Il testo di legge sulla #LEGITTIMA DIFESA, che
doveva essere dibattuto alla Camera, è stato rispedito in Commissione Giustizia per contrasti nella maggioranza.
La pratica italica del rinvio colpisce ancora e la
politica non riesce a dare una risposta chiara a un’opinione pubblica
esasperata. L’argomento è, infatti, tornato di stretta attualità dopo che persone
che avevano reagito con la forza a furti e rapine sono state incriminate per
eccesso di legittima difesa.
Si spiega in questo senso il grande successo
riscosso dalla legge d’iniziativa popolare promossa dall’IDV che, in pochissimo
tempo, ha raccolto migliaia di firme.
La proposta è molto chiara, oltre a chiedere un inasprimento
delle pene per i furti in appartamento mira a introdurre una modifica all'articolo 55 del Codice penale, quello dell’eccesso colposo di difesa. Si chiede che all'articolo 55 del
codice penale venga aggiunto un paragrafo: “Non sussiste eccesso colposo in
legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o
altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e
dal terzo comma dell’articolo 52”.
Il
secondo e il terzo comma dell’articolo 52 del codice penale parlano di difesa della la propria o altrui incolumità e dei beni propri o altrui.
Se
passasse questa modifica verrebbe ampliato il #“diritto di legittima difesa”, eliminando
paradossi assurdi tipo quello di quel signore condannato 5 anni e 4 mesi per tentato omicidio, e al risarcimento di
135 mila euro, nei confronti dei ladri che aveva ferito.
E’ evidente che occorre essere
equilibrati per non sostituire alle leggi dello Stato la legge del taglione.
Per esempio negli Stati Uniti, dove l’uso della forza per autodifesa da parte
dei privati è bene radicato, esistono norme diverse. Ci sono Stati in cui la “Castle
Doctrine”, un'espressione che deriva dalla common law inglese e dalla frase:
«La casa di un inglese è il suo castello» ha applicazioni diverse.
In
Texas per esempio la "Castle Doctrine" si applica perfino alle automobili e ai
luoghi di lavoro ed è giustificato l'uso immediato della forza, anche letale,
quando qualcuno tenta di entrare illegalmente in casa e in caso di tentativi di
stupro, omicidio e furto. Non accade lo stesso nello Stato di New York, dove la
forza è giustificata soltanto se si ha la certezza di non poter spingere un
intruso a lasciare la proprietà senza andare allo scontro.
Ma
anche in Europa alcuni principi generali sono sempre salvaguardati, in Inghilterra
l'autodifesa è legittima quando la forza viene usata in maniera «ragionevole»
per contrastare una minaccia ingiusta. In Francia la legittima difesa è
disciplinata dall'articolo 122-5 del codice penale, che recita: «non è
penalmente responsabile chi, di fronte a una minaccia ingiusta per la propria o
altrui incolumità, produca, nel medesimo tempo, un atto comandato dalla
necessità di autodifesa, a meno che non ci sia una sproporzione tra le modalità
della difesa e la gravità dell'offesa». In Spagna: il codice penale parla di
«offesa ingiusta». Il cittadino che si difende può farlo solo in presenza di
un'offesa ingiusta, la sua reazione dev'essere ragionevole rispetto alla
gravità dell'aggressione.
Quello
che conta in tutti i casi è la proporzionalità delle risposta, un principio
sacrosanto.
Ma
perché in Italia si è arrivati da parte dei cittadini a chiedere di passare a
una “autodifesa attiva”?
Il
punto sul quale tutti dibattono, ma non intervengono, è che dalle nostre parti
da parecchio tempo la #CERTEZZA DELLA PENA è andata a farsi benedire.
In
altre parole i reati contro il patrimonio, ma non solo quelli, sono ormai
derubricati a reati di poco conto per cui il ladro dopo poco ritorna in
circolazione e continua imperterrito le sue azioni criminali. Secondo Il controllo
del territorio è scarso (e non per colpa delle forze di polizia che fanno
quello che possono con gli uomini e i mezzi messi a disposizione). Terzo non si
riesce a prosciugare l’acqua intorno ai delinquenti, impunità, clandestinità e zone
franche in cui è interdetta la presenza dello Stato, sono l’humus in cui
prospera il crimine, piccolo o grande che sia.
Insomma
i nostri ordinamenti ricordano parecchio il paese di Acchiappacitrulli di collodiana
memoria, un paese a rovescio, dove i ladri vanno in carrozza e i derubati finiscono
in carcere. Se non si pone rimedio a questo stato di cose, senza troppi rinvii,
non ci si può poi lamentare che gli urlatori e i piazzisti della politica
raccolgano sempre più consensi. La gente quando si sente abbandonata alla fine
corre laddove crede di intravedere un porto sicuro.
Resta
il fatto che fanno un po’ pena quegli amministratori locali che, pur di
recuperare un po’ di consenso, s’atteggiano
a piccoli sceriffi promettendo mari e monti senza essere in grado di mantenere
nessun impegno. Problemi come quello dei furti, dello spaccio o dei vandalismi
non si affrontano con le ordinanze che vietano agli immigrati di sedersi nelle
panchine dei giardini o mandano in giro i vigli urbani travestiti da turisti. Purtroppo
la serietà in questo paese sembra diventata un optional.
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