Il Pd è dentro una morsa, una morsa
ben più stretta di quella di un fabbro ferraio, ma la cosa grave è che invece
di allentarla c’è chi si adopera a stringerla e quella che ne esce stritolatala
è la logica politica.
La politica, infatti, al pari dell’economia
non è una scienza esatta, trattandosi di una invenzione umana è fallibile però ha
delle regole.
La prima regola è che dopo aver perso
una competizione si fa una riflessione
sulle cause della sconfitta, secondo si tenta di ricostruire una strategia per
superare gli errori, terzo si va al giudizio degli elettori dopo essersi
emendati.
Qui invece s’invertono i fattori: si pretende
di andare al voto, saltando la fase della riflessione che, anche i Padri della
Chiesa, giudicavano essenziale prima di qualunque decisione. Non ci stancheremo
mai di ripeterlo non basta ammettere che si è perso bisogna capire il perché.
Per questo non ci spaventa se dentro
il PD nascono correnti organizzate, in grado di rendere vivo il dibattito, di
portare una ventata di cultura, di rappresentare la complessità in tutte le sue
sfaccettature.
ll popolo di centrosinistra vuol
sapere in quale direzione si vuol andare:
un partito liquido o meglio liquefatto, oppure
un partito in grado di costruire una sua idea di società?
Saranno concetti vecchi ma noi non ne
conosciamo altri, se esistono alternative qualcuno per favore ce le dica. Ma quel che è peggio è che dentro questo gran disordine
tutto il mondo è paese.
Basta vedere quello che è successo ad Arezzo
e provincia. Si sono presi schiaffoni a mano aperta un po’ da tutti: destra,
liste civiche, banche, sanità e tutti zitti come le mosche, che poi tanto zitte
non stanno giacché ronzano.
Il centrosinistra aretino nemmeno
ronza, e non ronza perché non ha il coraggio di dire le cose fono in fondo, perché
ci sono equilibri da salvaguardare, perché la politica è ridotta a conventicola
personale.
Ed allora non ci meraviglia, in questa situazione, che uno come Giachetti, doppiato
dalla Raggi alle comunali di Roma e che solo per questo dovrebbe starsene per
un po’ in meditazione, dare del “faccia da culo” a chi non la pensa come lui. Un nostro vecchio amico si
è posto la domanda è meglio avere la faccia a culo o essere dei lecca culo? Scelta
ardua che depurata dai termini da trivio, mostra nella sua drammaticità il dilemma
in cui si dibatte il PD.
Nessun commento:
Posta un commento