mercoledì 20 aprile 2016

TURISMO LENTO, UNA GRANDE OPPORTUNITÀ' PER CASTIGLIONI E LA VALDICHIANA


E’ di questi giorni la notizia che sarà inaugurata a breve, presso l’ex casello idraulico di Frassineto, una struttura di accoglienza per cicloturisti e “viaggiatori lenti”.
Ecco finalmente una bella idea che s’inserisce dentro  un filone con grandissime potenzialità di espansione come il turismo slow. Quel turismo cioè che preferisce la bicicletta, gli itinerari a piedi e un approccio diretto con la natura rispetto al frettoloso mordi e fuggi.

 E’ da qualche tempo che sosteniamo che questo tipo di attività può rappresentare una grande opportunità per la nostra zona. Gli itinerari ormai non mancano. Il Percorso della Bonifica è uno di questi, ma si potrebbero aggiungere i tanti itinerari nel verde, la via Romea, il percorso Francescano che traversa le creste dei nostri monti.  C’è ancora chi storce il naso, senza rendersi conto che questo tipo di viaggio sta diventando sempre più importante, basta pensare al Cammino di Santiago, alla Via Francigena, alla ciclopista lungo il Danubio.

Quello che occorre sono le strutture e la ristrutturazione del casello mostra la direzione da prendere ma non può rimanere l’unico esempio. Ci sono tantissime opportunità in giro, pensiamo alle molte canoniche dismesse, a piccoli gioielli come San Filippino a Castiglioni che potrebbero ritrovare nuova vita, a strutture pensate per il turismo sociale come Riccardi. Insomma per Castiglion Fiorentino e in genere per la Valdichiana il turismo slow può rappresentare un pezzo di futuro.
Per altro in questo settore, come dimostrano gli esempi che abbiamo citato, può trovare opportunità di lavoro un sacco di persone: ristoratori, piccoli ostelli, servizi accessori. Chi ha avuto modo di percorrere il Cammino di Santiago sa bene di cosa parliamo. Non c’è solo il tragitto c’è l’indotto che gli ruota attorno, fatto di tante cose. Si possono, infatti, costruire itinerari che tocchino i centri storici, le aziende agricole, i musei.  E’ un mondo tutto da scoprire che richiede però organizzazione e capacità inventive. Ma soprattutto occorre amore per il proprio territorio: la manutenzione delle ciclo vie ancora lascia molto a desiderare, il marketing è ancora di là da venire e soprattutto è assente un piano organico che coinvolga la vallata. In Valdarno hanno ottenuto finanziamenti cospicui per le cicloivie lungo l’Arno da noi possiamo fare altrettanto collegando la Valdichiana alle vallate laterali realizzando una rete che attraversi capillarmente il territorio. L’attenzione verso questo turismo sarebbe un bel biglietto da visita verso il pubblico straniero sempre più attenti a questo tipo di attività, un elemento in più per rafforzare lo sviluppo e l’economia.  


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