giovedì 13 ottobre 2016

Referendum: La polemica tra Scalfari e Zagrebelsky

La polemica tra Scalfari e Zagrebelsky che verte sull’uso proprio o improprio del termine “oligarchia” e sulla declinazione in senso ampio o stretto del termine democrazia, rischia di essere l’ennesima disputa nominalistica, da parte di autorevoli rappresentati di quel mondo progressista decadente che ritiene che le verità dei filosofi possano, come per magia, illuminare le menti e aprire i cuori.

Oggi purtroppo non funziona così, sarebbe come pensare che i filosofi neoplatonici, in virtù dei loro insegnamenti, avessero potuto fermare le invasioni barbariche.
Purtroppo (o per fortuna) non è avvenuto, i barbari portavano ben altri argomenti. Oggi la situazione vede forme di nuova barbarie esplodere all’interno dell’impero, mentre dall’esterno i confini sono minacciati da migrazioni inarrestabili e da un’economia che non conosce più i limiti nazionali. Insomma la disputa tra Scalfari e Zagrebelsky assume la sostanza di quello che secondo Tito Livio dissero gli ambasciatori di Sagunto: “Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata” .  
La posta in gioco in questo referendum non è filosofica ma pratica, dopo il 4 dicembre, almeno per il nostro paese, non tutto sarà uguale.  



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