martedì 20 dicembre 2016

IL SOCIALISMO ROBA DEL PASSATO E NEL PRESENTE CHE C'E'?

Il segretario del PD della Toscana Parrini, in un’intervista ha detto che “La priorità oggi è costruire un nuovo riformismo capace di coniugare in modo innovativo ed efficace spinta agli investimenti e lotta alle disuguaglianze”, e poco sotto ha affermato che le posizioni del Presidente Rossi sono roba da anni settanta.
Il dibattito in se non è peregrino, perché obbliga a riflettere su di un fatto, e cioè che un partito senza ideologia (bruttissima parola ma a oggi non esistono sinonimi altrettanto forti) non va da nessuna parte.
 
Concordiamo con Parrini che ci voglia un nuovo riformismo, ma qualcuno deve avere la compiacenza di dirci di cosa si parla, altrimenti trattasi solo di flatus vocis o peggio ancora del suono emesso dal diavolo Barbariccia che, come dice il sommo poeta, “avea del cul fatto trombetta”.
La gente è stanca di giri di parole, girigogoli che servono a giustificare il niente, cioè il vuoto d’idee. Può darsi che suggerire oggi un’ipotesi socialista sia fuori dal mondo ma in alternativa cosa si propone?
Forse un raffazzonato assemblaggio di parole d’ordine che alla fine tendono tutte, nessuna esclusa, a perpetuare l’esistente?
Eppure le cose non sono così difficili.
Esiste un problema di diseguaglianze? Si, allora come si affronta?
Esiste un problema ambientale? Si, allora come si affronta.
Esiste un problema di lavoro e sviluppo? Si e allora come si affronta?
Un partito ha il dovere di dire cosa pensa, altrimenti diventa davvero difficile perfino dividersi.


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