venerdì 26 febbraio 2016

CONTRO I VANDALISMI


Ci si dovrebbe interrogare sul perché assistiamo, ogni fine settimana, a episodi di vandalismo e danneggiamento dei beni pubblici. Ormai non sono più fatti isolati ma una specie di “rituale” che si ripete per il weekend castiglionese.
Non siamo tra quelli che amano fare allarmismo, oppure scavare nelle oscure profondità del “disagio sociale”, però qualcosa sta accadendo.

Non si parla di grande criminalità ma di uno stillicidio di piccoli episodi che sommati insieme danno però l’idea di un degrado progressivo e costante del vivere quotidiano. Qui non ci sono responsabilità politiche da inseguire ma problemi da comprendere e azioni da fare. Per prima cosa si renderebbe necessario un pieno coinvolgimento di tutte le istituzioni, a cominciare da quelle scolastiche, un coordinamento da parte della Amministrazione Comunale, una puntuale azione di controllo del territorio.

Fino a oggi si è cercato di minimizzare anche di fronte a episodi piuttosto gravi, ma non serve fare gli struzzi mettendo la testa sotto la sabbia. A Castiglioni c’è un problema e questo problema va affrontato in maniera decisa. Sono giusti gli appelli alla popolazione, i primi guardiani del territorio devono essere i cittadini, è necessario che ognuno torni a sentirsi parte di una comunità, di una grande famiglia. Questo fatto comporta dei doveri, primo fra tutti  quello di informare le autorità quando si vedono episodi di inciviltà e danneggiamenti. Ma subito dopo è necessario un intervento istituzionale puntuale, preciso, chirurgico che individui i responsabili e sanzioni in maniera pesante questi che, a tutti gli effetti, sono dei reati. 
Insomma è necessario uno scatto di “civiltà”. Il nostro paese deve tornare a essere un luogo dove la gente vive bene e si sente sicura.

Cominciamo dalle piccole cose: è inconcepibile che quasi quotidianamente sia assista allo spargimento di spazzatura per le strade, che ci siano i cartelli d’ingresso al paese insozzati e non si faccia niente, che si continuino a tollerare schiamazzi da ubriachi. Insomma facciamo rispettare le regole. Forse sarebbe opportuno, al di là delle buone intenzioni espresse da qualche Amministratore, di cominciare a fare qualcosa. Gridare al vento “tolleranza zero” non serve a un tubo se poi, alla fine, le cose rimangono quelle che sono. Gridiamo meno e agiamo di più, questa è la medicina.   

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