I futuri saperi, secondo gli esperti, richiederanno
negli anni a venire un metodo assai diverso da quello attuale: “lavorare in
gruppo, far circolare le idee, sperimentare. E incoraggiare il così detto
pensiero divergente: la scuola e la società italiana insegnano a rispondere in
un solo modo a una domanda, quando invece le risposte possibili sono sempre
molte di più”.
“Nihil sub sole novum” direbbe il saggio,
“niente di nuovo sotto il sole”. E’ ormai da qualche tempo, infatti, che questi
concetti trovano applicazione pratica, non a caso sono gli stessi che hanno
consentito il fiorire di una nuova economia, un esempio per tutti la rivoluzione
digitale.
Però questo metodo trova difficoltà ad
affermarsi in altri campi, per esempio in quell’arte difficile che è la
politica. Perché se è vero quello che diceva Lenin che “ogni cuoca dovrebbe
imparare a governare lo Stato” si tratta appunto di imparare.
E’ possibile allora applicare il
metodo dei nuovi saperi alla politica? Lavorare
in gruppo, tornare tra la gente, discutere non per una poltrona ma per le idee,
senza pensare, come fanno tanti leaderini, che la loro verità è unica e
incriticabile.
Questa sarebbe la speranza, la realtà è
invece parecchio diversa. Basta guardare quello che succede dalle nostre parti.
Il PD dopo aver preso mazzate che avrebbero abbattuto un toro, vivacchia
come se niente fosse. Anzi dalle notizie che si raccolgono in giro, pare che si
continui la stessa pratica che ha portato alla sconfitta in tante amministrazioni
locali. Gruppi, gruppuscoli, conventicole che si riuniscono sulla base di
interessi personali, in un reciproco scambio per cui io sostengo la tua
candidatura al comune tu domani sostieni la mia al parlamento o alla regione, e
in culo a tutto il resto. Se poi gli effetti collaterali di quest’azione sono
che il Pd perde la guida delle amministrazioni sembra non importare a nessuno. C’è
solo un piccolo problema: quando l’acqua evapora, finisce per tutti e senz'acqua
è difficile per tutti rimanere a galla.
Sarà per questo che si tira a campare,
pensare al futuro è complicato meglio arrangiarsi con l’esistente. Anzi si fa
anche peggio, oltre alle pratiche suicide si evita, da chi avrebbe ruoli e posizioni
per farlo, di entrare in rotta di collisione con la destra. La ragione è
semplice: in un mondo dove tutto cambia anche una fetta della destra può
risultare comoda.
Di questo passo l’eutanasia
è assicurata, un po’ come quei roditori che si buttano dalle scogliere in una
sorta di rito di morte collettivo. Ma almeno quelli hanno la scusa della
sovrappopolazione, il PD non ha più nemmeno quella.
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