su quali basi la biblioteca abbia continuato a
funzionare con un proprio Consiglio di Amministrazione. Un miracolo di
equilibrismo che non può che farci piacere giacché all'autonomia della
Biblioteca e al suo patrimonio ci teniamo parecchio.
Un po’ meno
sembrano averci tenuto le amministrazioni succedutesi dopo il commissariamento,
nessuna di loro ha sentito l’esigenza di ridefinire i compiti dell’Istituzione.
Ora però si è
fatto peggio. Con delibera n. 149 del 3 settembre 2015 l’attuale Giunta Comunale
non solo ha confermato la reinternalizzazione dei servizi ma ha disposto
perfino il trasferimento del personale destinandolo all'ufficio di segreteria. Contestualmente
sono stati comandati in biblioteca dipendenti che fino ad oggi si occupavano di
sport.
Perché questi
strani avvicendamenti? Dal punto di vista dell’efficienza era davvero opportuno
mandar via persone con esperienza ventennale e mettere al loro posto altri, sicuramente
capaci, ma che di quei servizi non conoscono nulla?
La biblioteca
non è solo la distribuzione dei libri, c’è la catalogazione, il coordinamento
delle iniziative culturali, l’organizzazione dei servizi museali.
Qualche maligno
sostiene che il tentativo, nemmeno troppo velato, è quello fare uno spezzatino
dei vari servizi culturali. Il teatro per conto suo, i musei da un’altra parte
e l’Istituzione che diventa solo il bancone del prestito libraio. Così ogni
assessore avrà il suo orticello da coltivare.
Altri invece ritengono
che ci si prepari ad apparecchiare la tavola per un nuovo direttore dell’Istituzione,
il precedente da qualche anno è in pensione. A quel punto, come per miracolo, i
servizi culturali torneranno al loro posto.
Cosa ne pensa di
tutto questo il presidente della Biblioteca?
Il suo silenzio,
su un riassetto che penalizza l’organizzazione e i compiti dell’Ente, è
imbarazzante. Siccome qualche volta ci piace essere brutali ci domandiamo cosa
ci stia a fare. Non ha più funzioni, non ha più un ruolo, gli sfilano da sotto
le dita servizi e personale e lui non batte ciglio.
Ci ricorda, il
paragone non sembri irriverente, quel personaggio dei cartoni animati di nome Muttley. Un simpatico cagnone che al
suo padrone riusciva solo a dire "medaglia, medaglia".
Non basta affermare
“Io sono il Presidente” per guidare un’Istituzione che, fino a qualche anno fa,
era il vanto di Castiglioni e oggi è ridotta a un sarcofago vuoto. Uno scatto
di orgoglio sarebbe auspicabile, ma da Muttley sarà difficile aspettarselo.
E'tutto molto vero...., purtroppo, è avvilente veder delapidare un patrimonio costato anni di impegno e di dedizione che giustamente era un vanto, non solo per chi ha avuto l'idea di costituirlo, ma per l'intero paese, da persone che per ignoranza, o forse per mania di protagonismo, si comportano come dei talebani sciocchi!!
RispondiElimina