venerdì 22 aprile 2016

LEGITTIMA DIFESA, DIBATTITO APERTO

Il testo di legge sulla #LEGITTIMA DIFESA, che doveva essere dibattuto alla Camera, è stato rispedito in Commissione Giustizia per contrasti nella maggioranza. 
La pratica italica del rinvio colpisce ancora e la politica non riesce a dare una risposta chiara a un’opinione pubblica esasperata. L’argomento è, infatti, tornato di stretta attualità dopo che persone che avevano reagito con la forza a furti e rapine sono state incriminate per eccesso di legittima difesa.
Si spiega in questo senso il grande successo riscosso dalla legge d’iniziativa popolare promossa dall’IDV che, in pochissimo tempo, ha raccolto migliaia di firme.

La proposta è molto chiara, oltre a chiedere un inasprimento delle pene per i furti in appartamento mira a introdurre una modifica all'articolo 55 del Codice penale, quello dell’eccesso colposo di difesa. Si chiede che all'articolo 55 del codice penale venga aggiunto un paragrafo: “Non sussiste eccesso colposo in legittima difesa quando la condotta è diretta alla salvaguardia della propria o altrui incolumità o dei beni propri o altrui nei casi previsti dal secondo e dal terzo comma dell’articolo 52”.

Il secondo e il terzo comma dell’articolo 52 del codice penale parlano di  difesa della la propria o altrui  incolumità e dei beni propri o altrui.
Se passasse questa modifica verrebbe ampliato il #“diritto di legittima difesa”, eliminando paradossi assurdi tipo quello di quel signore condannato 5 anni e 4 mesi per tentato omicidio, e al risarcimento di 135 mila euro, nei confronti dei ladri che aveva ferito.
E’ evidente che occorre essere equilibrati per non sostituire alle leggi dello Stato la legge del taglione. Per esempio negli Stati Uniti, dove l’uso della forza per autodifesa da parte dei privati è bene radicato, esistono norme diverse. Ci sono Stati in cui la “Castle Doctrine”, un'espressione che deriva dalla common law inglese e dalla frase: «La casa di un inglese è il suo castello» ha applicazioni diverse.
In Texas per esempio la "Castle Doctrine" si applica perfino alle automobili e ai luoghi di lavoro ed è giustificato l'uso immediato della forza, anche letale, quando qualcuno tenta di entrare illegalmente in casa e in caso di tentativi di stupro, omicidio e furto. Non accade lo stesso nello Stato di New York, dove la forza è giustificata soltanto se si ha la certezza di non poter spingere un intruso a lasciare la proprietà senza andare allo scontro.
Ma anche in Europa alcuni principi generali sono sempre salvaguardati, in Inghilterra l'autodifesa è legittima quando la forza viene usata in maniera «ragionevole» per contrastare una minaccia ingiusta. In Francia la legittima difesa è disciplinata dall'articolo 122-5 del codice penale, che recita: «non è penalmente responsabile chi, di fronte a una minaccia ingiusta per la propria o altrui incolumità, produca, nel medesimo tempo, un atto comandato dalla necessità di autodifesa, a meno che non ci sia una sproporzione tra le modalità della difesa e la gravità dell'offesa». In Spagna: il codice penale parla di «offesa ingiusta». Il cittadino che si difende può farlo solo in presenza di un'offesa ingiusta, la sua reazione dev'essere ragionevole rispetto alla gravità dell'aggressione.
Quello che conta in tutti i casi è la proporzionalità delle risposta, un principio sacrosanto.
Ma perché in Italia si è arrivati da parte dei cittadini a chiedere di passare a una “autodifesa attiva”?
Il punto sul quale tutti dibattono, ma non intervengono, è che dalle nostre parti da parecchio tempo la #CERTEZZA DELLA PENA è andata a farsi benedire.
In altre parole i reati contro il patrimonio, ma non solo quelli, sono ormai derubricati a reati di poco conto per cui il ladro dopo poco ritorna in circolazione e continua imperterrito le sue azioni criminali. Secondo Il controllo del territorio è scarso (e non per colpa delle forze di polizia che fanno quello che possono con gli uomini e i mezzi messi a disposizione). Terzo non si riesce a prosciugare l’acqua intorno ai delinquenti, impunità, clandestinità e zone franche in cui è interdetta la presenza dello Stato, sono l’humus in cui prospera il crimine, piccolo o grande che sia.  
Insomma i nostri ordinamenti ricordano parecchio il paese di Acchiappacitrulli di collodiana memoria, un paese a rovescio, dove i ladri vanno in carrozza e i derubati finiscono in carcere. Se non si pone rimedio a questo stato di cose, senza troppi rinvii, non ci si può poi lamentare che gli urlatori e i piazzisti della politica raccolgano sempre più consensi. La gente quando si sente abbandonata alla fine corre laddove crede di intravedere un porto sicuro.

Resta il fatto che fanno un po’ pena quegli amministratori locali che, pur di recuperare un po’ di consenso,  s’atteggiano a piccoli sceriffi promettendo mari e monti senza essere in grado di mantenere nessun impegno. Problemi come quello dei furti, dello spaccio o dei vandalismi non si affrontano con le ordinanze che vietano agli immigrati di sedersi nelle panchine dei giardini o mandano in giro i vigli urbani travestiti da turisti. Purtroppo la serietà in questo paese sembra diventata un optional. 

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