giovedì 18 agosto 2016

Riceviamo e pubblichiamo: "IL CASO DEL CICOMORO"



Quando il mio babbo era in vita, lui che era attaccatissimo a questo paese, se si trovava in disaccordo con qualche iniziativa presa dalle autorità o più semplicemente per commentare qualche fatto colorito di vita locale, usava esclamare “Questo è un paese di cuculi!”.
Non capivo bene l’assonanza tra il volatile citato e le presunte storture ravvisate, ma capivo l’amarezza che lui provava, a torto o a ragione, per il fatto che qualcosa a Castiglioni non stesse funzionando. E siccome il suo amore per il paese che egli aveva visto occupare e bombardare, dal quale era stato costretto a sparire come tanti altri giovani e che alla fine aveva visto ricostruire nelle mura e nel tessuto sociale, era già riuscito a trasmettermelo, io –  non capendo magari  bene quale potessero i motivi che lo disturbavano – soffrivo nel  vedere il babbo amareggiato e nello stesso tempo mi rimaneva difficile intendere perché Castiglioni meritasse questa sorta di ammonizione. Povero babbo!

Che direbbe oggi di un paese in cui il Sindaco - pur di apparire come un Robin Hood “denoaltri” - dà il buongiorno al popolo che lo ha clamorosamente chiamato allo scranno più alto creando su facebook il tragico “caso del cicomoro”?
A quale animale ricorrerebbe nei suoi  amari strali? Ormai i tam tam dei social avranno aggiornato tutti: nel giorno di Ferragosto, una compagnia di giovani “cinghiali” del territorio – così definiti nel social - ritrovandosi come tradizione a pranzare nel Parco delle Comunanze ha lasciato sul terreno lo scalpo di un cocomero deturpando l’oasi felice. Nello stesso post, il devastante “cicomoro” viene accostato all’atto vandalico subìto da una stele di recente inaugurata nei Giardini di Viale Mazzini e dedicata allo stesso uomo del Risorgimento.
Nel caso del cippo, l’animale citato come riferimento è la “capra”, mutuando con poca originalità ma con la dovuta riverenza il celebre intercalare del prof. Sgarbi, commovente esempio invece di patriota castiglionese. Il post si conclude trionfalmente con l’ impegno a rendere pubblico il nome dei vigliacchi esecutori dei misfatti.

Essersela presa con il monumento, forse per riempire il tempo di una serata di mezza estate, è a parte tutto una cosa deprecabile e siamo d’accordo. Andrebbe parlato – oltre che della maleducazione e della stupidaggine di alcuni (probabilmente) adolescenti – anche dell’analfabetismo culturale e storico in cui questa società e parte della scuola e della politica (vero, ministro Moratti & co?) hanno da tempo deciso di relegare per propri fini la nostra gioventù, ma andremmo per le lunghe.
Concordo quindi con la condanna del gesto e mi auguro che i responsabili siano chiamati – civilmente – a risponderne.
Mi voglio invece soffermare sul “caso del cicomoro”: ma si può rischiare di alzare un polverone mediatico per mezzo cocomero lasciato per terra alle Comunanze?
Ma il Sindaco, quando ha via via visto snocciolare sul proprio profilo facebook espressioni come “ci vorrebbe la gogna - mettiamoli a sedere sull’obelisco per schiaffeggiarli - scarti della società - appendiamoli per le palle - tiriamogli il collo - esponiamo le foto dei loro volti - luridi, maiali, porci - chiamatemi per fare giustizia - ronde e scapaccioni“, non ha pensato che forse era il caso di invitare gli adepti a darsi una calmata, a pensare magari che qualche cavolata l’avranno pur fatta anche loro da giovani (e speriamo solo allora..)?
Si è gonfiato invece il petto per questa orda di populismo che  ha innescato?
Non ha pensato che magari altre volte  avrà giudicato cosa buona tenere in un cassetto altri nomi?
In un paese dove si taggano pellegrinaggi e crocefissi da riappendere nelle scuole quando in realtà nessuno li aveva staccati, è buona cosa che il Sindaco dia il la a questa sceneggiata?
E’ consapevole che l’intolleranza già dilagante su vari fronti non ha bisogno di essere alimentata? Forse fa questo per valutare il gradimento del suo operato.. ? ..cerchi altri modi , meno beceri magari, ammesso che i risultati del sondaggio non vengano temuti! In un paese in cui i topi hanno cercato di rivitalizzare il centro storico perché invidiosi dei ricordini lasciati qua e là da cani con tanto di padroni compiacenti o noncuranti, in cui i cassonetti sono spesso arricchiti di ornamenti esterni, in cui i lastricati malridotti ti aspettano al varco, in cui le “strisce” o non le vedi o evocano altro, in cui le lanterne di fuoco si alzano nella notte anche in periodi non previsti dalle ordinanze, in cui si pontifica per un più che dovuto taglio d’erba  salvo dimenticarsi che la stessa fa presto a ricrescere….sentivamo forse il bisogno che fosse il primo cittadino ad accendere per mezzo cocomero vergognose gare di insulti gratuiti da parte di navigatori evidentemente senza rotta?
Credo che tra i commensali ci siano stati giovani appartenenti a diverse età e ceti sociali, che qualcuno abbia anche manifestatamente sostenuto in altre occasioni il nostro (ops..loro) Robin, che qualcuno abbia forse mangiato o bevuto più del lecito, ma rifuggo l’idea che la scampagnata sia stata un sit-in di pericolosi criminali e non solo perché sono il  babbo di due figlie minorenni – sì..e non so se tutti l’avrebbero detto, anziché nascondersi - che hanno preso parte al pranzo dello scandalo alle Comunanze.  Se non fosse perché non posso certo strumentalizzarle  come si fa invece per ogni cosa dal Palazzo, mi augurerei a questo punto che mi confermassero di aver fatto parte attiva dell’orda barbarica. Probabilmente metterei insieme un gruzzoletto per regalar loro e a qualche amico cocomeraio una gita a Gardaland: basterebbe denunciare alle autorità le offese e le ingiurie lanciate da quella fetta di soldatini castiglionesi pronti a immolarsi ciecamente per il loro Robin.. Se qualcuno racconterà che mi sono dilungato a minimizzare azioni che poi potranno portare i loro autori ad intraprendere va’ a capire quale strada di perdizione.. non ci ha capito (volutamente) niente; se qualcuno ha inteso che sono dell’idea che il ricoprire ruoli istituzionali non è solo un modo o un gioco per apparire machiavellicamente ad ogni costo, ha fatto centro…più di Robin Hood.

Danilo Serafini


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