Serietà e compostezza sono diventate
parole irreperibili nel vocabolario della politica, ormai si liscia il pelo a qualunque
bestia, foss’anche un ratto di fogna, pur di avere visibilità. Lasciatecelo
dire: quest’andazzo fa schifo.
E non basta affermare che la classe
politica è lo specchio della società, perché è vero anche il contrario, e cioè
che la classe dirigente di un paese dovrebbe fungere da modello per tutto il
resto.
Vogliamo segnalare un caso. Un buon
numero di eminenti professori universitari sostiene che la maggioranza degli studenti
non sa più scrivere in italiano, può darsi che sia vero. Una cosa però è certa,
gli esempi che vengono dall'alto non aiutano ad amare la lingua di Dante.
L’ultimo, in ordine di tempo, è l’hastag#famostocongresso, lanciato dal
senatore PD Stefano Esposito noto, oltre che per lo spirito polemico, anche per questa frase da filosofo confuciano «gioire
per la sconfitta della Juve è come essere impotenti ed esultare se qualcuno fa
godere la moglie». Niente male.
Non entriamo nel merito se il congresso
PD debba essere fatto subito, di una cosa
però siamo sicuri, “famo” non è parola italiana. Ma perché allora il
bravo senatore la usa? Semplice, perchè scimmiotta il tormentone romanista per
convincere a fare lo stadio della Roma.
Ma la politica deve per forza mimare i
cori da stadio?
Noi apprezziamo i cori da stadio,
anche quelli più belluini, purché rimangano dentro l’arena di gioco, però non sopportiamo
le cazzate che occupano il posto delle cose serie. In Germania, in Inghilterra, in Francia
nessun politico si sognerebbe di sdoganare gli slogan delle curve per farne un
uso pubblico. Solo da noi si deforma l’italiano e si da un calcio nel sedere
alla compostezza pur di accattivarsi qualche simpatia.
Ma forse sbagliamo noi, purtroppo il
livello di questi quattro “fenomeni” che governano il paese è questo, e allora arrivino
pure i barbari a spazzar via ogni cosa. Senza le invasioni di goti e unni non avremmo
avuto medioevo e rinascimento. Qualche volta una rigenerazione che nasce dalla
merda e dal fango è necessaria più di una lenta decadenza tra profumi d’acanto
e lenzuola di seta.
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