Ci si dovrebbe interrogare sul perché assistiamo,
ogni fine settimana, a episodi di vandalismo e danneggiamento dei beni
pubblici. Ormai non sono più fatti isolati ma una specie di “rituale” che si
ripete per il weekend castiglionese.
Non siamo tra quelli che amano fare
allarmismo, oppure scavare nelle oscure profondità del “disagio sociale”, però
qualcosa sta accadendo.
Non si parla di grande criminalità ma
di uno stillicidio di piccoli episodi che sommati insieme danno però l’idea di
un degrado progressivo e costante del vivere quotidiano. Qui non ci sono
responsabilità politiche da inseguire ma problemi da comprendere e azioni da
fare. Per prima cosa si renderebbe necessario un pieno coinvolgimento di tutte
le istituzioni, a cominciare da quelle scolastiche, un coordinamento da parte
della Amministrazione Comunale, una puntuale azione di controllo del
territorio.
Fino a oggi si è cercato di
minimizzare anche di fronte a episodi piuttosto gravi, ma non serve fare gli
struzzi mettendo la testa sotto la sabbia. A Castiglioni c’è un problema e
questo problema va affrontato in maniera decisa. Sono giusti gli appelli alla
popolazione, i primi guardiani del territorio devono essere i cittadini, è
necessario che ognuno torni a sentirsi parte di una comunità, di una grande
famiglia. Questo fatto comporta dei doveri, primo fra tutti quello di informare le autorità quando si
vedono episodi di inciviltà e danneggiamenti. Ma subito dopo è necessario un
intervento istituzionale puntuale, preciso, chirurgico che individui i
responsabili e sanzioni in maniera pesante questi che, a tutti gli effetti,
sono dei reati.
Insomma è necessario uno scatto di “civiltà”.
Il nostro paese deve tornare a essere un luogo dove la gente vive bene e si
sente sicura.
Cominciamo dalle piccole cose: è inconcepibile
che quasi quotidianamente sia assista allo spargimento di spazzatura per le
strade, che ci siano i cartelli d’ingresso al paese insozzati e non si faccia niente,
che si continuino a tollerare schiamazzi da ubriachi. Insomma facciamo rispettare
le regole. Forse sarebbe opportuno, al di là delle buone intenzioni espresse da
qualche Amministratore, di cominciare a fare qualcosa. Gridare al vento “tolleranza
zero” non serve a un tubo se poi, alla fine, le cose rimangono quelle che sono.
Gridiamo meno e agiamo di più, questa è la medicina.
Nessun commento:
Posta un commento