Il
Pd castiglionese ha presentato nell'ultimo Consiglio Comunale una raffica d’interrogazioni. Qualcuno l’ha presa a male, senza capire che la dialettica tra maggioranza e
opposizione rappresenta il sale della vita amministrativa e il PD fa solo il
suo mestiere. Da che mondo è mondo chi vince le elezioni ha il diritto di governare
e chi sta all'opposizione ha il dovere di proporre e controllare.
La
cosa che più ci ha stimolato nel “mare magnum” delle interrogazioni, è quella
relativa alla situazione della rete museale castiglionese.
Che
cosa dicono i democratici?
Qualche
tempo fa alcuni assessori, senza che nessuno alzasse le antenne, hanno
dichiarato che le presenze ai musei castiglionesi avevano avuto una impennata fino
a prefigurare la cifra di 12.000 ingressi annui.
Un
balzo in avanti notevole rispetto a un periodo di grigiore assoluto che ha
visto i musei parzialmente chiusi e le strutture culturali afflitte da un lento
declino.
Quello
che però manca è un riscontro. Detto in soldoni come diavolo sono stati
conteggiati quegli ingressi? Manca una verifica oggettiva giacché l’attuale
Amministrazione ha deciso che ai musei si entra gratis.
In
effetti, da quello che è dato sapere (le voci di corridoio si sprecano), i turisti
sembrano essere stati pochini e dentro il calderone pare siano sono stati
infilati a “forza” i ragazzini delle scuole, quelli che sono andati ad ascoltare
conferenze, coloro che hanno partecipato alle iniziative della Istituzione
Culturale, senza però nemmeno sfiorare le sale del museo.
Insomma
c’è il ragionevole sospetto che quei numeri siano stati un po’ ritoccati per
costruirci sopra un’operazione d’immagine tesa a giustificare un provvedimento come
la gratuità e dare lustro a chi tira i fili del teatrino.
Su
questo discorso della “gratuità” merita per altro fare un approfondimento.
Se
davvero, come racconta qualcuno, la cultura e l’arte rappresentano il “petrolio”
dell’Italia ha senso darlo via gratis? Ma davvero c’è qualcuno che pensa che non
facendo pagare l’ingresso ai musei si incrementi il turismo?
Per
chi viene da Copenaghen o dagli Stati Uniti, come sottolinea il Pd nella sua
interrogazione, non è certo un problema pagare tre euro per entrare alla
Pinacoteca o al Museo Archeologico.
In
questi casi il populismo non paga anzi rischia di essere deteriore.
Per
di più, come è stato fatto rilevare, il Comune sborsa per i musei dei bei
soldoni. Paga per esempio 12.000 euro al Serristori per la gestione.
Insomma
da una parte si entra gratis e da quell'altra si pagano diverse migliaia di
euro. Non bisogna essere scienziati per capire che qualcosa non funziona.
Faceva
proprio schifo a qualcuno incassare qualche migliaio di euro? Se non altro sarebbero serviti per ammortizzare
i costi e i visitatori ci sarebbero stati egualmente.
Noi
crediamo che il problema sia incaponirsi su idee sbagliate. Niente vieta che si
possa tornare indietro dicendo “abbiamo fatto una cazzata”, invece no, si
tirano fuori numeri mirabolanti (e difficilmente
riscontrabili) per giustificare l’errore.
Ma,
al di là delle polemiche ci interesserebbe sapere che fine farà il patrimonio
storico castiglionese, un capitale che
appartiene a tutti e non a chi in questo momento governa il comune.
Che
intenzioni ci sono per l’area del Cassero? Si vuol farla diventare la location
per eventi mondani e basta?
Che
intenzioni ci sono per la torre del Cassero che ogni anno attirava centinaia di
visitatori?
Che
fine ha fatto l’integrazione museale con altri comuni?
Che
fine farà la Biblioteca svuotata di risorse e personale?
Che
fine faranno le testimonianze archeologiche come la porta Etrusca (lato porta
Perugina) ridotta a un immondezzaio?
Sono
domande legittime alle quali si può anche non rispondere, sarà il futuro a parlare.
L’importante per noi è che non si disperda il patrimonio storico e culturale
della nostra città.
Nessun commento:
Posta un commento