Nella nuova legge di bilancio, al
netto delle polemiche sulla crescita del PIL, ci sono alcuni interventi che
meriterebbero maggiore attenzione.
In particolare ce n’è uno che rappresenta
una bella novità: dare in affitto alle fasce sociali più deboli i 22 mila
appartenenti “incagliati”, lasciati in garanzia alle banche da imprese edili
fallite o che non possono saldare i crediti. Ancora è da definire l’entità del
Fondo di garanzia che la Cassa depositi e prestiti dovrebbe aprire a copertura
degli istituti, nel caso in cui gli eventuali inquilini non dovessero pagare l’affitto,
però una volta sbloccato quest’aspetto l’operazione potrebbe partire.
Questa proposta ci ha fatto accendere
una lampadina su come si potrebbe intervenire, riguardo all'emergenza abitativa
e alla riqualificazione del patrimonio edilizio nel territorio castiglionese.
Anche da noi non mancano esempi (per
esempio lungo la SR 71 o a Manciano) di case non finite, abbandonate a metà, che
stanno andando verso un lento degrado.
Sarebbe davvero interessante se il Comune
predisponesse un piano d’intervento su questo patrimonio edilizio così da
metterlo a disposizione dell’intera comunità.
Così come un altro progetto
altrettanto importante potrebbe essere quello “dell’utilizzo concordato” di una
parte del patrimonio di parrocchie e diocesi.
E’ stato mai fatto un elenco delle canoniche
dismesse o degli appartamenti vuoti, che un tempo servivano come abitazioni dei
parroci, e che oggi potrebbero essere rimessi al servizio della comunità?
Ne verrebbe fuori un programma innovativo
che metterebbe insieme un valore economico (il recupero del patrimonio edilizio),
con un valore sociale e di solidarietà.
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