giovedì 25 febbraio 2016

PRIVATIZZAZIONE DELLA PISCINA E CAMPO DE LA NAVE: DUE PESI E DUE MISURE

Il Consiglio Comunale di Castiglion Fiorentino ha deciso, con la delibera n. 5 del 4 febbraio 2016, di “di procedere all'affidamento, mediante procedimento di gara ad evidenza pubblica, dell’impianto sportivo denominato Piscina Comunale in Loc. Fontesecca di proprietà comunale”.

In altre parole il nostro Comune ha stabilito di “privatizzare” la gestione della piscina per un periodo “medio-lungo”, com'è scritto in delibera, in cambio dei “necessari investimenti in termini di adeguamento strutturale e normativo della piscina e degli spazi collegati”.
In linea di principio, noi della vecchia scuola, siamo sostenitori della gestione pubblica d’impianti che, come la piscina, svolgono, a tutti gli effetti, un servizio sociale.

E’ pur vero, lo dice la delibera, che il “Comune mantiene la titolarità pubblica e il controllo sulla gestione imprenditoriale del servizio”. Ma insomma, diciamo la verità, se una impresa o una società privata spende dei bei soldoni, non si limita al recupero del capitale investito ma giustamente ci vuole guadagnare sopra, per cui il controllo del comune risulta parecchio depotenziato dalle necessità economiche del partner privato.
Comprendiamo però le motivazioni che possono aver spinto l’Amministrazione ad imboccare questa strada, la finanza locale è infatti stretta al collo da un sacco di lacci e lacciuoli prima di tutto il patto di stabilità che impediscono il pieno dispiegarsi degli investimenti pubblici. Quindi talvolta il concorso del privato si rende indispensabile.
E’ possibile che la situazione della piscina comunale rientri in questa casistica, diciamo che è possibile ma ne non ne siamo certi, perchè in allegato alla delibera del Consiglio Comunale  non c’è un documento  che indichi con chiarezza di quali lavori sono necessari,  quanta sarà la spesa, per quanto tempo durerà la gestione (un periodo medio-lungo è del tutto aleatorio),  quali saranno le forme di controllo esercitate dal comune per esempio sui prezzi, sugli orari, sulle modalità di assunzione del personale, se la struttura del ristorante /bar è ricompresa nella gara. Insomma mancano alcuni elementi essenziali per dare un parere, come si dice in questi casi, ponderato. Sembra che si venda e si compri a scatola chiusa chiedendo, ai Consiglieri Comunali, un atto di fiducia. Insomma con questa delibera si è dato carta bianca di “privatizzare” la piscina senza sapere quello che accadrà.
La fiducia, come dice il vecchio adagio, è “una cosa seria” e quando sono in ballo soldi e interessi pubblici la fiducia non è mai troppa. Ma la vicenda della piscina si presta anche a un’altra considerazione, come mai per la piscina comunale si è deciso (giustamente) di procedere a una gara e invece per l’affidamento del campo sportivo de La Nave non si è fatto nessun bando?

Piscina o campo sportivo non cambia, il principio che per l’affidamento di beni pubblici è necessaria una gara rimane invariato. Perché due pesi e due misure?

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