Da molti anni esiste un rapporto
di amicizia tra la Regione Toscana e l’Andalusia. Sono comunità entrambe ricche
d’arte e di cultura, terre di agricoltura fiorente e paesaggi meravigliosi. Esiste
(o meglio esisteva) anche un altro elemento che le tiene (le teneva) insieme da
sempre: sono (erano) governate da partiti della sinistra.
In realtà oggi, il quadro, almeno
per l’Andalusia, sembra cambiato. Le ultime elezioni regionali ci affidano un
panorama (dal punto di vista della sinistra) drammatico.
Il Partito Socialista perde di
brutto e l’estrema destra conquista ben 12 seggi. Teoricamente sarebbe possibile,
dopo 36 anni, una maggioranza tra conservatori e destra che ribalterebbe completamente
gli equilibri istituzionali dalle parti di Siviglia.
Questa non è solo cronaca
politica è un campanello di allarme su quello che potrebbe accadere in Toscana
tra meno di due anni. Qualcuno potrà giudicare il paragone azzardato, non è
così.
Andiamo a vedere i contenuti di questa
nuova forza politica di destra che ha sconvolto gli equilibri politici
andalusi. Si chiama Vox. Sul sito web si presentano come “un
partito politico creato per il rinnovamento e la fortificazione della vita
democratica spagnola […] Scommettiamo sui Valori, la Famiglia e la Vita. Per
noi la priorità sono le persone e crediamo in un sistema basato sulla libertà,
dove tutte le tasse siano ridotte il più possibile o anche eliminate”. A questo
si aggiunge il programma elettorale, intitolato “100 misure di urgenza”: si
propone l’eliminazione dell’assistenza sanitaria agli immigranti illegali, la
cancellazione dei sussidi sociali e dell’applicazione dell’aborto negli
ospedali, l’approvazione della legge di violenza di genere e la sospensione
dello spazio Schengen. Ma non finisce qui, propugnano la difesa della
“sovranità nazionale” dall’ingerenza di Bruxelles e il blocco all’arrivo
dell’immigrazione illegale. Vogliono chiudere le moschee ed espellere dal Paese
gli imam che promuovono l’Islam fondamentalista.
Io
sarò pure un visionario ma ci vedo più di un’analogia con quello che succede da
noi. Qui, come in Spagna I promotori di “Spagna viva” (lo slogan di Vox),
puntano sul voto dei cittadini comuni, delusi e giustamente arrabbiati.
Se
non ci diamo una mossa, la frana anche da noi sarà inarrestabile e invece che
succede?
Il
PD sembra vivere in un’altra dimensione spazio-temporale. Mentre il nostro
mondo crolla, perdiamo il tempo in chiacchere, le uniche preoccupazioni sono
quelle legate ai destini individuali. Lo stesso Congresso regionale si è
dimostrato vuoto, privo di contenuti e attento solo agli equilibri
interni.
Piuttosto di domandarci perché
siamo (mi ci metto anch’io) più antipatici della peste suina, continuiamo a ragionare
come se tutto fosse uguale a dieci anni fa. Viceversa fuori dalle stanze ovattate
della politica, il mondo gira come una trottola impazzita e se ne frega delle
nostre discussioni. E’ brutto trovarsi faccia a
faccia con il popolo e non avere risposte. Questo è il dilemma, questo è quello
che ci affonda.
Dalla Toscana, terra di solida tradizione politica può arrivare
una svolta, ma dobbiamo prima di tutto riconoscere i nostri errori: dagli
assetti sanitari, ai rifiuti, dalla gestione del ciclo idrico alla caccia, dagli
assetti istituzionali alla burocrazia. Continuiamo così, alla fine daremo una
bella musata e dopo sarà troppo tardi per piangere sul latte versato.

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