venerdì 26 febbraio 2016

NON E' UN PAESE PER VECCHI

Nel 1920, lo psichiatra Alfred Hoche e il giurista Karl Binding pubblicarono un volume intitolato “L’autorizzazione all'eliminazione delle vite non più degne d’essere vissute”, dove veniva sviluppato il concetto di “eutanasia sociale” che prevedeva l’eliminazione legale dei cosiddetti malati incurabili, considerati “fattore di danno economico per lo Stato” in quanto detrattori di benefici a scapito delle cosiddette “persone sane”. Queste idee aprirono le porte al disegno eugenetico nazista chiamato in codice “Aktion T4”.

Chissà perché ci è venuta in mente questa storia quando recentemente abbiamo letto due articoli, in fogli che dicono essere “progressisti”.

Nel primo, parlano dell’economia italiana, si faceva un collegamento diretto tra invecchiamento della popolazione e declino dei mezzi produttivi (macchine, infrastrutture, strumenti). Per cui parte della crisi e delle difficoltà economiche è colpa dei vecchi.
Nel secondo, più sociologico, si metteva sotto accusa “la ricerca della felicità, la realizzazione di sé a qualunque età, costi quel che costi, senza mai la sensazione di essere fuori tempo massimo”.
Parole tremende perché danno un limite temporale al diritto a essere felici. Noi siamo convinti del contrario: la ricerca della felicità è un fine che trascende l’età e non ci sono tempi massimi da rispettare.
la sensazione di disagio  dopo quelle letture è stata forte, una sensazione di amaro difficile da cancellare.
I vecchi sono dannosi per l’economia, i vecchi costano in termini di assistenza, i vecchi pretendono di essere felici, sottraendo ad altri brandelli di felicità.
In pratica sono dei parassiti e i parassiti vivono una vita inutile, da qui al  programma Aktion T4” il passo è breve.
Qualcuno, per risolvere il problema, potrebbe andare anche più in là, arrivando a proporre una sorta di geronticidio rituale come avveniva nella Sardegna pre-nuragica in cui si prevedeva, la morte degli anziani che avessero superato il settantesimo anno di vita da effettuarsi ad opera dei figli.
Stiamo prendendo una china pericolosa dove un po’ ovunque, dalla politica all'economia, cioè due dei pilastri che tengono in piedi la società, si teorizza l’eliminazione, per fortuna non ancora fisica, degli anziani per giustificare un ricambio che stenta ad affermarsi.
Ma la domanda che ci poniamo sono i vecchi a essere abbarbicati come cozze coriacee allo scoglio o sono i giovani che non riescono ad aprirsi un varco (salvo alcune eccezioni) perché non hanno una preparazione adeguata?
Su questo non esiste una risposta precisa. E proprio perché non esiste una teoria univoca, si fanno sotto le semplificazioni, anche quelle peggiori. I nazisti con la loro eugenetica una risposta l’avevano data.  






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