martedì 12 aprile 2016

BRUCE SPRINGSTEEN, CASTIGLION FIORENTINO E LE UNIONI CIVILI

Qualche tempo orsono, un commentatore di cui apprezziamo l’arguzia, spese parole intelligenti sulla presenza di Max Weinberg, batterista della E Street Band di Bruce Springsteen, a Castiglion Fiorentino. Al di là della esibizione in piazza con un tamburo, fatto di per se eccezionale per un artista di quel calibro, l’opinionista in questione annotò come interventi di questo tipo, ritrasmessi sui social, facessero conoscere il nome di Castiglioni ben più di centomila dépliant turistici sparsi per il mondo. Parole sante.

Se però domandassimo oggi al signor Max Weinberg se fosse disponibile a fare un concerto a Castiglion Fiorentino forse risponderebbe come ha risposto il suo “boss” Bruce Springsteen alle autorità di Greensboro (North Carolina) quando ha deciso di annullare il suo concerto per protesta contro le discriminazioni verso gli omosessuali: “intendo manifestare contro coloro che continuano a volerci riportare indietro. Alcune cose sono più importanti di un concerto e questa battaglia contro il pregiudizio e l’intolleranza è una di queste”. 

Di sicuro le recentissime dichiarazioni del Sindaco sulle Unioni Civili non offrono per Castiglion Fiorentino, come hanno affermato persone ben addentro alle dinamiche che riguardano la promozione, l’immagine di un paese tollerante.  Noi non siamo tra coloro che pensano che esternazioni poco meditate possano danneggiare per esempio l’economia turistica. Se uno ama il buon vivere, la buona cucina, i paesaggi toscani di sicuro non si lascia confondere da qualche frase rilanciata dai giornali.

Ci può stare però che alcuni, messi a scelta tra una cittadina dove vi è un atteggiamento positivo verso tutti e una dove il primo cittadino assume le vesti di campione della discriminazione, scelga il territorio più aperto.  Il bello, in tutta questa vicenda è che, per come lo conosciamo, il Sindaco di Castiglion Fiorentino è tutto meno che intollerante. Anzi è un tipo gioviale, aperto alle mode e alle novità. Allora perché questa scelta così drastica, così ideologica fino a sollevare il tema della “obbiezione di coscienza” sulle Unioni Civili? Perché tutto fa spettacolo. In un mondo in cui la politica è confinata nei margini di un post su facebook quello che conta è l’immagine e soprattutto, come dice una nota pubblicità, se vuoi emergere è meglio andare controcorrente assumendo toni e posizioni che per quanto “scorrette” solleticano la pancia di una parte di opinione pubblica. Non sarà la maggioranza? Non importa quello che conta è costruirsi una base solida di consenso poi il resto si vedrà. A Castiglion Fiorentino ci si è avviati da qualche tempo su questa strada e i risultati si vedono. Basta dare una scorsa ai giornali, guardare le TV locali, leggere quello che scrivono le agenzie. Quando mai, diciamolo chiaramente, il Sindaco di un comune medio-piccolo sarebbe andato fare una conferenza stampa alla Camera dei Deputati diventando, ipso facto, il capofila dei Sindaci che lottano contro le Unioni Civili?  Agnelli è bravo, anzi bravissimo a cogliere l’attimo, come quando se la piglia con  le moschee, oppure apre una vertenza sui  crocifissi negli edifici pubblici. Oggi sono di “moda” le unioni civili e lui picchia in testa su quelle anche se, nel suo intimo, non crede a una parola di quello che dice. Ma la politica oggi è anche questo e niente più ci meraviglia . Diceva Oscar Wilde “non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli”. A proposito anche Wilde era omosessuale.





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