venerdì 1 giugno 2018

AL PD LA MEDICINA AMARA DELL'OPPOSIZIONE PUÒ' FAR BENE


Anch’io, come credo un bel pò d’italiani, sono curioso di capire cosa combinerà il nuovo governo giallo-verde.
Sarà davvero il “governo del cambiamento”?
Oppure rappresenterà il covile di nuovi gattopardi?
Vedremo.
Non sono abituato a dare giudizi, scusate il gioco di parole, dettati dal pregiudizio, per me contano i fatti.
Di una cosa però son sicuro, è sbagliato etichettare questo governo come un “governo di destra”.
Parlare di un governo di destra avrebbe senso solo se dall’altra parte esistesse una sinistra.
Quindi la domanda è: “Esiste una sinistra in questo paese?”
E con questo non intendo un vago sentimento di giustizia sociale, di redistribuzione della ricchezza, di universalità dei diritti, di rispetto per l’ambiente.
Intendo una forza politica organizzata in grado di prospettare un’idea di futuro.
No, in questo momento non c’è.

Però la sinistra o il centro sinistra se preferite, nonostante la loro disarticolazione hanno, in questo momento, una grande occasione, una occasione che nasce dal ruolo di unica opposizione, perché Forza Italia farà una resistenza blanda e priva di nerbo.
Bere l’amaro calice può essere una cura per liberarsi dalle molte tossine che si sono accumulate in questi anni e consentire, in primo luogo al PD, di decontaminarsi dal potere e dai suoi inganni ed essere così in grado di attaccare le radici del populismo.
Radici profonde che parlano anche al cuore della gente di sinistra.

Perché attaccare i privilegi, l’ingiustizia sociale, garantire la sicurezza, pretendere il rispetto dei valori della nostra civiltà, diminuire la burocrazia, lottare contro la corruzione, dare un futuro ai giovani non è demagogia è rispondere ai bisogni.
Per questo sostengo che a sinistra c’è poco da essere garruli, non è con le battute che si risolvono i problemi. Ma stare all’opposizione non vuol dire aspettare gli errori altrui, significa ricominciare a studiare e lavorare con passione e diligenza.
Vuol dire sporcarsi fino ai gomiti con i problemi, fare un’analisi seria di cosa è diventata questa nostra Italia, con i suoli molti limiti e le sue grandi potenzialità. Non si può, tanto per intendersi, essere neutrali tra lavoro e finanza, tra speculazione e ambiente, tra pubblico e privato. Peggio ancora non si può guardare la realtà con i nostri occhiali e non con quelli della gente comune, non possiamo illuderci che sia la gente a non aver capito.
Pericle diceva: “Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi, per questo è detto democrazia. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende la proprie faccende private. Ma in nessun caso si avvale delle pubbliche cariche per risolvere le questioni private.”
Siamo sicuri di aver sempre applicato questo principio?
Paolo Brandi


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