mercoledì 3 agosto 2016

CASTIGLIONI: CHE FINE FARA' IL PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO?

Il Pd castiglionese ha presentato nell'ultimo Consiglio Comunale una raffica d’interrogazioni. Qualcuno l’ha presa a male, senza capire che la dialettica tra maggioranza e opposizione rappresenta il sale della vita amministrativa e il PD fa solo il suo mestiere. Da che mondo è mondo chi vince le elezioni ha il diritto di governare e chi sta all'opposizione ha il dovere di proporre e controllare.
La cosa che più ci ha stimolato nel “mare magnum” delle interrogazioni, è quella relativa alla situazione della rete museale castiglionese.
Che cosa dicono i democratici?  
Qualche tempo fa alcuni assessori, senza che nessuno alzasse le antenne, hanno dichiarato che le presenze ai musei castiglionesi avevano avuto una impennata fino a prefigurare la cifra di 12.000 ingressi annui.

Un balzo in avanti notevole rispetto a un periodo di grigiore assoluto che ha visto i musei parzialmente chiusi e le strutture culturali afflitte da un lento declino.
Quello che però manca è un riscontro. Detto in soldoni come diavolo sono stati conteggiati quegli ingressi? Manca una verifica oggettiva giacché l’attuale Amministrazione ha deciso che ai musei si entra gratis.
In effetti, da quello che è dato sapere (le voci di corridoio si sprecano), i turisti sembrano essere stati pochini e dentro il calderone pare siano sono stati infilati a “forza” i ragazzini delle scuole, quelli che sono andati ad ascoltare conferenze, coloro che hanno partecipato alle iniziative della Istituzione Culturale, senza però nemmeno sfiorare le sale del museo.

Insomma c’è il ragionevole sospetto che quei numeri siano stati un po’ ritoccati per costruirci sopra un’operazione d’immagine tesa a giustificare un provvedimento come la gratuità e dare lustro a chi tira i fili del teatrino.
Su questo discorso della “gratuità” merita per altro fare un approfondimento. 
Se davvero, come racconta qualcuno, la cultura e l’arte rappresentano il “petrolio” dell’Italia ha senso darlo via gratis? Ma davvero c’è qualcuno che pensa che non facendo pagare l’ingresso ai musei si incrementi il turismo?
Per chi viene da Copenaghen o dagli Stati Uniti, come sottolinea il Pd nella sua interrogazione, non è certo un problema pagare tre euro per entrare alla Pinacoteca o al Museo Archeologico.
In questi casi il populismo non paga anzi rischia di essere deteriore.
Per di più, come è stato fatto rilevare, il Comune sborsa per i musei dei bei soldoni. Paga per esempio 12.000 euro al Serristori per la gestione. 
Insomma da una parte si entra gratis e da quell'altra si pagano diverse migliaia di euro. Non bisogna essere scienziati per capire che qualcosa non funziona.
Faceva proprio schifo a qualcuno incassare qualche migliaio di euro?  Se non altro sarebbero serviti per ammortizzare i costi e i visitatori ci sarebbero stati egualmente.
Noi crediamo che il problema sia incaponirsi su idee sbagliate. Niente vieta che si possa tornare indietro dicendo “abbiamo fatto una cazzata”, invece no, si tirano fuori numeri mirabolanti  (e difficilmente riscontrabili) per giustificare l’errore.
Ma, al di là delle polemiche ci interesserebbe sapere che fine farà il patrimonio storico castiglionese,  un capitale che appartiene a tutti e non a chi in questo momento governa il comune.
Che intenzioni ci sono per l’area del Cassero? Si vuol farla diventare la location per eventi mondani e basta?
Che intenzioni ci sono per la torre del Cassero che ogni anno attirava centinaia di visitatori?
Che fine ha fatto l’integrazione museale con altri comuni?
Che fine farà la Biblioteca svuotata di risorse e personale?
Che fine faranno le testimonianze archeologiche come la porta Etrusca (lato porta Perugina) ridotta a un immondezzaio?

Sono domande legittime alle quali si può anche non rispondere, sarà il futuro a parlare. L’importante per noi è che non si disperda il patrimonio storico e culturale della nostra città.

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