Il Consiglio Comunale di Castiglion
Fiorentino ha deciso, con la delibera n. 5 del 4 febbraio 2016, di
“di procedere all'affidamento, mediante procedimento di gara ad evidenza
pubblica, dell’impianto sportivo denominato Piscina Comunale in Loc. Fontesecca
di proprietà comunale”.
In
altre parole il nostro Comune ha stabilito di “privatizzare” la gestione della piscina
per un periodo “medio-lungo”, com'è scritto in delibera, in cambio dei “necessari
investimenti in termini di adeguamento strutturale e normativo della piscina e degli
spazi collegati”.
In
linea di principio, noi della vecchia scuola, siamo sostenitori della gestione
pubblica d’impianti che, come la piscina, svolgono, a tutti gli effetti, un servizio
sociale.
E’
pur vero, lo dice la delibera, che il “Comune mantiene la titolarità
pubblica e il controllo sulla gestione imprenditoriale del servizio”. Ma
insomma, diciamo la verità, se una impresa o una società privata spende dei bei
soldoni, non si limita al recupero del capitale investito ma giustamente ci
vuole guadagnare sopra, per cui il controllo del comune risulta parecchio depotenziato
dalle necessità economiche del partner privato.
Comprendiamo
però le motivazioni che possono aver spinto l’Amministrazione ad imboccare
questa strada, la finanza locale è infatti stretta al collo da un sacco di
lacci e lacciuoli prima di tutto il patto di stabilità che impediscono il pieno
dispiegarsi degli investimenti pubblici. Quindi talvolta il concorso del
privato si rende indispensabile.
E’
possibile che la situazione della piscina comunale rientri in questa casistica,
diciamo che è possibile ma ne non ne siamo certi, perchè in allegato alla
delibera del Consiglio Comunale non c’è
un documento che indichi con chiarezza
di quali lavori sono necessari, quanta sarà
la spesa, per quanto tempo durerà la gestione (un periodo medio-lungo è del
tutto aleatorio), quali saranno le forme
di controllo esercitate dal comune per esempio sui prezzi, sugli orari, sulle
modalità di assunzione del personale, se la struttura del ristorante /bar è
ricompresa nella gara. Insomma mancano alcuni elementi essenziali per dare un
parere, come si dice in questi casi, ponderato. Sembra che si venda e si compri
a scatola chiusa chiedendo, ai Consiglieri Comunali, un atto di fiducia.
Insomma con questa delibera si è dato carta bianca di “privatizzare” la piscina
senza sapere quello che accadrà.
La
fiducia, come dice il vecchio adagio, è “una cosa seria” e quando sono in ballo
soldi e interessi pubblici la fiducia non è mai troppa. Ma la vicenda della
piscina si presta anche a un’altra considerazione, come mai per la piscina comunale
si è deciso (giustamente) di procedere a una gara e invece per l’affidamento
del campo sportivo de La Nave non si è fatto nessun bando?
Piscina
o campo sportivo non cambia, il principio che per l’affidamento di beni
pubblici è necessaria una gara rimane invariato. Perché due pesi e due misure?
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