Il 5 maggio si celebra l’anniversario della liberazione del
campo di concentramento di Mauthausen da parte delle truppe americane.
Mauthausen, con Aushwitz
e Dachau, rappresenta, nella geografia dell’orrore, una delle tappe principali.
E’ stato calcolato che dietro ai suoi fili spinati siano stati deportati in
200mila. Uomini, donne, anziani e bambini di differenti nazionalità: oppositori
politici, persone perseguitate per motivi religiosi, omosessuali, ebrei, zingari,
prigionieri di guerra. La metà di essi fu uccisa, o morì a causa delle inumane
condizioni di vita e di lavoro. Su quella collina dell’Oberdonau in Alta
Austria, i deportati conobbero l’orrore dei forni crematori, la morte con il
lavoro, nelle camere a gas.
Purtroppo su queste
vicende è sceso un colpevole oblio, “il peggior nemico della tragedia
dell’Olocausto” come diceva Simon Wiesenthal e stanno venendo meno gli
anticorpi contro i germi della violenza, contro la rimozione e il revisionismo.
Oggi quotidianamente ci
scontriamo contro un muro di gomma che si chiama indifferenza, inettitudine, pressappochismo.
Abbiamo segnalato che all'ingresso di Castiglion Fiorentino, sono fiorite scritte antisemite, dove il
nome di Anna Frank è utilizzato come un’offesa. Avevamo anche chiesto che
quelle parole venissero cancellate. Fino
a ieri, chi doveva intervenire non ha mosso un dito, mostrando un menefreghismo
che appare, alla luce della memoria di quegli antichi fatti, un atto di
ignoranza e complicità con chi vorrebbe distruggere financo il ricordo dell’orrore.
Purtroppo oggi chi
guida la cosa pubblica fa sfoggio di un cinismo impressionante, si confonde il
governare con il comandare e quindi ci si sente legittimati a fottersene di
tutto e di tutti.
L’unica cosa che
interessa è l’ apparire, mostrare la faccia sorridente e nulla più.
Questa è la realtà. Se le autorità non intendono muoversi per ripulire la vergogna di quella scritta
toccherà ai cittadini farlo.
“
Nessun commento:
Posta un commento