lunedì 27 giugno 2016

LISTE CIVICHE E GOVERNO DEL TERRITORIO: IL SINDACO DI CASTIGLIONI PROPONE MA CHI DISPONE?

    
Nel film “Un boss sotto stress” Paul Vitti (Robert De Niro) dice una frase rimasta famosa al Dr. Ben Sobel (Billy Cristal): "Tu... tu... tu...tu sei bravo dottore, sei proprio bravo. Hai il bernoccolo!".
Queste parole ci sono tonate in mente leggendo le esternazioni del Sindaco di #Castiglion Fiorentino. Le ultime in ordine di tempo riguardano la richiesta di stato di calamità per il settore agricolo dopo le piogge torrenziali delle scorse settimane e la proposta di una federazione delle #Liste Civiche dopo l’uragano che si è abbattuto sul centrosinistra in provincia di #Arezzo.

Fin dall'inizio del suo mandato Agnelli ha dimostrato una grande capacità di fiondarsi sugli eventi del giorno, più o meno importanti, trasformandoli in notizia. I contenuti non sempre sono condivisibili, vedi la polemica sulle #Unioni Civili, però nel bene o nel male è riuscito a costruire intorno alla sua figura l’aurea del personaggio. Tanto che qualche commentatore riconosce che “almeno lui qualcosa dice”. Quasi a sottolineare che altri non dicono niente e quindi, come dice il vecchio adagio “nel mondo dei cechi l’orbo è re”. 

Le ultime due dichiarazioni a nostro avviso meritano entrambe di un approfondimento, ben più di quando il nostro si fa ritratte in vetta al campanile della Collegiata o corre una gara podistica fasciato nei fuseaux.
Partiamo dall’agricoltura, il Sindaco di Castiglioni ha fatto bene a chiedere lo stato di calamità naturale, a memoria d’uomo non si erano mai viste piogge così violente e persistenti e i danni per l’agricoltura sono evidenti. Perciò è giusto chiedere un risarcimento, se poi questo arriverà, è tutto da vedere, purtroppo in Italia le calamità sono all’ordine del giorno mentre i denari sono sempre meno. Quello che però ci piacerebbe sapere, al di là della situazione contingente, è quali siano le intenzioni dell’amministrazione castiglionese e delle altre amministrazioni della Valdichiana rispetto a un tema, quello della agricoltura appunto, che sembra tornato prepotentemente di attualità. E’ vero lo stato meteorologico influisce sull’andamento agricolo ma c’è di peggio. C’è quello che tutte le organizzazioni agricole vanno ripetendo da tempi e cioè che i prezzi per i prodotti sono troppo bassi e i coltivatori non guadagno più niente. Questo è il punto e allora diventa difficile parlare di un ritorno all’agricoltura in assenza  di un progetto che metta assieme redditività, reti di distribuzione e promozione. Il piano irriguo può giocare un ruolo importante ma per andare in quale direzione? Ci piacerebbe sapere cosa pensano i nostri amministratori della proposta, affascinate in verità, del distretto Biologico del quale si è tornati recentemente a parlare.
Cosa significa? Quale ricaduta avrà sull’agricoltura tradizionale? E’ compatibile con colture specializzate e con aziende di trasformazione?  
E’ certamente giusto sostenere i coltivatori danneggiati dalle piogge ma dopodomani, quando torna il sole, cosa accadrà?
Il tema di cosa accadrà ritorna anche dopo lo tsunami politico che ha cambiato i connotati politici della provincia di Arezzo.
Non stiamo qui a disquisire sulle cause, di questo si è già parlato abbondantemente, a proposito e sproposito, quelli interessanti sono gli effetti. Per esempio nella così detta area vasta si sono modificai alcuni equilibri: acqua, rifiuti, sanità, in parte l’energia devono fare i conti con soggetti politici diversi dal passato. E qui arriva come un falco Agnelli che propone una confederazione delle liste civiche per mettere insieme un’idea di governo del territorio. Delle liste civiche torneremo a parlare, perché a nostro avviso di civico hanno ben poco: nomi, sostegni e presenze lasciano poco spazio ai dubbi.
In questo caso però la proposta del Sindaco di Castiglioni non trova l’accoglienza sperata. La risposta arrivata da autorevoli esponenti del centrodestra è stata a dir poco tiepida. In soldoni le liste senza connotazioni politiche vanno bene per conquistare consenso però se si ragiona di indirizzi, di scelte di area, di interessi corposi (ancorché legittimi) i partiti, per quanto scassati, riprendono il loro ruolo.  
Si può discutere quanto si vuole di civismo, movimentismo, partecipazione dal basso ma quando si governa occorre avere un indirizzo che non può prescindere da scelte politiche. Non è vero che il “bene comune” accomuna tutti, quando si governa, si decide, possibilmente il meglio, ma ci sarà sempre una parte contenta e una scontenta. E’ una legge difficilmente smentibile. 
Questo per dire che la “provocazione” lanciata dal Sindaco di Castiglion Fiorentino per quanto affascinante rischia di rimanere al palo perché la sovrastruttura politica è indispensabile. Ci si può nascondere, mascherare, mettersi un velo di cerone ma poi gratta gratta il vero colore vien fuori.
La forza di una proposta “civica” in questo momento sta tutta nell’inconsistenza dei partiti, la politica al pari della natura aborre il vuoto. Se i partiti lasciano uno spazio, arriva qualcun altro a riempirlo. Per questo siamo convinti che la risposta non stia in un diffuso “civismo” che di civico, lo ripetiamo, ha ben poco, ma nella ripresa di un’azione politica che dia risposte ai problemi della gente. Problemi per i quali sinistra e destra dovrebbero avere ricette originali, per quanto contrapposte. Diciamo dovrebbero perché troppe volte le soluzioni rischiano di assomigliarsi. E questo genera confusione nella testa delle persone, per cui gli schieramenti appaiono intercambiabili come le gomme di un’auto o, peggio, c’è chi pensa di buttare la macchina dallo sfasciacarrozze per sostituirla con un triciclo. Con effetti facilmente immaginabili.  


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