mercoledì 6 aprile 2016

Riceviamo e pubblichiamo: SI FESTEGGIA QUANDO SI CREANO POSTI DI LAVORO

Riceviamo e pubblichiamo un intervento del PD di Castiglion Fiorentino sulla situazione ex SADAM all'indomani della sentenza del Consiglio di Stato.
Considerazioni interessanti, alla luce delle quali, nei prossimi giorni potremo fare un esame (politicamente scorretto) di tutta la vicenda. 

Il Consiglio di Stato ha stabilito che gli Enti locali avevano seguito una procedura corretta nel dire di no al progetto della PowerCrop e quindi la centrale a biomasse non si farà. In questo senso è stato riaffermato un principio sacrosanto: se le Amministrazioni, democraticamente elette, decidono che un impianto non è utile o peggio è dannoso per il territorio, è giusto che non si faccia.

Peraltro anche noi siamo convinti che la centrale da sola non avrebbe rappresentato un elemento di sviluppo, logica voleva che fosse collegata a un progetto generale di reindustrializzazione e invece così non è stato. E non ci è nemmeno piaciuto che Power Crop abbia presentato il progetto quando a Castiglioni c’era un vuoto amministrativo, cose tanto importanti si discutono con le Istituzioni non con il commissario prefettizio.
Oggi la vittoria ha tanti padri. Come sempre avviene tutti salgono sul carro del vincitore, nessuno ha però fatto un’analisi seria di quello che è successo a Castiglioni con la chiusura dello zuccherificio.

Quando l’Europa stabilì che in Italia gli zuccherifici erano troppi e decise di farne chiudere un bel po’, con un accordo siglato da tutti i governi, lo Zuccherificio Castiglionese era un’industria florida, dove lavoravano oltre 100 dipendenti fissi che triplicavano durante la campagna saccarifera. Era una bella valvola di sfogo per tante famiglie in particolare per molti ragazzi che, con i soldi guadagnati in estate, ci pagavano gli studi. Con la chiusura dello zuccherificio si è persa una bella fonte di reddito, non c’erano, infatti, solo gli operai e gli impiegati. Intorno alla fabbrica ruotava il mondo agricolo, gli autotrasportatori, funzionavano alberghi, ristoranti. Lo zuccherificio era uno di quegli stabilimenti che avevano fatto la storia dell’industrializzazione in Valdichiana. Una di quelle fabbriche che dava lavoro e sostegno a una bella fetta della comunità. Oggi tutto questo sembra non contare niente.
Forse non esiste un problema occupazionale a Castiglion Fiorentino e in Valdichiana? Gli attuali dipendenti SADAM, tra pensioni ed esodi volontari, sono ridotti a una quarantina, ed è giusto trovare loro una sistemazione. Ma la perdita dello zuccherificio ha voluto dire perdere ben più di quaranta posti di lavoro (che di questi tempi non son pochi).  Castiglion Fiorentino e la Valdichiana hanno perso centinaia di posti di lavoro ma su quest’aspetto tutti zitti.
Per questo non possiamo brindare. Con i No si fanno pochi passi avanti. Che fine faranno per esempio quei 120 ettari di zona industriale a ridosso del paese?  Che risposte diamo ai giovani che per trovare lavoro sono costretti ad andare via? Qualcuno dice che lo sviluppo è in agricoltura e nel turismo, ottima cosa. Quanti posti di lavoro verranno fuori? Saranno posti fissi o stagionali? Quanta ricchezza si può creare in un territorio senza industrie e senza piccole e medie imprese?
In assenza d’industrie di trasformazione e imprese artigiane non si va da nessuna parte. Castiglioni era forte quando la politica dettava i tempi dello sviluppo con le aree PIP e favorendo le imprese che volevano venire da noi Oggi invece si mettono tutti gli ostacoli del mondo a chi vuol tirare su un capannone e non si capisce bene chi è che decide sul nostro futuro. Noi non ci stiamo !

                                                                       Partito Democratico  Castiglion Fiorentino


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