sabato 4 giugno 2016

STORIA, CULTURA E PICCOLO CABOTAGGIO

Ci sono situazioni in cui il pregiudizio ideologico, oppure il vezzo intellettuale, rischiano di distorcere la realtà dei fatti.
E’ il caso della presentazione, a Castiglion Fiorentino, del libro intitolato “Donna Rachele mia nonna. La moglie di Benito Mussolini” che vede come coautrici Edda Negri Mussolini ed Emma Moriconi.

L’argomento è interessante perché le vicende personali di donna Rachele s’intrecciano con una fitta ricerca storica che consente al lettore di inquadrare gli avvenimenti in un contesto più ampio. Non poteva essere diversamente perché i fatti della famiglia Mussolini sono legati a doppio filo alle vicende d’Italia.
Noi crediamo che non si debba mostrare sbigottimento davanti alla storia. Se ancor oggi alcuni guardano con diffidenza a queste iniziative è perché questo paese, nel bene e nel male, non ha messo sotto la lente di ingrandimento il proprio passato.
 Condanniamo giustamente la Turchia per il genocidio degli Armeni ma siamo incapaci di riconoscere gli infami delitti che abbiamo commesso in Libia, in Etiopia, le fucilazioni di massa nei Balcani. Continuiamo a vivere nel mito degli “italiani brava gente” ma non sempre è stato così. Per questo il fascismo e la sua parabola ci mettono in imbarazzo. Perché, nonostante la guerra di liberazione, non abbiamo mai fatto i conti fino in fondo con quel pezzo di storia, come invece ha fatto la Germania col nazismo, oppure la Francia con il regime di Vichy.
Calvino scriveva in una sua famosa poesia:
Tutto il male avevamo di fronte
tutto il bene avevamo nel cuore
a vent’anni la vita è oltre il ponte
oltre il fuoco comincia l’amore.
E’ stato proprio così?
Per com’è andata ci accorgiamo che i fatti hanno preso una direzione diversa. Per questo non dobbiamo avere paura dei libri. Così come dobbiamo essere capaci di distillare il buono e il cattivo che esiste in ogni vicenda umana. Personalmente abbiamo avuto sempre rispetto per chi si è sacrificato, seppur per un ideale sbagliato.

Dobbiamo avere orrore di qualcosa d’altro. Ci fu chi disse chela storia si ripete prima come tragedia poi come farsa”. Ci aveva indovinato. E’ quello che sta accadendo qui da noi dove la storia è piegata a uso e consumo di piccoli interessi di bottega. La presentazione di questo libro avviene all'interno di una rassegna promossa dall'Amministrazione Comunale e dalla biblioteca che si chiama “Santucce Storm Festival”. Nelle intenzioni degli organizzatori, almeno da quanto scrivono, doveva essere una rassegna di narrativa con tanto di premio finale, dedicata in particolare a giovani autori. La domanda sorge spontanea, che ci azzecca il libro su “Donna Rachele”? Qualcuno potrà accusarci di essere dei provinciali, forse lo siamo, però attendiamo una risposta perchè ci piacciono poco le operazioni politiche mascherate da operazioni culturali. Lo ripetiamo, non abbiamo alcun timore a parlare di fascismo, ci sono ancora angoli oscuri che meritano di essere rischiarati e testimonianze come questa posso aiutare a capire, ma quello che ci rende l’iniziativa indigesta è che, attraverso un libro, si cerchi di pagare un pedaggio politico. Si poteva volare più alto e invece si è scelto il piccolo cabotaggio. Senza rendersi conto che, così  facendo, non si fa un buon servizio nemmeno alla verità storica.


Nessun commento:

Posta un commento